69. COMPLEMENTI ALL’USO DELLE TABELLE DELLA U.S. NAVY (aggiornamento 28.06.2005)
Le procedure complementari all’uso delle tabelle U.S. Navy, che riportiamo qui di seguito, sono l’indispensabile conseguenza degli studi e delle esperienze in campo sulla cinetica di formazione, crescita e dissoluzione delle bolle gassose nei tessuti umani dopo qualunque tipo di immersione. Secondo la Commissione Medica Nazionale della FIAS le motivazioni sulle principali modifiche apportate alle procedure di risalita sono le seguenti: "il più recente riferimento bibliografico a supporto della sosta profonda di due minuti è il seguente: Marroni, P.B. Bennett, F.J. Cronjié, C. Balestra, P. Longobardi, R. Cali-Corleo, P. Germonpre, M. Pieri, M. Didonè "The use of a deep stop during decompression of Agar gel plates influences the number, diameter and total gas volume of post decompression gas bubbles". Presentato all’International Conference on Diving and Hyperbaric Medicine, Barcellona 5-10 settembre 2005. Le conclusioni dello studio sull’innesco di bolle in vitro dopo esposizione a sei diversi profili (18, 30 e 40 metri per 59, 24 e 9 minuti di tempo di fondo con o senza sosta profonda di un minuto a metà della profondità massima raggiunta e con una velocità di risalita di 10 metri/minuto), ha evidenziato che l’introduzione della sosta profonda sembra che riduca l’innesco delle bolle di grandi dimensioni durante la risalita, ma la durata di un minuto non sembra essere sufficiente per evitare la formazione di una quantità significativa di bolle. Ecco perché la FIAS ha adottato una sosta di due minuti in attesa di ulteriori riscontri della ricerca medica."
Le procedure sono: · La discesa deve essere diretta verso il fondo, senza interruzioni. La velocità di discesa dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 m/min, compatibilmente con le possibilità del singolo di compensare correttamente e controllare l’opportuno assetto. Tale velocità permette di ridurre la dimensione delle bolle sempre presenti in circolo anche prima dell’immersione; · Nella fase di risalita, il distacco dal fondo deve essere lento. Obiettivo: favorire la liberazione dell’azoto dai tessuti in maniera graduale in modo che la maggior parte di esso venga eliminato attraverso la dissoluzione nel sangue e gli scambi polmonari. In tal modo nei tessuti si cerca di non raggiungere la quantità critica di azoto necessaria per scatenare l’espansione delle bolle. Per “distacco lento” si intende l’utilizzo prioritario del pinneggiamento e della respirazione per il distacco dal fondo. Secondariamente può essere utilizzato il GAV. · La velocità di risalita deve essere costante e pari a: 9 o 10 m/min dal fondo fino alla superficie. (Il manuale U.S. Navy raccomanda, in aggiunta al controllo dell’orologio e del profondimetro, di non superare mai le bolle dell’espirato).
Questo profilo di risalita va ovviamente intervallato da tappe a quota fissa, se richieste come obbligatorie da U.S. Navy, altrimenti solo quella di sicurezza a 5 m per almeno 3 min.
· una sosta profonda di due min deve essere effettuata (1° deep stop) alla profondità corrispondente alla metà della pressione della profondità massima raggiunta. I risultati delle ricerche sulla cinetica delle bolle portano a ritenere le soste profonde importanti ai fini della diminuzione di rischio delle PDD.
Esempio: profondità massima sia di 30 m cui corrisponde una pressione di 4 bar. Si avrà: 4 bar /2= 2 bar. Quindi la sosta profonda va fatta a 10 m. Esempio: profondità massima sia di 50 m cui corrisponde una pressione di 6 bar. Si avrà: 6 bar /2 =3 bar. Quindi la sosta profonda va fatta a 20 m.
Una regola mnemonica per il calcolo è: PDS = PMR / 2 - 5 dove PDS è la profondità della deep stop e PMR è la profondità massima raggiunta.
Esempio: profondità massima sia di 50 m. Si avrà PDS = 50 / 2 - 5 = 20 m Quindi la sosta profonda di 2 min va fatta a 20 m.
· una seconda sosta profonda di due minuti è fortemente raccomandata (2° deep stop) alla profondità media tra la prima tappa profonda e la prima tappa di decompressione se la distanza tra le due è superiore ai 10 m.
Esempio: profondità massima di 30 m richiede la prima sosta profonda a 10 m, se la durata dell'immersione è di 20 min le tabelle U.S. Navy non prevedono tappe obbligatorie, dunque si effettua solo la sosta di rispetto a 5 m di almeno 3 min. Esempio: profondità massima di 50 m richiede la prima sosta profonda a 20 m, se la durata dell'immersione è di 15 min (tabelle U.S. Navy), la prima tappa di decompressione è a 6 m quindi la distanza tra le due è di 20 m - 6 m = 14 m > 10 m, la distanza media tra le soste è 20 m + 6 m = 26 m diviso due = 13 metri, dunque si effettua la seconda sosta profonda di 2 min a 13 m.
CONSIGLI PER UNA CORRETTA IMMERSIONE IN CURVA DI SICUREZZA In aggiunta alle procedure descritte al punto precedente, in queste immersioni è necessario: · premesso che la didattica FIAS prescrive di rimanere nella curva di sicurezza e che la ricerca fisiologica nel settore ha evidenziato un aumento della probabilità di patologia da decompressione quando il tempo di fondo coincide con il tempo massimo in curva di sicurezza per una determinata profondità (NDT = No Decompression Time), rimani sul fondo al massimo fino all’80% del NDT poi inizia la risalita; · solo quando per motivi contingenti (situazioni non previste nella pianificazione dell’immersione) è necessario rimanere più tempo sul fondo, nelle immersioni con computer rimani sul fondo fino a quando il computer supera il tempo di non decompressione, cioè fino a quando sul quadrante del computer compare la necessità di effettuare almeno un minuto di decompressione alla tappa dei 3 metri. In questo modo si è relativamente sicuri che l’algoritmo di tipo compartimentale tipico della maggior parte dei computer in uso (Haldane modificato, Buhlmann) abbia selezionato dei compartimenti medio lenti per il calcolo della decompressione e che questa sarà ragionevolmente conservativa. Nelle immersioni con decompressione basata sulla tabella U.S. Navy rimani entro il tempo di fondo previsto dalla tabella secondo quanto pianificato prima dell’immersione (per ragioni connesse alla pianificazione dell’immersione e di tutela legale); · profilo della risalita: nelle immersioni con computer il profilo della risalita può essere libero, purché non vi siano ulteriori puntate verso il fondo. Nelle immersioni fatte con la tabella U.S. Navy l’immersione deve essere quadra e la risalita deve essere diretta verso la superficie rispettando la velocità massima; · sosta di sicurezza a 5 metri: è fortemente raccomandato di effettuare una sosta a 5 metri per 3 minuti; · sforzi in immersione: evitare qualsiasi fatica durante la decompressione perché ciò aumenta l’espansione delle bolle. E’ tollerato solo un modico pinneggiamento.
PROFILO D’IMMERSIONE STANDARD FIAS (profilo di risalita complementare alle tabelle U.S. Navy) Vi sono inoltre alcuni suggerimenti aggiuntivi quali: · se non sono previste immersioni successive in giornata, si può continuare la sosta di rispetto alla profondità di 5 m fino all’esaurimento della scorta d’aria; · in caso di sforzi superiori al normale o temperature molto basse conviene aumentare i tempi di decompressione (utilizzando in maniera fittizia il tempo di fondo immediatamente superiore a quello reale). Le procedure complementari elencate sono valide per la decompressione dopo immersioni senza e con tappe obbligatorie. Sono obbligatorie per le immersioni con profondità massima superiore a 30 m e sono fortemente raccomandate per le immersioni con profondità massima entro i 30 m. Queste procedure complementari sono valide comunque, sia nel caso si usi un computer (qualunque sia l’algoritmo di calcolo), sia con uso delle tabelle U.S. Navy.
PROCEDURA PER OMESSA DECOMPRESSIONE Abbiamo visto quanto sia complessa l’attuazione di un buon piano di decompressione. Ma cosa accade o meglio come possiamo comportarci se emergiamo coscienti di non aver potuto effettuare la decompressione necessaria alla nostra immersione? La procedura per omessa decompressione si attua come segue, in funzione del tempo di decompressione omesso (saltato), indipendentemente dalla profondità.
Da utilizzare solo quando:
Se compaiono sintomi, in un qualsiasi momento della procedura, questa va interrotta ed il paziente va inviato al più vicino centro iperbarico. Se c’è un centro iperbarico nelle immediate vicinanze (tempo di spostamento inferiore a quattro ore) è preferibile trasportare il subacqueo in ambiente ospedaliero attrezzato.
In attesa del trasferimento al centro iperbarico, se si ha la disponibilità di ossigeno, è essenziale somministrare (ad es. in barca) ossigeno normobarico per 15-20 minuti.
La FIAS non si sente di consigliare in alcun modo la procedura U.S. Navy descritta qui sopra, che è stata riportata solo per completezza dell'esposizione. Si tratta di una sequenza operativa di difficile attuazione logistica e la cui validità non è sufficientemente sperimentata.
Istruttore Federale di Immersione Subacquea di III Grado CONI-FIPSAS, Moniteur 3 stelle CMAS e Commissario Federale d’Esami per Istruttori CONI-FIPSAS),
TABELLE U.S. NAVY (non aggiornate
al 2008)
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