Che cosa sappiamo della
HPNS
La HPNS è caratterizzata
da una serie di alterazioni delle funzioni motorie,
sensoriali, vegetative, metaboliche e cognitive, inclusi
disturbi della memoria a breve e lungo termine.
Analisi elettroencefalografiche hanno evidenziato una
riduzione delle onde alfa e un aumento delle onde
teta e delta. A profondità attorno ai
170-180 metri le alterazioni evidenziate
dall’elettroencefalogramma ricordano quelle legate a
fenomeni di narcolessia temporanea.
Dopo alcuni giorni di
permanenza alla massima profondità è stato osservato un
certo livello di adattamento, ma un completo ritorno a
funzioni cognitive normali è stato ottenuto solo dopo la
decompressione.
La procedura più
efficiente per limitare gli effetti della HPNS sembra
essere una compressione lenta, con una serie di soste;
ma in ogni caso si è osservato che a profondità
superiori ai 330 metri i sintomi della HPNS si
manifestano comunque anche se si è usata una
compressione molto lenta.
L’aggiunta di idrogeno e
azoto alla miscela respiratoria di elio e ossigeno
riduce i tremori associati con la HPNS ma ha effetti
narcotici alle alte profondità.
Nelle immersioni simulate
in camera iperbarica dalla Duke University nell’ambito
del progetto "Atlantis" l’uso di Trimix con un 5%
di azoto e una pressione parziale dell’ossigeno
mantenuta a 0.5 atmosfere consentì ai subacquei di
rimanere operativi fino alla profondità equivalente di
600 metri.
Durante la serie di
immersioni "Hydra", condotte a Marsiglia dalla ditta
francese COMEX, si raggiunse in camera iperbarica
addirittura una profondità di 700 metri, usando una
miscela respiratoria composta da 27% H², 65% He, 7% N² e
0.56% O² per un tempo totale di 42 giorni, 15 dei quali
furono impiegati per raggiungere la massima
compressione.
In un’immersione reale
offshore i subacquei sono riusciti a lavorare ad una
profondità di ben 520 metri respirando una miscela
contenente il 47% di idrogeno con prestazioni simili a
quelle ottenute in condizioni analoghe usando un Trimix
alla profondità di 150-200 metri.
Gli effetti psicotici
della HPNS, con allucinazioni visive e auditive e con
forti alterazioni dell’umore, sono posti in relazione
con l’azione narcotica cumulata dei vari gas inerti
usati nella miscela respiratoria.
Questi effetti sono
dovuti all’aumento di volume delle membrane cellulari a
seguito della diffusione dei gas che entrano in
soluzione nei lipidi. Quando un “volume critico” viene
raggiunto si manifestano gli effetti neurologici della
HPNS. |