93. LE NUOVE TABELLE DECOMPRESSIVE U.S. NAVY Rev. 6 di Fabrizio Pirrello - General Manager di GRAVITY ZERO - Technical Diving Equipment (articolo tratto da www.Fondali.it)
Dopo più di cinquant’anni le U.S. NAVY Diving Tables vengono significativamente aggiornate alla luce degli studi compiuti nel corso degli ultimi vent’anni. Dall’algoritmo VVAL 18 sono state generate le nuove procedure d’immersione e le relative tabelle di decompressione per le immersioni della U.S. NAVY. Utilizzate dal 1955, vanno così in pensione le vecchie tabelle (sostituite per aumentare la sicurezza) e viene introdotto l’uso dell’ossigeno per decompressione, sia in acqua sia in superficie.
Ci si è spesso interrogati su quale fosse la corretta velocità di discesa in immersione, posto che l’attenzione è sempre stata focalizzata sulla velocità di risalita. Si è pensato a un limite di velocità di discesa che fosse compatibile con la compensazione, ma tale interrogativo pare risolto dalle novità introdotte nelle nuove tabelle della U.S. NAVY. Infatti, nel sottotitolo delle nuove tabelle viene indicata la velocità di discesa all’inizio dell’immersione: non superiore a 22,50 m/min (75 fpm); mentre la velocità di risalita viene confermata in 9 m/min (30 fpm): cioè ogni 20 secondi si debbono percorrere 3 metri.
La nuova "Air Decompression Table" riporta contemporaneamente le indicazioni di decompressione in tre possibili modalità: 1. decompressione in acqua respirando aria, 2. decompressione in acqua respirando aria e ossigeno, 3. decompressione in superficie respirando ossigeno.
La durata delle soste per decompressione in acqua respirando aria e ossigeno è indicata nella tabella in apposite righe contrassegnate dalla scritta "AIR/O2" che sono evidenziate in carattere grassetto.
Le soste di decompressione in ossigeno (a 9 m e 6 m), nel caso che una singola sosta in ossigeno preveda un tempo di superiore ai 30 minuti, devono essere interrotte ogni 30 minuti con respirazione di aria per 5 minuti (l’intervallo di tempo in cui si respira aria non deve essere computato nella durata della sosta in ossigeno, ma deve essere aggiunto a tale tempo).
La risalita dopo l’ultima sosta in ossigeno deve essere fatta alla solita velocità di circa 9 m/min continuando a respirare ossigeno. Poiché la decompressione fatta respirando solo aria e la corrispondente decompressione fatta respirando aria ed ossigeno indicata dalla tabella sono calcolate in modo da essere perfettamente equivalenti dal punto di vista dell’effetto decompressivo finale, il gruppo ripetitivo di appartenenza rimane lo stesso.
I sistemi d’immersione in aria compressa con assistenza dalla superficie utilizzati dall’U.S. Navy prevedono un’apposita speciale stazione decompressiva classificata come O.R.C.A. ("Oxygen Regulator Console Assembly") per fornire ossigeno o aria al subacqueo in immersione. La decompressione in superficie respirando ossigeno, anch’essa prevista nella tabella, richiede invece di disporre di una camera di decompressione e quindi non interessa i subacquei sportivi.
La decompressione in acqua respirando aria viene consigliata per immersioni che richiedono un tempo totale di decompressione inferiore ai 15 minuti. Mentre per immersioni che richiedano un tempo totale di decompressione superiore ai 15 minuti è raccomandata la decompressione in acqua respirando aria e ossigeno, con obbligo di stazione decompressiva O.R.C.A.
Immersioni con un tempo totale di decompressione (in aria e/o ossigeno) superiore ai 90 minuti poiché comportano il rischio concreto di superare i valori di tossicità dell’ossigeno e sono chiaramente segnalate nella tabella con la scritta "Exceptional Exposure". |