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di Tecnica & Medicina

 

                    

Tecnica & Medicina Subacquea

 

16. I NODI MARINARI - GUIDA PRATICA 

Nel tempo il saper fare nodi è diventata un'arte che ha portato a creare centinaia e centinaia di nodi anche complicati, ma spesso inutili. Molto spesso ci troviamo nella necessità di far uso dei nodi sia nella quotidiana vita cittadina, che andando per mare e, talvolta, ci rendiamo conto dell'importanza del nodo solamente quando l'ormeggio della barca o del gommone non ha tenuto o quando il nodo si è sciolto.

Andando per mare i nodi assumono la loro importanza fondamentale e solo nella necessità ci rendiamo conto che è essenziale saper scegliere ed eseguire bene un nodo, facendolo rapidamente e con il minimo dei movimenti, in ogni condizione di tempo e di mare, di giorno o in assenza di luce.

Però è fondamentale che il nodo sia anche agevole da sciogliere, velocemente e bene. Un nodo inadeguato o mal fatto o una eccessiva lentezza nell'esecuzione o nello scioglimento può comportare pericolo per se e per gli altri.

Per ottenere questo è indispensabile imparare a memoria il nodo, cosa che è possibile solamente se viene provato e riprovato fino alla noia, fino a che non riesce in maniera automatica ed istintiva, cioè... ad occhi chiusi.

Soltanto così i nodi non si trasformeranno in ostacoli nel momento del bisogno.

Come subacquei sono relativamente poche le occasioni di utilizzare i nodi. Possiamo aver la necessità di legare della attrezzatura al jacket, come le tabelle o la torcia, oppure di legare l'attrezzatura a fine immersione a fianco del gommone, prima di salire a bordo, o di recuperare qualcosa dal fondo assicurandolo ad una cima.

Lo scopo di queste pagine è di presentare quei nodi essenziali ed indispensabili, fra le centinaia che esistono, che realmente possono trovare applicazioni pratiche e diffuse, permettendo di risolvere le più svariate situazioni nella vita quotidiana e nell'attività sportiva.

 

1. Le caratteristiche delle corde

Prima di descrivere i singoli nodi è necessario conoscere le corde nella loro struttura e per il materiale con cui sono costruite, allo scopo di poter scegliere quella più adatta all'uso desiderato. 
Per la struttura o la costruzione, le corde si dividono in due categorie: 

CORDE RITORTE costituite da un fascio di filacce ritorte, chiamato filato o trefolo.

Più trefoli ritorti tra loro, con torsione opposta a quella delle filacce, formano un legnuolo.

Più legnuoli, solitamente da tre a cinque, uniti tra loro con torsione opposta a quella del legnuolo formano la corda ritorta.

Questa corda ha come caratteristiche: maggior rigidità; mantiene la sezione rotonda; ottima resistenza all'usura; ottima resistenza al nodo; adatta a lavori gravosi.

 

CORDE TRECCIATE costituite generalmente da una anima di fibra vegetale o sintetica, che ha la funzione di conferire resistenza alla corda. L'anima è ricoperta da fili intrecciati che formano la calza, con funzione protettiva ed estetica.

Le caratteristiche di questo tipo di corda sono: maggior morbidezza; si appiattisce aumentando la presa; non perde la resistenza finché non è intaccata l'anima; alcuni nodi si sciolgono troppo facilmente; più versatile e più maneggevole.

 

Anche il materiale utilizzato conferisce specifiche caratteristiche alle corde. Ormai quasi scomparse le corde in fibra vegetale, in commercio sono reperibili quasi solamente quelle in fibre sintetiche, per le quali vengono utilizzati normalmente i seguenti materiali: 

- POLIETILENE. Materiale galleggiabile e di basso costo, non tiene al nodo, di scarsa resistenza, è scivoloso ed fortemente allungabile. Utilizzato normalmente per la sagola del pallone segna sub. 

- POLIPROPILENE
. Molto simile al polietilene, è solamente più resistente e con basso allungamento. E' utilizzato come cima per il salvagente dei natanti e per grossi cavi. 

- POLIAMMIDE. Conosciuto come nylon, perlon o lilion, possiede ottime caratteristiche di resistenza, usura e di tenuta ai nodi. Non galleggia. 

- POLIESTERE. Conosciuto come terital, dacron o terylene, è il miglior materiale per confezionare corde ed il più caro. Non galleggia. 
Quando si taglia una corda in sintetico si deve avere l'accortezza di eseguire un taglio netto con una lama affilata e di scaldare le parti terminali con una fiamma, in modo di fondere le materie plastiche, appiattendole quando sono ancora morbide con le dita inumidite o con la lama. Tale operazione è necessaria per evitare che la corda si sfilacci e divenga presto inutilizzabile. 

Per le corde in vegetale e/o ritorte si deve procedere all'impalmatura, eseguendola con molta cura, facendo dei colli molto accostati uno all'altro e serrando con forza. 

2. Terminologia e tipi di nodo

TERMINOLOGIA 

Il mondo dei nodi ha una sua terminologia particolare che è giusto conoscere, anche se non sarà molto usata in questa dispensa. 

- ANIMA: è la parte interna delle corde trecciate, costituita da fibre parallele.
- ASSUCCARE: stringere o mettere in tensione il nodo. 
- CAVO: è sinonimo di corda o fune.
- CIMA: corda di medio diametro.
- COLLO: giro completo di un cavo intorno ad un oggetto. Il corrente ed il dormiente divaricano di 180°.
- CORRENTE: capo della corda che viene mosso, generalmente con la mano destra, e passato nelle varie asole per formare il nodo e su cui si esercita la trazione. E' la parte attiva della cima.
- DOPPINO: ripiegamento di un cavo su se stesso, formando un occhiello.
- DORMIENTE: parte ferma della corda, generalmente trattenuta dalla mano sinistra che blocca il nodo di momento in momento, durante la formazione. 
- GANCIATO: nodo di facile scioglimento, ottenuto chiudendo il nodo con il corrente a doppino.
- GOMENA: cavo di grosso diametro.
- IMPIOMBATURA: unione di due cavi intrecciando i legnuoli.
- IMPALMATURA: legatura della parte finale del cavo affinché non si sfilacci.

TIPI DI NODO 

Ogni nodo ha le sue caratteristiche che sono:
la semplicità di esecuzione, la adattabilità ad una particolare funzione, la resistenza, la sicurezza e la facilità di scioglimento anche con la cima bagnata. 
Sono circa una decina i nodi da conoscere e che sono sufficienti ad eseguire un buon recupero, ma anche per essere usati in tante altre attività di mare o di terra. 
Questi si dividono in: 
NODI di ARRESTO, NODI di GIUNZIONE, NODI ad OCCHIO o GASSE, NODI di AVVOLGIMENTO, IMBRACATURE e PARANCHI. 

NODI di ARRESTO 

Si eseguono ad una estremità della corda per evitare che questa si sfili da un foro o una apertura. Alcuni nodi di arresto sono usati anche a scopo decorativo e come nodi di appesantimento per cime o sagole da lancio.
I più conosciuti sono: 

- NODO SEMPLICE o SINGOLO è l'esempio più comune di nodo ed è la base per nodi più complessi. Oltre ad essere un nodo di arresto, può essere utilizzato per legare un corpo, purché i due capi siano in tensione. 
E' un nodo sicuro, ma ha il difetto di stringersi troppo, danneggiando le fibre e conseguentemente è difficile da sciogliersi, particolarmente quando è bagnato. 
Per ottenere il nodo semplice si forma un occhio, all'interno del quale si introduce il corrente, tirando poi le due estremità per stringerlo. 


nodo semplice

- NODO SAVOIA o A OTTO è il più importante nodo di arresto, sicuro perchè non indebolisce il cavo, non si stringe eccessivamente e si scioglie con facilità. Per eseguire il nodo Savoia fare un asola tenendola con la mano sinistra, ruotare in senso orario, per due giri, la testa dell'asola con la mano destra, passare il corrente nell'asola e stringere tirando il corrente.
Effettuando l'ultimo passaggio con il corrente lungo ed a formare un doppino, si  esegue un nodo savoia ganciato.


nodo savoia 


nodo savoia ganciato

- NODO del CAPPUCCINO più che un nodo di arresto è un nodo di appesantimento e le sue dimensioni sono determinate dal numero di giri che il corrente effettua intorno al dormiente, prima di stringere.


nodo del cappuccino

Si esegue partendo da un nodo semplice, ma prima di assuccare, si eseguono un certo numero di giri intorno all'asola formata dal dormiente.

 

I NODI di GIUNZIONE 
servono per unire le estremità di due cime senza danneggiarne la struttura e si possono sciogliere con estrema facilità. Con l'eccezione del nodo bandiera, sono sicuri solamente quando vengono utilizzate cime dello stesso diametro e dello stesso materiale. 

- IL NODO BANDIERA o di SCOTTA è il più importante nodo di giunzione, che offre sicurezza e tenuta anche con cavi di diametro e di natura diversa. 
Di rapida esecuzione, non scorre, non danneggia i cavi stringendosi ed offre una ottima resistenza alla tensione. 
Con il cavo di maggior diametro formare una asola, tenendola con la mano sinistra, passare il corrente del cavo più fine dentro l'asola circondandola, passare il corrente nell'occhio formato dalla cima più fine e assuccare. 
Anche questo nodo può essere eseguito in maniera ganciata.

nodo bandiera 
nodo bandiera ganciato

- IL NODO PIANO è tra i più conosciuti nodi di giunzione e serve per unire due cime dello stesso diametro. Semplice da eseguire e facile da sciogliere, offre però poco affidamento in quanto, tirando dormiente e corrente dello stesso cavo, il nodo si rovescia scorrendo sull'altro cavo. 
Da usare solamente per legature provvisorie o che non richiedano forte tensione, purchè esercitata sui dormienti. 


nodo piano

Si incrociano i due correnti, soprammettendo quello di destra sul sinistro, e si esegue un nodo semplice avvolgendo con il corrente della cima di sinistra il dormiente di quella destra. Si incrociano i due correnti sovrammettendo il corrente provveniente da sinistra sull'altro, avvolgendolo a formare un nuovo nodo semplice.
Fare attenzione che corrente e dormiente della stessa cima passino all'interno dell'asola dell'altra cima. Per stringere il nodo tirare contemporaneamente corrente e dormiente di ogni cima. 

- IL NODO INGLESE è un classico nodo di giunzione formato da due nodi semplici intrecciati ed offre molta resistenza. Si esegue, con una cima, un nodo semplice senza stringerlo, si passa il corrente dell'altra cima all'interno del nodo e si esegue un altro nodo semplice avendo all'interno il dormiente della prima cima, si stringono i due nodi piani e si assucca tirando contemporaneamente i due dormienti. 


nodo inglese

- DUE GASSE servono per congiungere due cime di grosso diametro, anche diverso, e di diversa natura, con una ottima tenuta. Per l'esecuzione vedi la gassa d'amante semplice eseguita con il metodo dell'anello. Una volta eseguita la prima gassa, si passa il corrente della seconda all'interno della asola della prima. 

 


due gasse

 

I NODI a OCCHIO o GASSE

sono asole o cappi eseguiti quasi sempre all'estremità di un cavo, che non vanno a stringersi, come i nodi scorsoi, sull'oggetto di presa. 

- LA GASSA D'AMANTE SEMPLICE è la più comune e la più usata. Nodo molto sicuro come tenuta e facile da sciogliere anche con la cima bagnata, si esegue in tanti modi, anche se qui ne vengono spiegati solamente i due più comuni. 
Anche questo nodo può essere eseguito ganciato per facilitare lo scioglimento.
Metodo dell'anello: si esegue un anello tenendo il corrente sopra il dormente e formando una asola delle dimensioni desiderate, si passa il corrente nell'anello e dietro il dormiente, si passa nuovamente il corrente nell'anello, formando una asola delle dimensioni desiderate. Si assucca tirando il dormiente mentre il corrente ed il bordo dell'asola sono tenuti insieme. 

Metodo del tiro: si passa il corrente in un punto fisso, come un anello di metallo, e si esegue un nodo semplice senza serrarlo, si rovescia il nodo tirando il corrente verso il basso, si passa il corrente dietro il dormiente e lo si inserisce nell'anello formato dalla cima, si assucca tenendo il corrente insieme all'asola e tirando il dormiente. 
PROSSIMAMENTE questo metodo sarà completato con delle immagini.

 

 

I NODI di AVVOLGIMENTO

si eseguono direttamente sull'oggetto e se sottoposti a tensione iniziano a scorrere ed a stringere. Facili e rapidi da eseguire e da sciogliere. 

- I MEZZI COLLI sono nodi base, di rapida e facile esecuzione, utili per legature provvisorie o per finire e chiudere altri nodi. Si esegue un nodo semplice portando il corrente nel senso del dormiente, si avvolge con il corrente il dormiente e lo si passa nell'occhio, si assucca tirando il dormiente. 

    
Mezzi colli all'anello e al palo

- IL PARLATO SEMPLICE è il più conosciuto dei nodi di avvolgimento, di rapida esecuzione, ha una ottima tenuta, permette di bloccare quasi istantaneamente un cavo in tensione e di regolare con rapidità la lunghezza della cima allentando la tensione. Si esegue su pali od anelli e ci sono vari modi di eseguirlo. 
Metodo a girare: si tiene il dormiente con la mano sinistra e con la destra si passa il corrente in senso orario avvolgendo il palo e, trattenendolo con la mano sinistra dopo il giro, si esegue un altro passaggio del corrente sul palo passando sulla sinistra del precedente. Si completa il giro passando con il corrente tra la cima ed il palo e si stringe mettendo in tensione il dormiente.
Con questo metodo è  possibile effettuare il parlato semplice anche ad un anello e nel modo ganciato. 


Parlato semplice - metodo a girare


Parlato semplice ganciato


Parlato semplice su anello

Metodo a otto: tenendo il dormiente con la mano sinistra si forma un'asola passando con il corrente, in senso anti orario, sotto il dormiente e bloccandolo tra il pollice e l'indice sinistri. 
Si esegue un'altra asola in senso anti orario, a formare un otto, e sovrammettendola alla prima.
Nelle due asole sovrammesse si passa l'oggetto, normalmente un palo, su cui serrare il nodo assuccando con il dormiente. 


Parlato semplice - metodo ad otto

- BOCCA DI LUPO è usato per agganciare qualsiasi cosa, che non pesi eccessivamente, ad anelli o pali. Normalmente viene usato per i parabordi delle barche, è un nodo semplice che però sottoposto a tensione tende a scorrere.
Con il corrente di esegue una volta intorno ad un anello o palo, si passa sopra il dormiente e si esegue una nuova volta, rovescia alla prima, facendo uscire il corrente dalla parte del dormiente.
Si assucca mettendo in tensione il dormiente.


Bocca di lupo

- NODO DI ANCOROTTO prende il nome all'uso che è destinato. E' il più resistente dei nodi di avvolgimento, semplice da eseguire e da sciogliere.
Si eseguono due volte intorno ad un anello, si passa il corrente dietro il dormiente e lo si inserisce all'interno delle volte. Si assucca il nodo agendo sul dormiente. 
Su cavi di piccolo diametro si eseguono più volte.
Per garantire una maggior sicurezza nella tenuta si eseguono una serie di mezzi colli intorno al dormiente.

 


Nodo di ancorotto

 

LE IMBRACATURE servono per il recupero dell'oggetto, mentre i PARANCHI sono utilizzati per mettere in tensione le cime o sollevare oggetti, riducendo lo sforzo, utilizzando normalmente una fune, carrucole o bozzelli. 
In questa sessione sono costituiti solo da cime e, anche se l'attrito di lavoro eccessivo può portare ad un logorio rapido della cima, sono utilizzabili per trazioni o pesi non eccessivi. 

IL NODO DI BOTTE è una derivazione dal nodo semplice. E' un nodo da imbraco per oggetti dalla forma cilindrica ed offre la possibilità di equilibrare il carico senza la necessità di doverlo sciogliere e rifare. 
Lasciando una buona lunghezza al corrente, si esegue un nodo semplice senza stringerlo, si allargano le volte della cima al punto intreccio fra corrente e dormiente, si inserisce l'oggetto dalla forma cilindrica all'interno con l'asola che passa sotto la parte inferiore dell'oggetto, si mettono in tensione dormiente e corrente verso l'alto. 

IL PARANCO SEMPLICE consente di utilizzare una potenza pari alla metà della resistenza. 
Si raddoppia una parte della cima con un cappio, eseguendo un nodo semplice, ed all'interno dell'asola si passa il corrente dopo che è stato collegato all'oggetto. 
Il dormiente deve essere assicurato ad un punto fermo e stabile, atto a sopportare lo sforzo.

IL PARANCO DI POLDO riduce enormemente lo sforzo, è auto bloccante, ma ha una escursione pari ad un terzo della massima lunghezza del paranco. 
Ad un capo della cima si esegue una gassa d'amante, il corrente passa dentro l'asola e dopo viene fissato su se stesso con una altra gassa. 


Paranco semplice


Paranco di Poldo
minima estensione


Paranco di Poldo
massima estensione

 

RIPORRE LA CORDA 

Molto spesso quando abbiamo la necessità di usare una corda questa è un groviglio di nodi ed il districarla ci fa perdere molto tempo, che a volte può essere prezioso, come nelle emergenze. Inoltre dobbiamo considerare che può essere stata lesionata la sua struttura dai nodi e quindi può divenire pericoloso il suo uso. 

Per questo motivo è importante riporre che cime nel modo corretto, avvolgendole in spire a formare  una matassa e bloccandola in modo che non si aggrovigli. 
Nelle operazioni di recupero la matassa può essere fatta a mano avvolgendo nella mano sinistra le spire che faremo con la destra e facendo attenzione alla torsione (fig. 1). 
Per bloccare la matassa, a secondo dell'uso finale, si può procedere in due modi: 
1) per appendere la matassa (fig. 2): dopo aver fatto la matassa, con il corrente a modo di doppino, si fa un giro intorno alla parte alta della matassa passando sotto il corrente, seguito da un ulteriore giro che chiuderemo con un mezzo collo.
L'asola così formata permetterà di appendere la cima; 
2) per riporre la matassa (fig. 3): con il corrente si fanno alcuni giri di traverso alla matassa, si doppia il corrente, si passa all'interno della matassa rovesciandolo su questa e si assucca.


Fig. 1


Fig. 2


Fig. 3

 

 

 

 

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