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Sopra una veduta aerea di santa Caterina di Nardò (LE).

A destra il gommone del diving Costa del Sud.

 

Relitto del cacciabombardiere Junkers Ju 88

Lo Junkers Ju 88 era un bombardiere multiruolo bimotore ad ala bassa prodotto dall’azienda tedesca Junkers GmbH dalla metà degli anni ’30. È stato il velivolo più versatile nella storia dell’aeronautica tedesca nella Seconda Guerra Mondiale e fu il più diffuso ed uno dei più efficaci bombardieri assegnati alla Luftwaffe durante il conflitto.

Ne furono costruiti oltre16.000 esemplari tra il 1936 e il 1945 in diverse versioni, e nella versione base denominata “A-4” il velivolo aveva una lunghezza di 14 metri e un’apertura alare di 20.

La sua velocità massima oscillava, a seconda della versione dei due propulsori, intorno ai 470 Km/h; raggiungeva una tangenza di 8.200 metri e aveva un’autonomia di 1.790 chilometri. L’armamento era composto da 5 mitragliatrici Mauser MG-81 calibro 7,92 oltre ad uno o più cannoni MG-FF da 20 mm a seconda delle modifiche o delle versioni; inoltre trasportava e 3.000 Kg di bombe. L’equipaggio standard del velivolo era composto da quattro uomini.

SANTA CATERINA (LE) - RELITTO BOMBARDIERE JUNKERS 88

23/06/2013 - prof. max 35.5 m. -  run time 42 min. - temp. 20 °C

 

Il relitto di un cacciabombardiere Junkers Ju 88, precipitato nelle acque antistanti Santa Caterina di nardò (LE) durante la Seconda Guerra Mondiale, giace a una profondità di circa 36 metri, adagiato su un fondale sabbioso in perfetto assetto. Nessuno sa esattamente perchè l’aereo sia precipitato, e gli anziani del posto ricordano soltanto di aver sentito un grosso aereo che sorvolava Santa Caterina e di averlo poi visto precipitare a circa 2 miglia dalla costa. Per molti anni però questa è stata considerata una leggenda che gli anziani del posto raccontavano ai più giovani.

Dopo anni di inutili ricerche, finalmente il 13 giugno del 2009 il relitto dell’aereo è stato intercettato dallo staff del Costa del Sud Diving Service, capitanato da Andrea Costantini.

L'aereo è in ottimo stato di conservazione, anche se la parte terminale della coda si è staccata dal resto della carlinga durante l’impatto sulla superficie del mare e ora dista qualche metro dal resto del relitto.

A bordo non c’è nessun armamento, ma è ben visibile tutta la strumentazione di bordo, il sedile del pilota e i due possenti motori, tipo Junker Jumo 211J a 12 cilindri a V rovesciata.

L'immersione su questo relitto, che si trova a pochi minuti di navigazione da Santa Caterina, non è particolarmente difficile, e iniziando a scendere nel blu s’intravede subito la sagoma dell'aereo nella sua interezza, poi avvicinandosi si scorge la carlinga quasi perfettamente intatta che offre degli ottimi spunti per belle inquadrature fotografiche.

Il relitto dello Ju 88, che si trova su un fondale dove l’acqua è particolarmente limpida, offre ai subacquei delle emozioni uniche, grazie al suo grande interesse storico e all'insieme di colori creati dalla flora e dalla fauna che negli anni hanno ricoperto tutta la struttura del velivolo.

 

 

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