2. LA PARABOLA
Determina il tipo di fascio luminoso della lampada. Le moderne
lampade subacquee adottano riflettori non più parabolici; le
differenze di forma non sono macroscopiche, ma si notano ed si
apprezzano in immersione.
Sott'acqua si privilegia un fascio di luce concentrato, che
aiuta a vedere meglio attraverso la sospensione e illumina
meglio gli anfratti.
La
parabola deve essere progettata in modo che, sott’acqua, i raggi
riflessi escano fra loro paralleli generando un fascio
cilindrico ed omogeneo.
Il
fascio luminoso di una lampada subacquea deve avere:
-
forma circolare e senza aloni;
-
distribuzione di luce uniforme su tutta la superficie
illuminata;
-
assenza di zone d'ombra.
Ultimamente si sono affermate le parabole multimirror,
sfaccettate e studiate al computer. Queste generano un fascio di
luce compatto ed uniformemente distribuito, non solo: compensano
imperfezioni di fabbricazione delle lampadine.
3. L’ALIMENTAZIONE
È
il serbatoio di energia delle lampade. È possibile utilizzare
batterie alcaline o accumulatori ricaricabili.
Gli
accumulatori oggi più utilizzati sono di due tipi:
a)
al Nichel Cadmio (NiCd): sono estremamente robusti e
affidabili, di varie capacità, accettano ricariche parziali e il
cd. “effetto memoria” è oggi totalmente scomparso. Si possono
ricaricare anche da totalmente scarichi. La ricarica totale deve
avvenire in 14-16 ore, pena la riduzione di vita degli
accumulatori.
b)
al Nichel Metalidrato (NiMh): sono di varie capacità,
accettano ricarica rapida sia totale sia parziale. Raggiungono
il 90% della carica in tempi relativamente brevi, mentre il
restante 10% richiede proporzionalmente molto più tempo. Hanno
un ottimo rapporto capacità/dimensione, si hanno quindi alti
amperaggi in piccole dimensioni.
La batteria nota
come accumulatore nichel-cadmio (comunemente abbreviata
NiCd) è un tipo molto popolare di accumulatore ricaricabile,
usato spesso in apparecchi portatili dell'elettronica di consumo
e impiega i metalli nichel (Ni) e cadmio (Cd) come reagenti
chimici.
L'accumulatore
nichel-metallo idruro (detto comunemente, ma
impropriamente, nichel-metalidrato), abbreviato NiMH (inglese:
nickel-metal hydride), è un tipo di accumulatore simile
all'accumulatore nichel-cadmio (abbreviato Ni-Cd), ma l'anodo,
che assorbe l'idrogeno, è una lega invece che cadmio. Come nelle
batterie NiCd, il nichel è il catodo. Una batteria NiMH puó
avere due o tre volte la capacità di un batteria NiCd di pari
dimensioni e l'effetto memoria è meno significativo. Tuttavia la
densità volumetrica di energia è minore delle batterie Li-Ion, e
l'autoscarica è maggiore.
L'EFFETTO MEMORIA
Alcuni tipi di batterie ricaricabili, se ripetutamente caricate
prima che la loro carica sia completamente esaurita, "ricordano"
la capacità energetica precedente alla ricarica, ovvero, se una
batteria completamente carica si utilizza al 60% e
successivamente si sottopone a ricarica, il 40% dell'energia
somministrata non viene riconosciuta e risulta quindi
inutilizzabile. Le batterie maggiormente soggette a questo
fenomeno sono quelle al nichel-cadmio e, in misura minore quelle
al nichel-metallo idruro. Nelle prime il fenomeno è dovuto alla
crescita delle dimensioni dei cristalli di cadmio, diminuendo
così la superficie interessata dalle reazioni elettrochimiche.
In alcuni casi è possibile che i cristalli crescano tanto da
penetrare il separatore e cortocircuitare i due elettrodi,
rendendo la batteria inservibile. L'effetto della crescita delle
dimensione dei cristalli è più pronunciato se la batteria viene
lasciata sotto carica per giorni, o viene ripetutamente
scaricata in maniera incompleta. Per evitare quest'effetto
bisogna ciclare (caricare e scaricare) completamente la
batteria almeno una volta ogni due o tre settimane.
Nelle batterie NiMH l'abbassamento di potenziale di scarica si
ha in seguito alla modificazione della struttura cristallina
dell'idrossido di nichel, il quale passa dalla forma beta a
quella gamma; quest'ultima ha un potenziale d'elettrodo di circa
50 mV inferiore alla forma beta e come risultato si ha una
riduzione della capacità della batteria, tale effetto è detto
anche lazy battery. Anche in questo caso il problema può
essere risolto ciclando periodicamente la batteria.
Nelle batterie al litio tale effetto non si verifica in quanto
non si ha alcuna modificazione delle dimensioni dei grani o
della struttura cristallina dei materiali elettrodici.
|