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di Tecnica & Medicina

 

 

195. Aumentare la probabilità di sopravvivere alla perdita di coscienza sott'acqua quando si utilizza un rebreather

di Paul Haynes - da “InDepth” 3 marzo 2021
(traduzione di Marcello Polacchini)

 

Il Rebreather Training Council (RTC) sta valutando una serie di iniziative per migliorare la sicurezza delle immersioni con rebreather. Una di queste è raccomandare l'uso di cinghie di ritenzione del boccaglio, note anche come “gag straps”, per prevenire l'annegamento in caso di perdita di coscienza (LoC). Questo documento che riguarda la loro efficacia e utilizzo è stato scritto dall'inglese Paul Haynes, ex istruttore di immersioni delle Forze Speciali Britanniche e oggi istruttore tecnico.


E’ ampiamente riconosciuto dalle organizzazioni di immersioni sportive, militari e professionali che rispetto alle immersioni a circuito aperto, quando si utilizzano i rebreather aumentala probabilità di esposizione a un gas respiratorio inappropriato . Di conseguenza, durante le immersioni con rebreather è più probabile un incidente grave o fatale per il subacqueo. 

Gli scenari di gas respiratori inappropriati più frequentemente associati all'uso del rebreather sono: (1) hypoxia, derivante dalla respirazione di un gas ipossico, (2) hypercapnia o ipoventilazione, risultante da livelli aumentati di anidride carbonica inspirata e (3) hyperoxia, risultante dalla respirazione di un gas iperossico.

 

La comunità della subacquea sportiva, che comprende produttori, agenzie di addestramento subacqueo, quadri istruttori e subacquei, fa spesso riferimento a queste malattie come ai “rischi 3H” del rebreather, che possono portare il subacqueo alla perdita di coscienza (LoC = loss of consciousness) con poco o nessun preavviso.

 

L'interfaccia più comune tra il rebreather e il sistema respiratorio del subacqueo è un gruppo valvola del boccaglio, spesso chiamato dive surface valve  (valvola di superficie di immersione). Questa interfaccia uomo-macchina in questo documento viene chiamata "boccaglio" (mouthpiece) e viene utilizzata insieme a una maschera per immersioni sportive (half-mask). 
Il boccaglio richiede in genere il funzionamento manuale da parte del subacqueo per passare dalla "modalità di superficie", che isola il breathing loop (cioè il sistema di ricircolo del gas del rebreather dall'ambiente, alla "modalità di immersione", che consente l'accesso al circuito di respirazione e al gas respiratorio. Il passaggio da una modalità all’altra avviene azionando una levetta che si trova sul boccaglio.

 

Poiché in seguito a LoC viene perso il tono dei muscoli mandibolari, la probabile conseguenza è la perdita della protezione delle vie aeree quando il mouthpiece/breathing loop (boccaglio/circuito respiratorio) cade dalla bocca del subacqueo. Se ciò si verifica sott'acqua, a meno che non vi sia un intervento immediato da parte di un compagno di immersione, sono altamente probabili queste conseguenze: (1) aspirazione di liquidi e asfissia, (2) sfiato del gas del circuito respiratorio attraverso il boccaglio aperto, (3) allagamento totale o parziale del circuito respiratorio, (4) perdita di galleggiabilità, (5) annegamento.

 

Sebbene altri fattori (triggers) siano responsabili dell'inizio dell'incidente, la perdita della protezione delle vie aeree e il successivo annegamento sono più frequentemente la vera causa di morte (CoD = cause of death). Questo documento esamina un potenziale mezzo per ritardare o limitare questa serie di conseguenze fatali, aumentando così la probabilità di sopravvivere alla LoC sott'acqua quando si utilizza un rebreather.

 

Background

 

La metà degli anni '90 ha visto l'inizio di un aumento nell'uso dei rebreather da parte dei subacquei sportivi. A quel tempo, l'industria della subacquea sportiva aveva un'esperienza limitata nei rebreather e quindi, in previsione di una crescita della popolarità dei rebreather, nel 1996 il fondatore di “aquaCORPS” Michael Menduno organizzò il Rebreather Forum 2.0 (RF2), tenutosi nel settembre 1996, a Redondo Beach, California). Si trattò di una conferenza internazionale organizzata per affrontare le principali questioni coinvolte nel portare la tecnologia rebreather sul mercato dei consumatori.

Il RF2 è stato suddiviso in varie sessioni di lavoro per identificare le questioni chiave relative a tecnologia, sicurezza, formazione e gestione del rischio. Attingendo all'esperienza collettiva di numerosi delegati provenienti da background di immersioni sportive, militari e professionali, si è giunti a delle conclusioni condivise (cd. dichiarazioni di consenso) per contribuire a plasmare la futura pratica di immersione sportiva con il rebreather.

 

Rebreather Fatality Analysis

 

Come già detto, l'uso del rebreather sportivo è aumentato dopo l'RF2 del 1996. In seguito, considerando il numero relativamente basso di subacquei con rebreather, è emerso un numero sproporzionatamente più alto di vittime del rebreather rispetto alle immersioni in circuito aperto. 
Di conseguenza, Divers Alert Network (DAN) ha condotto uno studio confrontando le vittime di immersioni sportive in circuito aperto e con rebreather nel periodo dal 1998 al 2006. 
Stante la difficoltà di ottenere dati completi sugli incidenti con rebreather specifici per ogni fatalità, e in particolare la causa della morte (CoD) stabilita da un medico legale, lo studio DAN è stato limitato a un basso numero di vittime del rebreather (80 casi). 
Tuttavia, le conclusioni dello studio sembravano supportare la seguente affermazione del’RF2:
 

 "I rebreather hanno rischi molto più insidiosi rispetto al circuito aperto”.

Fig. 1: Trigger (fattori) in caso di incidenti mortali in circuito aperto e con rebreather.

 

Fig. 2: Infortuni invalidanti in circuito aperto e vittime di immersioni con rebreather.

 

 

Fig.3: Cause di morte in circuito aperto e decessi con rebreather.

L'analisi DAN del 2007 ha concluso che nei casi studiati i problemi alle apparecchiature (errore umano o guasto tecnico) sono stati il ​​fattore scatenante (qualcosa che trasforma un'immersione senza incidenti in un'emergenza) per oltre il 40% delle vittime del rebreather rispetto a poco più del 15% degli incidenti mortali in circuito aperto (Figura 1). Inoltre, il gas respiratorio inappropriato (rischio insidioso) è risultato la causa invalidante (morte o probabile annegamento) in oltre il 50% dei casi di vittime del rebreather rispetto a meno del 5% dei casi in circuito aperto (Figura 2).

 

 "La perdita di coscienza, che probabilmente causerà la morte per annegamento, presenta un rischio significativo quando si usano i rebreather".

 

L'analisi DAN 2007 ha concluso che nel 94% dei casi studiati, il CoD effettivo, determinato da un medico legale è stato l’annegando (Figura 3).

 

Nel tentativo di quantificare il rischio di immersioni con rebreather, nel 2013, uno studio separato sulla mortalità con rebreather ha concluso che dei 181 casi analizzati tra il 1998 e il 2010, i dati indicavano un rischio di morte da 4 a 10 volte maggiore durante le immersioni con rebreather rispetto al circuito aperto. Lo studio ha anche stabilito che un rebreather ha potenzialmente un rischio 25 volte maggiore di guasto dei suoi componenti rispetto ad un bibombola  in circuito aperto. Questo studio quindi, sembra anche supportare ulteriormente le conclusioni dell’Rebreather Forum Two del ’96 enunciate sopra.

 

Errore umano

 

Un incidente qui è definito come: "un evento non pianificato che diminuisce la sicurezza e culmina in danni alle apparecchiature, lesioni del subacqueo o morte". I rebreather sono apparecchiature complesse che formano un elemento di un più ampio sistema di supporto vitale che include diversi elementi:

1) il subacqueo (attitudine, set di abilità, conoscenza, esperienza, salute e forma fisica per immergersi),

2) compagno di immersione/team (atteggiamento, set di abilità, conoscenza, esperienza, salute e idoneità all'immersione),

3) team di supporto di superficie (atteggiamento, set di abilità, conoscenza, esperienza, protocolli di risposta alle emergenze, strutture mediche di emergenza),

4) attrezzatura subacquea ausiliaria (funzionalità e idoneità allo scopo,

5) attrezzatura di protezione ambientale (funzionalità e idoneità allo scopo),

6) metodologia procedurale/subacquea (adeguatezza e idoneità allo scopo).

I dati sugli incidenti con rebreather suggeriscono che un fattore che contribuisce frequentemente agli incidenti è la violazione consapevole o inconsapevole dei protocolli d’immersione e/o dell'attrezzatura, piuttosto che il malfunzionamento dell'attrezzatura stessa. Ciò è in linea con i dati dell'industria estrattiva di petrolio e gas dal mare, secondo i quali circa l'80% degli incidenti indagati è legato all'errore umano e circa il 20% è legato a cause tecniche.

Queste cifre supportano una percezione ampiamente diffusa tra la comunità dei rebreatheristi sportivi, ossia che il subacqueo sia l’anello debole nella catena del sistema di supporto vitale descritto sopra.

Per aiutare nella stima e qualificazione dell'errore umano, Swain e Guttman hanno sviluppato un tasso di errore umano generico tratto da esperimenti e simulazioni nel funzionamento di centrali nucleari (Figura 4). 

Se consideriamo un subacqueo con rebreather esperto in un ambiente benigno, le procedure di assemblaggio, test, vestizione pre-immersione e conferma del funzionamento della macchina (pre-respirazione), tutte essenziali per un uso sicuro del rebreather, potrebbero essere considerate nella quarta fila della figura 4, cioè un “compito difficile ma familiare, che provoca poco stress, e richiede tempo sufficiente, pochissime distrazioni od omissioni”. 

La probabilità media di errore umano o fallimento per attività in uno scenario di questo tipo è compresa tra 1 su 1.000 eventi e 1 su 10.000 eventi. Pertanto, anche in condizioni relativamente favorevoli, i subacquei esperti occasionalmente commetteranno errori. 

Si può quindi concludere che, in misura minore o maggiore, tutti i livelli di subacqueo con rebreather, dal principiante all'esperto, sono inclini all'errore umano.

 

Fig. 4: Tassi di errore umano generici.

 

 

Prevenzione degli infortuni con rebreather

 

Per aiutare a prevenire gli incidenti d’immersione con rebreather, le agenzie di formazione per immersioni sportive e i produttori di attrezzature attualmente hanno implementato e raccomandato le seguenti misure chiave:

1)    Usare apparecchiature che sono state sottoposte a test di terze parti indipendenti rispetto a uno standard internazionale riconosciuto

2)    Standard di addestramento appropriati e loro rigorosa applicazione da parte degli istruttori subacquei

3)    Appropriata pianificazione dell'immersione

4)    Analisi ed etichettatura chiara di tutte le bombole di gas

5)    Usare le liste di controllo di assemblaggio e di test (check list)

6)    Rimanere all'interno delle raccomandazioni e/o linee guida sulle prestazioni del produttore

7)    Restare all'interno dei limiti di qualificazione della formazione

8)    Pre-respirare e controllare il funzionamento prima di entrare in acqua

9)    Tuffarsi a coppie oppure in team

10)  Monitoraggio frequente della pressione parziale dell'ossigeno

11)  Rimanere entro parametri di pianificazione dell'immersione appropriati

12)  Applicazione di un'adeguata manutenzione preventiva e correttiva

 

Queste misure di prevenzione degli incidenti vengono applicate anche all'interno di ambienti subacquei militari e professionali, spesso a un livello maggiore di dettaglio e applicazione. Tuttavia, nonostante quella che spesso è l'applicazione rigorosa dei programmi di manutenzione dell'attrezzatura, della supervisione prescrittiva del subacqueo e dei sistemi di gestione organizzativa, nell'esperienza dell'autore, l'errore umano rimane una caratteristica comune degli incidenti d’immersione con rebreather militari e professionali. Pertanto, nell'ambiente della subacquea sportiva, è ragionevole presumere che, come conseguenza di programmi di manutenzione, supervisione e gestione delle attrezzature subacquee meno formali, l'errore umano continuerà probabilmente a rimanere una caratteristica comune degli incidenti d’immersione con rebreather sportivo con il potenziale per una perdita di conoscenza.

 

Protezione delle vie aeree

 

L'aspirazione di appena 1–3 ml/ kg [0,02-0,05 oz/lbs] per peso corporeo di acqua produce profonde alterazioni nello scambio gassoso polmonare umano. 

È stato anche riferito che l'aspirazione media dell'acqua durante l'annegamento è relativamente piccola, raramente supera approssimativamente 2,2 ml/ kg [0,03 oz /lbs] per peso corporeo. Pertanto, prevenire o limitare l'aspirazione di liquidi a seguito di perdita di coscienza (LoC) sott'acqua è fondamentale per sopravvivere a un tale evento. Sebbene sia noto che il subacqueo potrebbe eventualmente morire a causa dell'esposizione a un gas respiratorio inappropriato, ciò può richiedere alcuni minuti o più, a seconda della composizione del gas respirabile e della pressione ambientale (profondità). 
Se l'aspirazione dell'acqua viene impedita o ritardata in seguito a LoC, un compagno di immersione potrebbe essere in grado di influire sul successo del salvataggio. In alternativa, è concepibile che in determinate circostanze, il subacqueo in difficoltà possa riprendere conoscenza, consentendo potenzialmente l'auto-salvataggio.

Per ridurre l'aspirazione di liquidi a seguito di LoC sott'acqua, una dichiarazione di consenso RF2 del 1996 ha approvato l'uso della maschera granfacciale (FFM). Tuttavia, una full face mask aumenta la complessità delle apparecchiature e limita l'accesso a sistemi di alimentazione di gas respiratori alternativi (bailout), aumentando al contempo i requisiti di manutenzione, formazione e costi associati. Questi fattori probabilmente spiegano perchè la comunità dei subacquei con rebreather sportivo non ha abbracciato l'uso diffuso di FFM nonostante i suoi potenziali benefici in termini di sicurezza.

Un produttore di attrezzatura subacquea professionale ha sviluppato un innovativo design ibrido FFM/maschera. Questo sistema di maschera consente la pronta separazione della sezione orale inferiore della maschera, che incorpora il boccaglio rebreather. Questo design offre i vantaggi di protezione delle vie aeree della FFM, facilitando anche un facile accesso a sistemi di erogazione di gas respiratori di bailout. Tuttavia, la vendita di questo modello ibrido è stata generalmente limitata al governo e alle organizzazioni di subacquea professionale. Questo e il costo relativamente alto sembrano aver limitato il suo più ampio utilizzo da parte dei subacquei con rebreather sportivo.

 

Conoscendo la possibilità di utilizzare gas respiratori inappropriati e il potenziale associato di LoC sott'acqua, quando non viene utilizzata una FFM le forze armate di tutto il mondo da oltre mezzo secolo utilizzano il cinturino di ritenzione del boccaglio (MRS  = mouthpiece retaining strap), combinato con l'addestramento correlato. Il MRS è una caratteristica di progettazione di sicurezza comune alla stragrande maggioranza dei modelli di rebreather militari classici e contemporanei con la quale il produttore ha cercato di fornire protezione delle vie aeree in caso di LoC sott'acqua. Nella sua forma più semplice il MRS è una cinghia regolabile elastica fissata al circuito di respirazione/boccaglio. Per ottimizzarne l'efficacia, l'MRS viene indossato sopra la sommità della testa e regolato in modo da mantenere il boccaglio in posizione ottimale senza causare eccessivo disagio. Le versioni più sofisticate incorporano una flangia imbottita. Quando la cinghia è tesa sul viso, la flangia imbottita migliora la tenuta del labbro, contribuendo anche a fissare il boccaglio in posizione (Figura 5). L'MRS è un'alternativa relativamente a basso costo, semplice e alternativa alla maschera granfacciale.

 

Efficacia del cinturino di ritenzione del boccaglio

 

In letteratura non si trova molto sull'efficacia effettiva della MRS. L'argomento è stato discusso al Rebreather Forum Three (RF3) tenutosi ad Orlando, in Florida, nel maggio 2012, e una dichiarazione di consenso RF3 recita: «Il forum indica come domanda irrisolta la questione se una cinghia di ritenzione del boccaglio fornirebbe protezione delle vie aeree in un subacqueo rebreather incosciente». 

 

Fig.5: L'autore che regola una cinghia di fissaggio del boccaglio (per gentile concessione di Charles Hawks)

Tuttavia, è improbabile che una significativa valutazione sperimentale prospettica della MRS possa essere intrapresa in soggetti umani. In assenza di uno studio formale specifico, il suggerimento dell'efficacia della MRS si basa principalmente sull’osservazione di casi citati da fonti di immersioni militari.

 

Come misura della potenziale efficacia percepita del “sigillo orale” ottenuto da un MRS correttamente indossato, durante un soccorso subacqueo, alcuni gruppi di utenti militari di rebreather ad ossigeno a circuito chiuso vengono addestrati a rompere il sigillo orale MRS inserendo parzialmente un dito sotto il labbro all'angolo della bocca. Si ritiene che ciò aiuti a facilitare lo sfiato del gas in espansione dai polmoni del subacqueo in difficoltà e a ridurre il rischio di barotrauma polmonare durante la risalita. I gruppi militari che si addestrano a questa tecnica credono che una MRS progettata in modo appropriato si traduca in una tenuta efficace tra la bocca e il boccaglio del loop. Prove pratiche di vari subacquei/supervisori subacquei con rebreather militari esperti, incluso l'autore, suggeriscono che l'uso di un MRS in varie occasioni è stato un fattore chiave per la sopravvivenza del LoC sott'acqua. 

Queste percezioni sono state confermate da un importante studio che ha analizzato 153 incidenti tra i subacquei rebreather militari francesi. Di questi eventi solo 54 hanno portato a LoC sott'acqua; tuttavia, ciò ha provocato l'annegamento solo in 3 casi. Il rapporto militare afferma: «Le tossicità da gas sono spesso riscontrate dai subacquei militari francesi che utilizzano rebreather, ma l'incidenza molto bassa di vittime in oltre trent’anni può essere spiegata dalla rigorosa applicazione delle procedure di immersione di sicurezza». 

 

Queste procedure includono:

“Stretto collegamento dei subacquei in coppia, in modo che un subacqueo possa trovare il suo compagno indipendentemente dalle condizioni d’immersione (in particolare se la visibilità è scarsa) e possa prestare assistenza in caso di soccorso”.

 

“Usare una cinghia per tenere il boccaglio in posizione, insieme a una protezione per le labbra, in modo che un subacqueo incosciente possa respirare senza rischio di annegamento. Il soccorritore può quindi concentrarsi sulla qualità dell'assistenza e sul rispetto dei parametri d’immersione per il rientro in superficie ”.

 

Il rapporto non attribuisce alcun peso a nessuno di questi fattori, quindi non è chiaro quale, se del caso, abbia svolto un ruolo più importante nella prevenzione dell'annegamento in 51 dei 54 eventi di LoC. Tuttavia, la protezione delle vie aeree dall'aspirazione dell'acqua e l'esecuzione dei soccorsi alla prima occasione sono citati come fattori chiave per sopravvivere in LoC sott'acqua.

È probabile che il relativo beneficio implicito derivante da questo studio di immersione militare sia traducibile nell'ambiente di immersione sportiva.

 

Rebreather Solo Diving?

 

Degli 80 decessi con rebreather esaminati nello studio DAN del 2007, il 33% (26 casi) ha coinvolto immersioni in solitario, a seguito dell'immersione decisa da solo o della separazione da un compagno di immersione. A sostegno di questa constatazione, mentre la sua accuratezza non può essere facilmente verificata, una raccolta di casi di decesso di “solo divers” con rebreather disponibile pubblicamente in internet suggerisce che l’immersione in solitaria continua a rimanere una delle cause più rilevanti di morte nelle immersioni sportive con rebreather verificatesi dal 2007.
 A causa della maggiore probabilità di respirare un gas inappropriato quando si utilizza un rebreather e dell'assenza di un compagno di immersione per assistere ai primi segni di difficoltà del subacqueo o di problemi e per il salvataggio, l'immersione con rebreather in solitario sembra presentare un rischio aggiuntivo.

 

È improbabile che anche un MRS ben progettato e adattato al viso correttamente fornisca protezione delle vie aeree per un periodo prolungato dopo una LoC. Pertanto, per ottenere un vantaggio in termini di sicurezza ritardando o prevenendo l'annegamento, anche il mantenimento di uno stretto contatto con un compagno di immersione è considerata una componente importante per sopravvivere in LoC sott'acqua. Questa considerazione sembra essere supportata dallo studio militare francese, nel quale i subacquei sono sopravvissuti a LoC grazie all'uso della MRS e al salvataggio anticipato da parte di un compagno d’immersione.

 

Design del rebreather sportivo e standard di prestazione

 

La norma europea EN14143: 2013 stabilisce i parametri minimi di progettazione e prestazione per i rebreather sportivi venduti all'interno dell'Unione Europea, nella quale la conformità (il marchio CE) è un aspetto obbligatorio del diritto dei consumatori. Questa norma definisce anche un punto di riferimento globale più ampio per gli standard di progettazione dei rebreather. Tuttavia, l'errore umano e il guasto dell'attrezzatura rimarranno probabilmente una caratteristica dell'uso del rebreather sportivo. Ne consegue che la fornitura di protezione delle vie aeree è una caratteristica di progettazione di sicurezza desiderabile indipendentemente dalle prestazioni e dall'affidabilità del rebreather. Infatti, la norma EN14143: 2013 specifica un requisito di progettazione per un "facciale", che la norma definisce come: "un boccaglio , una semimaschera, una maschera a pieno facciale o un casco"

Lo standard prosegue affermando: «L'apparecchio facciale deve aiutare la pulizia dell'orecchio consentendo l'occlusione dei passaggi nasali del subacqueo. Deve inoltre ridurre al minimo l'ingresso di acqua durante il normale utilizzo e in caso di perdita di conoscenza o convulsioni del subacqueo».  

Sebbene non sia specificato come implementare la riduzione al minimo dell'ingresso di acqua, la EN14143: 2013 afferma: «L'imbracatura del facciale deve essere progettata in modo che il facciale possa essere indossato e rimosso facilmente. Deve essere regolabile o autoregolante e deve mantenere il gruppo facciale saldamente e comodamente in posizione »

Lo standard poi definisce le caratteristiche costruttive e funzionali di un cinghiolo di ritenuta, se presente.

Lo standard europeo del rebreather riconosce quindi il potenziale vantaggio in termini di sicurezza della protezione delle vie aeree e del circuito respiratorio in caso di LoC e di conseguenza ha incorporato il requisito nelle sue specifiche di progettazione (Anthony G, comunicazione personale, 2014; autore principale di ENI4143: 2013).

 

Trend di mercato

 

Fino ad oggi i maggiori utenti dei rebreather sono stati gruppi relativamente piccoli di "subacquei tecnici"  per poter estendere le loro esplorazioni oppure i subacquei delle immersioni scientifiche. Tuttavia, si ritiene che esista un potenziale di vendita notevolmente maggiore tra i subacquei sportivi tradizionali. 
Di conseguenza, l'industria della subacquea sportiva in questo periodo sta impiegando risorse considerevoli per introdurre i rebreather in questo mercato più ampio.

Per aiutare a facilitare l'immersione con rebreather tradizionale, la più grande agenzia di formazione subacquea ricreativa del mondo ha definito una specifica generica del rebreather a circuito chiuso ricreativo (rCCR) e ha sviluppato quelli che considera appropriati standard di formazione rCCR. Di conseguenza, i produttori producono modelli di rCCR dedicati o adattano i precedenti modelli di rebreather per conformarsi a questa specifica di rCCR.  L’uso del rebreather continuerà probabilmente ad aumentare tra i subacquei sportivi.

Fig.6: Il BOV Valvola di bailout a circuito aperto del rebreather. 
(per gentile concessione di AP diving)

Una caratteristica di sicurezza della specifica rCCR obbligatoria è la valvola di salvataggio (BOV) (Figura 6). In caso di emergenza, consente al subacqueo di accedere manualmente a una fonte di gas respirabile a circuito aperto senza la necessità di rimuovere il boccaglio dalla bocca. 

Tuttavia, vale la pena notare che l'MRS non è una funzione di sicurezza rCCR obbligatoria. 

Nonostante i requisiti di progettazione EN14143: 2013 discussi in precedenza, la ragione di ciò rimane poco chiara, ma può derivare dal fatto che l'MRS storicamente non fa parte del design del rebreather sportivo. 

Pertanto, nella comunità dei rebreather sportivi la consapevolezza e l'esperienza della sua applicazione e dei potenziali benefici in termini di sicurezza sono limitate. Inoltre, mentre il BOV è sempre più parte integrante del design del rebreather sportivo, al contrario di quanto previsto dalla norma EN14143: 2013 continuano ad essere venduti rebreather sportivi senza "un mezzo per ridurre al minimo l'ingresso di acqua nel caso in cui un subacqueo cada in stato di incoscienza" oppure un mezzo per "mantenere il gruppo facciale saldamente e comodamente in posizione" .

 

 

La gamma delle protezioni delle vie aeree

 

Possiamo considerare che il massimo della gamma dei mezzi di sicurezza per la protezione delle vie aeree è un casco per immersioni professionali interfacciato con un rebreather. Un esempio è il rebreather di salvataggio di emergenza per immersioni in saturazione Secondary Life Support prodotto dalla Divex. Assumendo l'integrità a tenuta stagna del circuito respiratorio e del casco, l'aspirazione dell'acqua e, quindi, l'annegamento a seguito di LoC, è altamente improbabile.

All'estremità inferiore di questa gamma di mezzi di sicurezza c'è l'assenza di qualsiasi mezzo per proteggere le vie aeree dopo la LoC. Va segnalato che nonostante il maggiore potenziale di esposizione a gas respiratori inappropriati e di perdita di conoscenza durante le immersioni con rebreather, la comunità della subacquea sportiva rimane in gran parte posizionata all'estremità inferiore di questa gamma.

 

Conclusioni

 

I rebreather incorporano un numero elevato di modalità di guasto intrinseche alla macchina e il potenziale di un errore umano. Singolarmente o in combinazione, ciò può portare a respirare gas respiratori inappropriati e LoC spontaneo sott'acqua. Se le vie aeree non sono protette, il probabile esito immediato è l'aspirazione di acqua e l'asfissia per annegamento. 
Sebbene si ritenga che le full face mask (FFM) offrano un alto livello di protezione delle vie aeree, a causa dei costi e della complessità è improbabile che siano ampiamente adottati dai subacquei con rebreather sportivo.

I produttori di rebreather militari considerano l'MRS una caratteristica di progettazione essenziale per la sicurezza, ampiamente utilizzata in tutta la comunità subacquea militare con rebreather mondiale. L'evidenza pratica suggerisce che l'uso corretto di una MRS può essere un mezzo efficace per prevenire o limitare l'aspirazione di acqua immediatamente dopo la LoC. Questo potenzialmente estende le possibilità di un salvataggio efficace o di un auto-salvataggio.

Nella stragrande maggioranza delle vittime delle immersioni con rebreather sportivo, l'annegamento è la vera causa della morte. Pertanto, per mitigare direttamente le conseguenze immediate della perdita della protezione delle vie aeree a seguito di LoC sott'acqua, un MRS efficace dovrebbe essere un componente standard di tutti i rebreather utilizzati dai subacquei sportivi. Inoltre, al fine di aumentare la consapevolezza dei potenziali benefici in termini di sicurezza, il suo utilizzo dovrebbe essere obbligatorio all'interno degli standard di formazione del rebreather sportivo.

 

Paul Haynes è un ex istruttore subacqueo militare delle Forze Speciali Britanniche (UK SF), dello Special Boat Service (SBS), supervisore subacqueo e operatore di veicoli per le subacquei (SDV). Dopo aver lasciato UKSF, ha lavorato per Divex Ltd (ora JFD), il più grande produttore mondiale di attrezzatura subacquea professionale. Di conseguenza, Paul è rimasto in prima linea nella ricerca, sviluppo, progettazione, test e addestramento dei sistemi di supporto vitale subacqueo per la difesa per oltre due decenni.
Paul è un istruttore RAID avanzato per immersioni con miscele di gas e rebreather, nonché istruttore PSAI e BSAC, ed è autore di numerosi manuali di formazione rebreather e numerosi articoli relativi alla sicurezza per pubblicazioni di immersioni civili.

È stato relatore principale invitato a numerose conferenze di immersioni tecniche per discutere lo sviluppo, la sicurezza e l'addestramento del rebreather e ha fornito assistenza per le indagini sugli incidenti dei rebreather civili alle forze dell'ordine statunitensi. Egli fornisce servizi di consulenza attraverso la sua società la Haynes Marine Ltd.
Paul è un prolifico esploratore di relitti di navi e ha partecipato alla scoperta di numerosi relitti profondi nel Mare del Nord al largo della costa orientale della Scozia ed è membro dell'Explorers Club di New York. Inoltre, è stato ufficiale per la sicurezza subacquea in numerose spedizioni subacquee di alto profilo, tra cui il sondaggio del 2016 sull'HMS Hampshire autorizzato dal Ministero della Difesa del Regno Unito e la spedizione congiunta della Marina reale/civile britannica per recuperare la campana dalla corazzata HMS Prince of Galles che affondò durante la seconda guerra mondiale nel Mar Cinese Meridionale.

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