74. LE PINNE: IL "MOTORE" DEL SUBACQUEO
di Marcello Polacchini
Le pinne sono un po’ il “motore” dei subacquei, in
quanto servono a muoversi più efficacemente sott’acqua. Sono delle
calzature, in genere fatte di tecnopolimero (plastica) o di gomma, ma i
modelli più recenti sono realizzati in materiali sintetici sempre più
sofisticati, ad esempio la fibra di carbonio; inoltre esistono modelli
“tecnologici” costituiti in diversi materiali (multicomponenti).
La pinna, in sostanza, è una calzatura sulla cui
estremità anteriore è fissata una superficie piatta (pala) di opportuna
lunghezza ed elasticità, in genere di spessore assai sottile e sostenuta
da delle nervature laterali. In alcuni modelli la pala presenta
un'apertura o una serie di aperture perpendicolari alla direzione di
nuoto, per consentire un certo passaggio di acqua durante la pinneggiata
(o palata) e aumentare la spinta idrodinamica.
Le pinne incrementano la forza di spinta del piede
maggiorando la superficie di acqua sulla quale viene impressa la spinta
per ciascuna pinneggiata. Inoltre, la conformazione della pinna e
l'elasticità del materiale di cui è formata, contribuiscono a
distribuire in modo ottimale l'azione muscolare sull'acqua, per ottenere
il massimo rendimento della pinneggiata.
I modelli di pinne per la subacquea sono
differenziati a seconda del tipo di impiego. Vi sono pinne da
apnea e da ARA. Vediamole nel dettaglio.
1) Pinne da apnea
(ed
in particolare pinne per la pesca all'aspetto)
Si tratta di pinne che consentono di sfruttare al
massimo la propulsione delle gambe: sono molto lunghe ed a pala molto
rigida, per pinneggiate molto lente e ricche di potenziale di inerzia.
Normalmente hanno forma allungata e sono separate
costruttivamente in due parti:
a) la
scarpetta (costruita normalmente in morbida gomma), che deve garantire
la coesione fra il piede e l'attrezzo. Normalmente si indossa con un
calzare in neoprene che, oltre a proteggere termicamente il piede,
previene le abrasioni da uso prolungato (una sessione di nuoto in apnea
o una battuta di pesca in apnea può durare anche 4-6 ore);
b) la
pala, che è la parte che trasmette ed amplifica il movimento del piede.
Normalmente è in polimero o in fibra di carbonio, ma alcuni modelli
adottano materiali misti e parti in grafite. Può essere solidale alla
scarpetta, oppure può essere fissata tramite viti. Il secondo sistema,
più costoso, consente di cambiare la pala a piacimento, adottando quella
ritenuta più idonea all'uso del momento, inoltre consente di cambiare la
pala (che è l'elemento più fragile) qualora si rompa.
2) Pinne da ARA
Con questo termine si indicano normalmente pinne
utilizzate per le immersioni con le bombole, nelle quali non vi è
l'esigenza di risparmiare riserve respiratorie, perciò le pinneggiate
possono essere più frequenti e si usa una pinna a pala morbida, più
agile, che consente una migliore modulazione della potenza di passo e
una più agevole escursione laterale per veloci cambi di assetto.
Le pinne da ARA si distinguono principalmente per
la presenza di un cinghiolo invece che di una scarpetta e per una forma
più corta e larga di quelle da apnea. Normalmente sono interamente in
polimero (plastica) ma anche in gomma e sono talvolta più morbide di
quelle da apnea. Se sono aperte posteriormente richiedono un paio di
calzari, dotati di suola, che compensano la mancanza di scarpetta.
Questo sistema consente di utilizzare il calzare come una vera e propria
calzatura per camminare su superfici irregolari o scivolose durante il
trasporto dell'attrezzatura ARA.
LA SCARPETTA
Un differenza di rilievo tra i vari modelli di
pinne è data dal tipo di scarpetta, cioè la parte che ricopre il piede.
Questa può essere chiusa al tallone, oppure può avere il tallone libero
e fissabile con un cinghiolo regolabile con due fibbie laterali o con un
mollone elastico in acciaio inox. Il tipo aperto senza scarpetta, è
preferito dai subacquei che effettuano immersioni in condizioni
climatiche differenziate, potendo usare lo stesso accessorio con calzari
di differente spessore e protezione termica. Le pinne con il mollone in
acciaio sono preferite quando si usa la muta stagna e nelle immersioni
cd. tecniche (ad es. sui relitti)
La scarpetta è in genere realizzata in materiale
morbido per la massima aderenza al piede ed è dotata di opportune
aperture (centrali davanti alle dita o sotto di esse) per evitare la
formazione di bolle d'aria. La sua conformazione riveste particolare
importanza, dovendosi evitare la perdita accidentale della pinna durante
l'uso. A questo riguardo molti subacquei ritengono che la pinna a
tallone aperto sia più sicura ove ne sia ben regolato il cinghiolo, in
caso contrario si avrebbe peraltro anche una certa dispersione di
potenza.
La ricerca tecnologica studia continuamente
l'ottimizzazione dell'idrodinamica, la riduzione dei vortici e degli
eventuali svantaggi dovuti all’effetto Venturi e la riduzione degli
attriti (anche attraverso lo studio e l’impiego di nuovi materiali) e
questo porta ad una continua immissione sul mercato di prodotti
innovativi e tecnologicamente avanzati. |
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Le
migliori pinne attualmente in commercio
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TECH FIN (Dive System)
Pinne realizzate in gomma naturale 100%,
con pala di medie dimensioni, semirigida e con grandi scarichi
fluidodinamici. Sono dotate di un mollone posteriore in acciaio
inox che assicura una calzata comoda e sicura. Ricalcano lo
stampo delle pinne impiegate dai Navy Seals (cioè gli incursori
della Marina) americani fin dalla
metà degli anni ’60.
Si tratta di pinne piuttosto pesanti
(negative) che
aiutano a mantenere un assetto orizzontale se vengono indossate
con la muta stagna.
I grandi fori di scarico situati davanti
alla scarpetta sono utilissimi nel nuoto a rana (quello
prediletto dagli speleosub e da chi fa immersioni sui relitti) e
danno una notevole potenza di spinta con poco sforzo delle
gambe. |
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POWER FIN (Dive System)
E' la prima pinna a pala lunga
appositamente creata per lo scuba diving.
Ha la pala in fibra di carbonio
(smontabile, come nelle pinne da apnea) e la scarpetta in gomma
termoformabile.
Sul retro c’è un mollone in acciaio inox
che garantisce un solido ancoraggio della pinna al piede.
La composizione assicura una migliore
portabilità delle pinne, attuata tramite il disancoraggio della
pala dalla scarpetta.
E’ una pinna appositamente studiata per la
muta stagna, la scarpetta in gomma termoformabile garantisce una
migliore calzabilità per ogni tipo di piede.
Questa pinna non è
assolutamente adatta per il nuoto a
rana. |
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FORCE FIN (Acquatica)
Pinne realizzate in poliuterano,
progettate negli USA nel 1971, la cui caratteristica è quella di
avere una forte elasticità e flessibilità che resta inalterata
nel tempo anche dopo lunghi anni di utilizzo.
La loro forma ricorda la pinna caudale di
un tonno o di un delfino. Le punte della pala sono curvate verso
l’alto e forniscono portanza, mentre la scarpetta lavora sul
collo del piede e utilizza per la sua spinta i muscoli della
coscia (il quadricipite femorale) permettendo uno sforzo
ottimale.
Le Force Fin non hanno bisogno del
cinghiolo: lavorano sul sollevamento attaccandosi al piede (non
sul trascinamento) e stanno su da sole. Ci si applica il
cinghiolo solo perché altrimenti la gente per diffidenza non le
comprerebbe.
Queste pinne sono state progettate per un
moto di battuta con una frequenza maggiore e con minor carico
rispetto alla tradizionale falcata con il trascinamento. Una
pinna più corta e più flessibile non da problemi ad impiegare
questa tecnica di pinneggiata che è maggiormente efficace. |
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JET FIN (Scubapro)
Pinne realizzate in un unico stampo di
gomma naturale 100%, con pala di medie dimensioni, progettate
nel 1965.
E’ la pinna tecnica per eccellenza ed è
stata considerata lo standard di affidabilità e potenza fin
dalla sua introduzione oltre quarant’anni fa.
Sono dotate di aperture anti-attrito
anteriormente alla scarpetta: le Jet Fin diminuiscono l’attrito
nell’acqua durante il recupero ed aumentano la spinta nella fase
attiva del pinneggiamento.
Hanno il cinghiolo regolabile in gomma e,
una volta regolato, mantiene la lunghezza facilitando la
vestizione. E’ possibile montare un cinghiolo a molla opzionale. |
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TWIN JET (Scubapro)
Sagomata come la coda di una megattera, la
pinna Twin Jet
impiega una pala bilobata che assicura una maggiore
propulsione con un minore sforzo. Il risultato è una maggiore
più potenza con minor attrito e sforzo.
Tutte le
pinne bilobate Scubapro
impiegano un'innovativa tecnologia di propulsione che
sfrutta una pala di disegno rivoluzionario per produrre una
spinta in avanti con uno sforzo notevolmente inferiore rispetto
a qualsiasi pinna di tipo tradizionale. Il segreto è il design
brevettato che convoglia il flusso dell’acqua nell’incavo e
attorno a ogni lobo. Sotto la spinta della gamba i due lobi si
flettono indipendentemente per produrre la spinta propulsiva,
proprio come avviene in un’elica.
Inoltre, queste pinne sono inclinate per
esercitare una potenza uniforme su entrambi i movimenti della
pinneggiata, verso l’alto e verso il basso, offrendo una
propulsione fluida. |
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PLANA AVANTI QUATTRO (Mares)
La pinna Avanti Quattro è diventata un
termine di riferimento su cui misurare tutte le pinne. È la
prima pinna al mondo con quattro canali per una potenza di
spinta quadruplicata. La tecnologia Channel Thrust che la
caratterizza offre la scelta più versatile in tutte le
condizioni di immersione.
Le derive stabilizzatrici migliorano la
stabilità eliminando fenomeni di torsione della caviglia. Ha le
costolature laterali ricoperte in gomma per migliorare il
ritorno elastico, rendendo massima la resistenza ai tagli e
all'abrasione.
La scarpetta anatomica aperta con
nervature interne che migliorano la calzabilità e irrigidiscono
la suola, trasmette maggiore potenza alla pala: il 20% di
potenza in più rispetto ai prodotti concorrenti.
I cinghioli in gomma hanno il sistema ABS
(Adjustable Binding System), riconosciuto a livello mondiale
come il miglior sistema di chiusura e regolazione del cinghiolo. |
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SLINGSHOT (Technisub - Acqualung)
La SlingShot (fionda) è la nuova pinna
progettata e realizzata da Technisub che offre grande rendimento
propulsivo, versatilità e comfort nella pinneggiata. Il suo
rivoluzionario cambio a tripla regolazione permette di scegliere
la marcia più adatta all’immersione, dando sempre la massima
perfomance.
A differenza delle pinne tradizionali, la
SlingShot permette la regolazione del ritorno di spinta della
pinneggiata e ottimizza la resa propulsiva aiutando il subacqueo
a diminuire lo sforzo muscolare.
Questa pinna racchiude tre caratteristiche
esclusive: gli accumulatori di potenza, il cambio a tripla
regolazione, i bracci a geometria variabile.
Gli accumulatori di potenza realizzati in
puro silicone, sono due robusti elastici che acquistano energia
in fase propulsiva per restituirla come una fionda.
Il cambio a tripla regolazione consente di
variare gli accumulatori di potenza per ottenere tre diversi
rapporti tra velocità e sforzo. Questa regolazione può essere
fatta anche in immersione.
I bracci a geometria variabile arretrano
il punto di leva della pala fino a metà calzata riducendo lo
sforzo in generale e della caviglia in particolare, senza
pregiudicare la resa della pinneggiata. |
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MASTER FROG (Cressi Sub)
Progettata per l’uso con le bombole, la
Master Frog è costruita con gli stessi materiali e gli stessi
procedimenti della straordinaria Gara 2000 la pinna da apnea. E’
la prima pinna a cinghiolo stampata con l’esclusivo e brevettato
sistema Cressi a 3 materiali. Il tecnopolimero della pala e le
due mescole della scarpetta sono infatti assemblati in una
fusione unica: un brevetto esclusivo Cressi, che copre sia il
processo di stampaggio sia i materiali. Il risultato è una
combinazione di potenza e leggerezza, prestazioni e comfort.
La pala è realizzata in potente
polipropilene dalla reattività insuperabile, longheroni e
rinforzi sono stampati in resistente copolimero, mentre
l’alloggiamento del piede è in una morbida e confortevole
termogomma (elastomero).
La pala della Master Frog, piuttosto
lunga, derivata direttamente dal modello da apnea Gara 2000,
permette di sfruttare al meglio l’eccezionale potere
elastico-propulsivo del materiale ed è dotata di una decisa
inclinazione che la pone in perfetta linea con la gamba durante
la spinta ed è realizzata in un tecnopolimero di ottimale
elasticità, per rispondere con prontezza alle sollecitazioni
della pinneggiata. La pala è il 20% più lunga, rispetto a una
tradizionale pinna da ARA a scarpetta aperta, ma la pinna è
complessivamente il 30% più leggera.
L’alloggiamento del piede, progettato al
computer e altamente anatomico, garantisce un bloccaggio
perfetto del piede, consentendo una trasmissione ideale delle
forze gamba-pinna. La scarpetta è prodotta in due mescole
diverse, una più rigida (per longheroni, pianta e collo del
piede) per limitare la dispersione di energia, e una
morbidissima che rende la calzata fasciante e molto
confortevole. Il cinghiolo in gomma è dotato di pratiche fibbie
a sgancio rapido, facili da regolare anche con i guanti.
Master Frog è il top della gamma Cressi,
nella categoria delle pinne a cinghiolo. La sua potenza è
notevole, legata anche a una leggerezza della pinna che riduce
al minimo le masse inerziali, a tutto vantaggio del rapporto
sforzo-rendimento. Inoltre, l’assenza di longheroni laterali nel
tratto finale della pala permette di far derapare facilmente la
pinna in acqua, alternando potenti falcate a passate a rana, per
spezzare la continuità dello sforzo e poter protrarre la
pinneggiata indefinitamente. |
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