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IMMERSIONE SUL "TRALICCIO" E NELLA "GROTTA DEI GAMBERI" A CAPRI

 
Capri, 30 dicembre 2018

 
Run time 84 minuti - Profondità max 63.5 metri - Temperatura min.17 °C - Back gas D12 con TX 21/35 - Deco gas S80 con EAN50.

 

Ci sono alcune immersioni che ti restano nel cuore anche se le hai ripetute più volte. Una di queste è sicuramente quella sul famoso “traliccio” che si trova sotto il faro di Punta Carena, che si trova sull’estremità Sud-Ovest dell’isola di Capri protesa verso il mare aperto.
Io mi sono immerso parecchie volte su questa affascinante struttura metallica che negli anni ‘60 precipitò in mare durante una tempesta invernale proprio sotto il faro, e ho anche ammirato più volte la coloratissima parete della falesia che sprofonda nel mare, circondato da nubi di castagnole rosa e sono rimasto impressionato dall'arco totalmente tappezzato di astroidi (astroides calycularis) che si incontra durante la risalita lungo la parete; ma l’immersione del 30 dicembre 2018 mi ha fatto scoprire un’altra meraviglia di questi fondali che non conoscevo: la cosiddetta
“grotta dei gamberi”... uno spettacolo!

 Carta nautica dell'isola di Capri e di Punta Campanella a sud del Golfo di Napoli

 

La discesa sul traliccio - una delle immersioni universalmente riconosciute tra le più belle del Mediterraneo - è abbastanza impegnativa data la profondità  di circa 64 metri e la necessità di scendere “in libera” senza una cima di discesa, ma la limpidezza dell’acqua e la vicinanza alla parete in pratica la rendono meno drammatica di quanto possa sembrare, avendo i sub sempre un riferimento preciso ed un’acqua di straordinaria limpidezza che permette di orientarsi e di vedere il traliccio parecchi metri prima di raggiungerlo (a condizione di immergersi nel punto esatto).

La particolare struttura del traliccio, la sua esposizione alle costanti e frequenti correnti litoranee, la ricchezza biologica di queste acque e la favorevole esposizione di questo tratto di costa ai raggi solari, hanno fatto sì che nel corso di una cinquantina d'anni questa anonima struttura metallica si sia trasformata in una magnifica esplosione di vita e di colori. Oggi le traverse e i montanti del traliccio sono diventate un vero e proprio reef artificiale, formando il substrato ideale per molte forme di vita sottomarina.
Qui il coralligeno trionfa dappertutto, e se la parte del leone la fanno le gorgonie rosse (paramuricea clavata), con alcuni esemplari nella variante gialla (eunicella cavolinii), la struttura metallica è interamente colonizzata da spugne, briozoi, in particolare le fantastiche sertelle (sertella septentrionalis) e da policheti vari. Alghe rosse, incrostanti e arborescenti, fanno da base all’insediamento di una moltitudine di madreporari, molluschi, spugne, tunicati e policheti. A causa della costante corrente portatrice di plancton e sostanze nutritive fondamentali per molti organismi filtratori sulle strutture del traliccio si sono insediate delle bellissime gorgonie e spugne; mentre le cavità della struttura sono divenute l’habitat ideale per aragoste, cicale di mare, murene, cernie e altre innumerevoli specie di pesci, mentre qui e la si possono ammirare grandi stelle pentagono arancioni. E tutto intorno nuotano nuvole rosa di migliaia di delicati anthias, che creano come una magia e uno spettacolo davvero unico.

 

 

Ma le meraviglie non finiscono qui. Terminato il tempo di fondo stabilito e iniziando la risalita lasciando alle spalle il traliccio, nuotando lungo la parete verso la punta dell’isola si incontra a 46 metri di profondità una grossa caverna con l’apertura di forma triangolare.
La grotta non è molto profonda, all’esterno vi sono grandi gorgonie gialle (eunicella cavolinii), mentre l’interno è completamente pieno di spugne (aplysina aerophoba), di invertebrati e soprattutto di
gamberi rossi (plesionika narval) che creano una nube davvero fantastica di antenne bianche su corpi rosati con diverse strisce longitudinali rosse e gialle.

Dopo aver lasciato la grotta e aver superato la punta si arriva in una piccola baia riparata in cui si ancora la barca appoggio dove si può fare la decompressione al sicuro dall’intenso traffico di natanti che navigano intorno a Capri. Qui, per un gioco di correnti, si incontrano centinaia di meduse che si lasciano trasportare dalla corrente. Un’immersione davvero mozzafiato!

 

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