28. IMMERSIONI IN TRIMIX di Marco Bartolozzi (mail: marco.bartolozzi@tin.it )IL PERCHE' DI UNA SCELTA
“Immergersi profondi ad aria è da matti……. non lo fare!” (Dan Manion)
Le tecniche e metodologie usate nell’immersione sportiva a miscele sono derivate da un’ampia sperimentazione in ambito militare e lavorativo. La loro pratica quindi richiederà un addestramento rigoroso e preciso.
Sono utilizzate miscele TRIMIX per tre motivi principali: 1. Ridurre la narcosi d’azoto - intervenendo sulle frazioni dei gas inerti della miscela. 2. Ridurre il rischio d’intossicazione da ossigeno - respirando sempre una miscela contenente una appropriata frazione d’ossigeno. 3. Ridurre l’accumulo d’anidride carbonica - aggiungendo alla miscela un gas molto leggero come l’elio che faciliterà la respirazione.
Secondo le attuali conoscenze, queste miscele possono consentire l’immersione di un subacqueo in autonomia fino a 300 metri di profondità.
Che cosa è il TRIMIX? Chiameremo TRIMIX una miscela composta da tre diversi gas: ossigeno e due gas inerti, azoto ed elio. Non è vero che queste miscele possono essere usate solo per immersioni profonde. Infatti, ad esempio, un TRIMIX normossico (con FO2 = 20 ÷ 21) può essere respirato direttamente dalla superficie senza incorrere nell’IPOSSIA.
Si può personalizzare il TRIMIX, secondo le nostre esigenze, variando le frazioni dei tre gas componenti la miscela, anche se le varie didattiche usano le proprie miscele standard. Ad esempio la T.S.A. consiglia una miscela che fornisca una narcosi dai 30 ai 45 metri. Però si può personalizzare la miscela ottenendo una narcosi di 20 metri, di 50, eccetera. E’ altresì chiaro che il subacqueo che si crea le miscele personalizzandole sarà consapevole dei rischi che corre se supera i limiti d’utilizzo in sicurezza delle stesse.
Al tek diver non dovranno mancare: UMILTA’ NEL RICONOSCERE I PROPRI LIMITI - Consapevolezza delle proprie capacità ORDINE MENTALE PRATICO - Attrezzatura adeguata all’immersione. STRETTA OSSERVANZA DI REGOLE E TEMPI - Pianificazione dell'immersione. ADDESTRAMENTO SERIO E FINALIZZATO A RISPETTARE LA PIANIFICAZIONE. CONTROLLO VIGILE DI SE STESSI (STATO PSICOFISICO) - Rendersi sempre conto della situazione in cui si è. CONTROLLO DELL’AMBIENTE - Riconoscere eventuali pericoli. DOMINIO DEI PROPRI NERVI E DEI PROPRI IMPULSI - Calma e sangue freddo.
RISCHI E PROBLEMI DELL’ARIA IN PROFONDITA’ 1. Tossicità dell’ossigeno. 2. Ebbrezza o narcosi d’azoto. 3. Densità dell’aria.
In questo caso
satureremo quindi l’azoto con una pressione di 4.74 Ata. Queste 4.74 Ata
rappresentano la “forza” che spingerà l’inerte, in questo caso l’azoto,
ad entrare nei nostri tessuti. Avremo, in altre parole, un alto
gradiente saturativo che spingerà l’azoto ad entrare nel circolo
sanguigno e nei nostri tessuti con un grande apporto di questo gas.
Bene, ma se noi sostituiamo l’azoto in parte con un altro inerte, ad
esempio l’elio per ottenere una miscela trimix, avremo un gradiente
saturativo molto più basso e quindi assorbiremo una quantità inferiore
d’inerti. L’aspetto negativo dell’elio, in termini decompressivi, è legato alla sua leggerezza. Infatti, se il fatto che il suo peso molecolare molto basso faciliti la respirazione in profondità, quando le elevate pressioni rendono i gas più densi, è innegabilmente un vantaggio, la stessa leggerezza dell’elio fa sì che si sciolga molto più velocemente nei tessuti e che li renda saturi in un tempo assai minore di quanto non sia necessario all’azoto. Però, in accordo con gli ultimi studi sull’uso dell’elio nelle miscele subacquee, avremo che se da una parte l’elio si diffonde più velocemente nel sangue rispetto all’azoto, è meno solubile di quest’ultimo. Questo vuol dire che, a parità di tempo di esposizione, l’elio entrerà più velocemente nel sangue ed in quantità maggiore rispetto all’azoto, ma essendo meno solubile se ne scioglierà una quantità minore.
Da queste
considerazioni segue che il miglior gas inerte che abbiamo a
disposizione è l’Elio. Possiamo affermare che questo gas non comporta
nessuna controindicazione e dà luogo alla sindrome da alta pressione (HPNS)
solo oltre i 140 mt. Vediamo anche quali sono, ed i possibili usi, degli altri gas inerti. I gas inerti presenti in natura sono cinque: Azoto (N2 ), Elio (He), Idrogeno (H2), Neon (Ne), Argon (Ar). L’Idrogeno sarebbe un eccellente gas inerte che non presenta nessuna controindicazione, salvo il pesante handicap di diventare esplosivo se è miscelato con O2 presente in una frazione superiore al 4%. Per questo motivo è usato solo in immersioni lavorative molto profonde avendo però l’accortezza di usare delle miscele intermedie di “lavaggio” dei polmoni prima di ritornare a respirare aria. Il Neon sarebbe un altro gas inerte eccellente ma costa moltissimo (una bombola da 50 litri a 200 bar costa circa 900 euro!) perché essendo presente nella nostra atmosfera in quantità piccolissime, per estrarlo dall’aria ne occorre filtrare quantità enormi. Due vantaggi di cui beneficeremmo nel suo uso sarebbero il fatto che non sottrae calore e che non distorce la voce. L’Argon ha un potere narcotico molto superiore all’Azoto quindi potrebbe essere utile solo in decompressione per creare il gradiente desaturativo prima di arrivare all’Ossigeno puro. Infatti, se ad esempio dopo una immersione con Trimix (O2 ,He, N2 ) si passasse a respirare una miscela Argox (Ar + O2) diciamo a 15 mt., prima di passare all’O2 puro, avremmo il gradiente di espulsione totale dell’inerte che ci ha saturato sul fondo (He): sul fondo abbiamo assorbito He e N2, nell’Argox questi due gas non sono presenti e quindi la loro eliminazione si verificherà nelle condizioni ideali. Miscelando questi cinque gas inerti con l’Ossigeno si formano tutte le miscele che possono essere usate in immersione. Queste miscele possono essere “binarie”, cioè formate da due gas, o “ternarie”, cioè formate da tre gas proprio come nel caso della nostra miscela TRIMIX. Le miscele binarie sono ARGOX (Ar +O2 ), HELIOX (He +O2 ), HIDROX (H2 +O2 ), NEONOX (Ne +O2 ), NITROX (N2 +O2 ). Le miscele ternarie sono TRIMIX (O2 ,He, N2 ), HELITROX (He+NITROX) ed HELIAIR (He + Air).
MISCELE TRIMIX Le miscele TRIMIX sono di tre tipi: 1. IPOSSICA con FO2 inferiore al 18% 2. NORMOSSICA con FO2 tra 18 e 21% 3. IPEROSSICA con FO2 maggiore del 21% Quest’ultima non è altro che l’HELITROX, l’ultima nata nella famiglia delle miscele TRIMIX. Tutte queste miscele si ottengono per pressioni parziali, cioè addizionando insieme una frazione di Ossigeno, una di Elio ed una di Azoto. Il TRIMIX ipossico si può anche creare miscelando Elio puro con aria, il TRIMIX normossico miscelando HELIOX ed aria e l’HELITROX miscelando Elio puro con aria oppure He puro con NITROX.
Passiamo allora a compilare la nostra tabella che seguiremo per questa immersione:
Vediamo come questa pianificazione rispetta i limiti previsti per le immersioni sportive.
Per quanto riguarda l'attrezzatura, una possibile configurazione per questa immersione, potrebbe essere la seguente: If you would like to contact me mail to: marco.bartolozzi@tin.it Torna su all'inizio della pagina |