151.
L’immersione con miscele Nitrox
Articolo di Andrea Neri pubblicato su
Mondo Sommerso (testo riveduto e corretto
da Marpola)
|
Seppure in modo superficiale
il nitrox è trattato in
alcuni corsi per principianti. Anche se la respirazione
di miscele nitrox in sostituzione dell’aria comune a
profondità modeste come quelle previste dagli
standard dei programmi "Open" è una opzione fin troppo
intelligente, è nelle profondità “Avanzate” che i
vantaggi diventano così evidenti da relegare l’aria nel
cassetto. Se conoscere i vantaggi, e naturalmente, gli
svantaggi delle immersioni subacquee respirando miscele
nitrox, è importante per ogni subacqueo moderno, a
maggior ragione lo è per qualsiasi istruttore perché
usare o insegnare con dovuta accortezza la nitrox-diving,
significa senza mezzi termini estendere in maniera
visibile la propria sicurezza.
Che
cos'è il Nitrox?
Sappiamo bene che molti di coloro che leggono sanno cosa
è il nitrox e probabilmente lo impiegano abitualmente,
ma questo articolo si rivolge anche a coloro che ancora
non conoscono questo fantastico modo di fare sub.
Per
definire in modo semplice e chiaro cosa sia il nitrox
occorre prima stabilire cos’è l’aria. L’aria è una
miscela composta di diversi gas, tra i quali, quelli in
percentuali maggiori, sono l’ossigeno (O2) presente in
una quantità di circa il 21% e l’azoto (N2) presente in
una quantità di circa il 79%. Nelle immersioni subacquee
quando si parla di miscela nitrox si intende un
miscuglio gassoso composto da azoto e ossigeno avente
una
percentuale di O2 superiore a quella presente nell’aria
comune, normalmente indicata al 21%. |
In altre aree mediatiche per indicare una data miscela
nitrox è usata anche la definizione Erniched Air Nitrox
(aria arricchita di ossigeno), ma non è sulla
nomenclatura che intendiamo soffermarci, anche se
confessiamo una marcata simpatia per la definizione
precedente. Allora, cosa è il nitrox? Alcuni esempi
saranno certo di aiuto. Iniziamo dalla considerazione
basilare che se durante una ricarica della propria
bombola è aumentata la quantità di ossigeno, diminuisce
in modo direttamente proporzionale quella dell’azoto. Di
conseguenza, una volta immesso più ossigeno nella
bombola, se la percentuale finale dello stesso gas
vitale dovesse essere 36, la percentuale
dell’azoto sarà automaticamente 64 e avremo
una miscela chiamata Nitrox36; se invece la percentuale
dell’ossigeno fosse 32 la percentuale dell’azoto
sarebbe 68 ed avremo una miscela chiamata Nitrox32. Semplice no?
A questo punto è necessario stabilire, in
modo concreto, i vantaggi e gli svantaggi che derivano
dall’impiego di miscele nitrox. |
Vantaggi del Nitrox
I
vantaggi derivanti dall’impiego delle miscele nitrox
sono essenzialmente due: l’aumento dei tempi dei limiti
di non decompressione (NDL) e l’uso cautelativo, noto come
Nitrox Safety System. Stabilito questo si inizia la
descrizione del primo vantaggio.
Il principio matematico
con il quale sono calcolate le tabelle per immersioni ad
aria e sono programmati i computer subacquei si basa sul
calcolo della
quantità di azoto assorbito/rilasciato dai compartimenti
fisiologici o tessuti corporei. Nei casi in cui la
quantità di azoto presente nel miscuglio gassoso respirato è
minore rispetto alla “dose” standard presente nell’aria,
è minore anche l’assorbimento nell’organismo, con il risultato
di consentire un aumento dei tempi di non decompressione
(o della curva di sicurezza), permettendo quindi di permanere
più a lungo in immersione senza superare i fatidici NDL
(No Decompression Limits).
Questo è il vantaggio
principale delle immersioni fatte respirando miscele
nitrox. Sì d’accordo, ma quanto “tempo in più?” Il maggiore
tempo di permanenza in immersione concesso dalle miscele
nitrox rispetto a quello delle tabelle/computer ad aria,
dipende essenzialmente dalla percentuale di ossigeno
che, come è stato precisato, è inversamente
proporzionale a quella dell’azoto, per cui più è alta la
percentuale di ossigeno, più è bassa quella dell’azoto e
dato che è l’azoto a stabilire i limiti di non
decompressione appare evidente il semplice meccanismo
che regola l’aumento dei tempi d’immersione.
Per motivi legati alla tossicità dell’ossigeno (trattati
successivamente) occorre precisare che i maggiori
benefici in termini di aumento dei NDL non si ottengono
oltre i 35 metri di profondità; oltre tali profondità è
meglio utilizzare miscele respiratorie diverse (trimix).
Il secondo vantaggio è noto come
Nitrox Safety System,
un metodo di impiego delle miscele nitrox avente lo
scopo di ridurre le probabilità di incorrere nella
patologia da decompressione. Questo sistema consiste
nell’impiego delle miscele nitrox facendo riferimento ai NDL delle tabelle o computer per immersioni ad aria.
Applicando tale metodo non si ottengono aumenti dei NDL
ma si ottiene una significativa riduzione dell’azoto
assorbito, particolare quest’ultimo che dovrebbe fare
riflettere chiunque.
A puro titolo informativo
ricordiamo quali possono essere i fattori predisponenti
a varie forme di patologie da decompressione e per le
quali è suggerita l’applicazione del Nitrox Safety
System: freddo corporeo, più immersioni al giorno per
più giorni, fatica in immersione, scarso tono muscolare
del corpo, età avanzata, attività professionali con
particolare riferimento a quelle delle guide subacquee
nei diving center. Oltre ai vantaggi principali vi sono
anche quelli minori, come ad esempio la possibilità da
parte del nitrox diver di pianificare immersioni
ripetitive con intervalli di superficie più brevi
rispetto a quelli derivati dal respirare aria.
Ovviamente non si possono ottenere contemporaneamente
tempi più lunghi di immersione e intervalli di
superficie più brevi, per cui è il sub a decidere quale
dei due vantaggi impiegare. Continuando la serie dei
"vantaggi minori" occorre indicare i sistemi di
filtraggio delle stazioni nitrox che, dipendentemente
dal metodo di ricarica (ad esempio quelli che prevedono
la miscelazione travasando ossigeno puro) possono essere
più accurati di quelli per le tradizionali ricariche ad
aria. |
|
Svantaggi del Nitrox
Non c'è nessuna
retorica ma tanta attualità e casistica nelle parole
seguenti con le quali si afferma, sicuri di non essere
smentiti, che lo svantaggio principale delle
immersioni con miscele nitrox è la disinformazione,
termine accuratamente scelto quest’ultimo per
evidenziare eticamente uno stato di non conoscenza. A
tutti gli effetti si tratta di uno svantaggio non da
poco, che ha le proprie origini nella pigrizia mentale
del sub primo generatore della fossilizzazione tecnica,
nella scarsa qualità dei programmi di formazione e nella
scarsa professionalità degli istruttori in termini di
aggiornamento. Volendo essere imparzialmente critici,
gli svantaggi delle immersioni nitrox possono essere
indicati in cinque segmenti: 1) tossicità
dell’ossigeno, 2) attrezzatura specifica, 3) apposite
stazioni di ricarica, 4) analisi delle miscele, 5)
pianificazione.
Guardiamole una ad una iniziando probabilmente da quella
più importante: la tossicità dell’ossigeno. Proprio
perché insostituibile per la vita umana, l’ossigeno è
definito gas vitale, tuttavia come qualsiasi altra cosa,
anche per l’ossigeno vige la regola che gli eccessi
hanno sempre effetti negativi, per cui respirare troppo
ossigeno o in condizioni particolari (come appunto in
immersione) può portare a conseguenze dannose e in
taluni casi, anche letali. Quando si usa la parola
“letale” anche con tutte le precisazioni che merita, non
si genera entusiasmo. Noi la usiamo ugualmente poiché
riteniamo che essere chiari con i lettori non è uno
stile, ma un dovere professionale. In ogni caso anche
l’immersione subacquea può essere letale se praticata
con irresponsabilità, negligenza e presunzione, e con
l’ossigeno è la stessa cosa. Per evitare le conseguenze
dannose e in taluni casi anche letali di cui sopra, è
sufficiente fare un banalissimo corso Nitrox, banale
perché è facile, breve e divertente. Ma adesso entriamo
in argomento. |
Tossicità dell’Ossigeno
Respirare ossigeno in immersione significa respirarlo a
una pressione superiore rispetto a quella presente in
superficie. L’aumento della pressione ambiente conduce a
un aumento della forza dell’ossigeno (pressione
parziale) che se raggiunge livelli elevati esponendovisi
per lungo tempo, può generare due eventi tossicologici
noti come la sindrome di Paul Bert e la sindrome di Lorrain/Smith.
Conosciuta anche come "iperossiemia" la
sindrome di Paul Bert è riconducibile a un episodio
convulsivo, simile ad un attacco epilettico dovuto ad
un'alta presenza di ossigeno nel Sistema Nervoso
Centrale (CNS).
Fattori predisponenti alla sindrome di Paul Bert, oltre all’eccessiva esposizione ad elevate PO2
sono anche l’impegno muscolare e il freddo. La
letteratura medica indica anche una suscettibilità
individuale, che naturalmente è molto variabile da
individuo a individuo. La casistica degli incidenti
descrive la sindrome di Paul Bert come un’insorgenza
improvvisa, preceduta seppure di poco da micro-contrazioni dei muscoli delle gambe e della bocca.
I segni e sintomi principali sono: visione a tunnel, acufeni (fischi o ronzii), vertigini, nausea, vomito,
sgradevoli sensazioni olfattive e/o gustative,
bradicardia, convulsioni.
La sindrome di Lorrain/Smith
è invece una forma di infiammazione polmonare le cui
cause sono da ricercarsi in lunghe esposizioni alla
respirazione di ossigeno iperbarico. I segni e i sintomi
sono l’ispessimento della membrana alveolo-capillare,
tosse, senso di bruciore retrosternale, denaturazione
del surfactante.
La sindrome di Lorrain-Smith è
controllata tramite il calcolo delle OTU (Oxygen
Tolerance Unit) che fanno parte di un sistema di
prevenzione dell’intossicazione alveolare da ossigeno.
Occorre aggiungere che questa sindrome è praticamente
inesistente nelle immersioni sportive con miscele
nitrox, perché per incorrervi sono necessarie lunghe
esposizioni che esulano dal normale contesto sportivo.
Per quanto riguarda la prevenzione della sindrome di
Paul Bert è richiesto soltanto il rispetto del limite
della massima pressione parziale dell’ossigeno fissata a
1.4 bar da molte delle maggiori Federazioni e Agenzie
Didattiche internazionali. Tutti i computer subacquei
moderni calcolano automaticamente l’esposizione
all’ossigeno ponendo il sub in assoluta, totale,
sicurezza.
Attrezzatura specifica, Stazioni di Ricarica, Analisi e
Pianificazione
Come noto, nelle immersioni nitrox sportive,
le miscele più comunemente usate non giungono mai ad
avere il 40% di ossigeno, bensì il 32 o il 36% per cui in
assenza di normative o leggi locali che regolano la
disciplina della nitrox-diving, si può usare
tranquillamente la propria attrezzatura subacquea impiegata per le normali immersioni ad aria.
Conoscere
ciò che si respira non è un optional, per cui tutti
coloro che impiegano miscele nitrox hanno l’obbligo di
analizzare o assistere all’analisi della miscela da
respirare. L’analisi della frazione di ossigeno presente
nella propria miscela rappresenta una fase inderogabile
della pianificazione nitrox-diving. Pianificazioni
accurat, intese come calcolo e quantità della scorta del
gas, profilo profondità-tempo, valutazioni ambientali,
qualità-manutenzione dell’attrezzatura, possono essere
inficiate da una insufficiente accuratezza dell’analisi
nitrox. La procedura corretta prevede che una bombola
caricata con miscela nitrox deve essere analizzata una
prima volta dal tecnico addetto alla ricarica. Una
seconda analisi deve essere effettuata da chi ritira la
bombola, solitamente l’utilizzatore finale, ma se così
non fosse la bombola deve essere ritirata da un sub
titolare di brevetto nitrox diver, il quale deve
certificare l’avvenuta analisi firmando un apposito
registro messo a disposizione dal centro ricarica
nitrox, sul quale è annotata la FO2 (frazione
dell’ossigeno o percentuale di O2) e i dati del proprio
brevetto nitrox. Per quanto concerne la pianificazione
ci risulta che debba essere fatta anche quando ci si
immerge respirando aria, uniche differenze sono
l’analisi e il rispetto della massima profondità
operativa, corrispondente a quella equivalente a 1.4 bar di pressione dell’ossigeno.
L’Analizzatore di Ossigeno
Lo
strumento capace di misurare la percentuale di ossigeno
presente in una miscela di gas è chiamato ossimetro o
più semplicemente analizzatore. Vi sono vari modelli di
analizzatori e anche se tra di essi vi può essere una
similitudine di funzionamento, è imperativo leggere con
attenzione il manuale istruzioni allegato a ogni
prodotto. Per un’analisi molto accurata si raccomanda
di calibrare l’analizzatore. Il modo migliore è di
calibrare con ossigeno puro (che riduce però la
longevità della cella analizzante); in sostituzione di
esso può essere usata l’aria comune all’aperto
impostando l’analizzatore sul valore del 21%. Il flusso
della miscela proveniente dalla bombola non dovrebbe
superare i 2 litri al minuto. Le miscele nitrox possono
avere variazioni massime in più o in meno, dell’1%
(0,01) rispetto alla FO2 richiesta, diversamente occorre
modificare il piano d’immersione avendo sempre come
punto di riferimento la massima profondità operativa
indicata dalla massima pressione parziale dell’ossigeno
che ricordiamo è di 1.4 bar.
Un
sistema intelligente di usare il Nitrox
Eseguire immersioni respirando miscele nitrox
entro i
limiti di non decompressione dell’aria rappresenta un
intenso rafforzamento della propria sicurezza.
Il motivo
è semplice, i limiti di non decompressione ad aria
basano i loro calcoli assumendo che il sub respiri azoto
al 79% ma se il sub respira, ad esempio, solo il 68% di
azoto come avviene con il Nitrox32 il sub assorbe meno
azoto e per raggiungere i limiti dell’aria occorre più
tempo. Questo sistema conosciuto anche come Nitrox Safety System è particolarmente raccomandato a chi
esegue più immersioni al giorno (come le guide
subacquee) e quindi con livelli rilevanti di azoto
residuo, ai sub previdenti, a quelli meno giovani o con
storie mediche border-line. Ricordiamo che in caso di
emergenza, il nitrox può/deve essere usato in assenza di
un’unità per la somministrazione di ossigeno nei
casi di incidenti decompressivi o dove la vittima
lamenti un evidente stato di sofferenza ipossica.
|
"T"
come…Dalton
Un segmento fondamentale delle immersioni nitrox è
l’applicazione della Legge di Dalton, o meglio di quella
che noi preferiamo chiamare la "T" di Dalton, un semplice
procedimento matematico che permette di calcolare tre valori
basilari: la pressione parziale dell’ossigeno, la
percentuale (frazione) dell’ossigeno e la pressione
ambiente.
Ma perché sono valori basilari? Perché è
importante conoscerli? Calcolare la pressione parziale
dell’ossigeno è basilare per non superare il limite
massimo di 1.4 bar; calcolare la frazione dell’ossigeno
è basilare per individuare la migliore miscela nitrox
per una data immersione; calcolare la pressione ambiente
è basilare per stabilire la massima profondità a cui si
può scendere con una data miscela nitrox.
Vediamo adesso
come funziona il sistema. La "T" di Dalton è composta da
3 valori: la Pp (pressione parziale), la F (frazione del
gas o percentuale) e la P (pressione ambiente o
assoluta). Conoscendo due di questi valori si può
ottenere il terzo se mancante. |
|
Come
si nota nella figura i tre valori sono disposti nella
seguente ma immodificabile sequenza. In alto c'è sempre
la Pp seguita dal segno ":" che ha il significato
matematico di "divisione" e sta sempre sopra la "T".
Sotto c'è sempre la F seguita dal segno "x" che significa
"moltiplicato" e la P anch’essa sempre sotto la "Pp".
Come già indicato, la "T" di Dalton funziona conoscendo
almeno due valori e serve per stabilire il terzo valore
mancante. Attraverso un accorgimento elementare si
comprende il suo funzionamento. Supponiamo che il terzo
valore mancante sia la Pp , il lettore provi con un
piccolo oggetto quale può essere ad esempio un dito a
coprire il simbolo Pp della "T" di Dalton. Fatto questo,
resteranno visibili soltanto la F x P e il gioco è
fatto, infatti per stabilire la Pp occorre moltiplicare
la frazione dell'ossigeno per la pressione assoluta (ata).
Lo stesso procedimento si può utilizzare per gli altri
valori.
Facciamo adesso degli esempi. Occorre stabilire
quale sia la frazione dell'ossigeno (FO2). Con la stesso
dito si copre FO2 e restano i simboli PO2 : P per cui
per ottenere la FO2 occorre dividere la PO2 per P.
Riassumendo in maniera semplice si può affermare che la
PO2
è sempre sopra e sempre divide, diversamente la FO2 e la
P sono sempre sotto e sempre si moltiplicano tra loro.
|
Un
errore sì, ma voluto
In questo articolo
c’è sicuramente l’errore di avere scritto un po’
troppo di nitrox. Molte informazioni sono eccessive
se si considera a chi dovrebbero essere rivolte, e cioè
a uno studente che proviene dal corso per principianti.
Lo studente dei corsi avanzati o di secondo grado se
preferite, dovrebbe conoscere i vantaggi indiscutibili
delle immersioni nitrox senza troppi approfondimenti
accademici che come ben si sa, soddisfano l’ego dei
docenti ma annoiano e talvolta spaventano gli allievi.
Nel terminare questo articolo si ha la convinzione di
essersi fermati in tempo lasciando gli approfondimenti
dei contenuti ai corsi nitrox specifici. Le immersioni
con miscele nitrox nei corsi avanzati devono essere solo
delle esperienze capaci di aprire una finestra sulle
prospettive future per lo studente senza l’obbligo di
frequentare un corso specialistico, quello verrà poi se
lo studente lo vorrà. Noi ci auguriamo di sì. |
Torna su all'inizio della pagina
|