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Aumentare la probabilità di sopravvivere
alla perdita di coscienza sott'acqua quando si utilizza un rebreather
di Paul Haynes - da “InDepth” 3 marzo 2021
(traduzione di Marcello Polacchini)
Il
Rebreather Training Council (RTC) sta valutando una
serie di iniziative per migliorare la sicurezza delle
immersioni con rebreather. Una di queste è raccomandare
l'uso di cinghie di ritenzione del boccaglio, note anche
come “gag straps”, per prevenire l'annegamento in caso
di perdita di coscienza (LoC). Questo documento che
riguarda la loro efficacia e utilizzo è stato scritto
dall'inglese Paul Haynes, ex istruttore di immersioni
delle Forze Speciali Britanniche e oggi istruttore
tecnico. |
E’ ampiamente riconosciuto dalle organizzazioni di
immersioni sportive, militari e professionali che
rispetto alle immersioni a circuito aperto, quando si
utilizzano i rebreather aumentala probabilità di
esposizione a un gas respiratorio inappropriato . Di
conseguenza, durante le immersioni con rebreather è più
probabile un incidente grave o fatale per il subacqueo.
Gli scenari di gas respiratori
inappropriati più frequentemente associati all'uso del
rebreather sono: (1) hypoxia, derivante dalla
respirazione di un gas ipossico, (2) hypercapnia
o ipoventilazione, risultante da livelli aumentati di
anidride carbonica inspirata e (3) hyperoxia,
risultante dalla respirazione di un gas iperossico.
La comunità della subacquea sportiva, che
comprende produttori, agenzie di addestramento
subacqueo, quadri istruttori e subacquei, fa spesso
riferimento a queste malattie come ai “rischi 3H” del
rebreather, che possono portare il subacqueo alla
perdita di coscienza (LoC = loss of consciousness)
con poco o nessun preavviso.
L'interfaccia più comune tra il
rebreather e il sistema respiratorio del subacqueo è
un gruppo valvola del boccaglio, spesso chiamato
dive surface valve (valvola di superficie di
immersione). Questa interfaccia uomo-macchina in questo
documento viene chiamata "boccaglio" (mouthpiece)
e viene utilizzata insieme a una maschera per immersioni
sportive (half-mask).
Il boccaglio richiede in genere il funzionamento manuale
da parte del subacqueo per passare dalla "modalità di
superficie", che isola il breathing loop (cioè il
sistema di ricircolo del gas del rebreather
dall'ambiente, alla "modalità di immersione", che
consente l'accesso al circuito di respirazione e al gas
respiratorio. Il passaggio da una modalità all’altra
avviene azionando una levetta che si trova sul
boccaglio.
Poiché in seguito a LoC viene perso il
tono dei muscoli mandibolari, la probabile conseguenza è
la perdita della protezione delle vie aeree quando il
mouthpiece/breathing loop (boccaglio/circuito
respiratorio) cade dalla bocca del subacqueo. Se ciò si
verifica sott'acqua, a meno che non vi sia un intervento
immediato da parte di un compagno di immersione, sono
altamente probabili queste conseguenze: (1) aspirazione
di liquidi e asfissia, (2) sfiato del gas del circuito
respiratorio attraverso il boccaglio aperto, (3)
allagamento totale o parziale del circuito respiratorio,
(4) perdita di galleggiabilità, (5) annegamento.
Sebbene altri fattori (triggers)
siano responsabili dell'inizio dell'incidente, la
perdita della protezione delle vie aeree e il
successivo annegamento sono più frequentemente la vera
causa di morte (CoD = cause of death). Questo documento
esamina un potenziale mezzo per ritardare o limitare
questa serie di conseguenze fatali, aumentando così la
probabilità di sopravvivere alla LoC sott'acqua quando
si utilizza un rebreather.
Background
La metà degli anni '90 ha visto l'inizio
di un aumento nell'uso dei rebreather da parte dei
subacquei sportivi. A quel tempo, l'industria della
subacquea sportiva aveva un'esperienza limitata nei
rebreather e quindi, in previsione di una crescita della
popolarità dei rebreather, nel 1996 il fondatore
di “aquaCORPS” Michael Menduno
organizzò il Rebreather Forum 2.0 (RF2), tenutosi
nel settembre 1996, a Redondo Beach, California). Si
trattò di una conferenza internazionale organizzata per
affrontare le principali questioni coinvolte nel portare
la tecnologia rebreather sul mercato dei consumatori.
Il RF2 è stato suddiviso in varie
sessioni di lavoro per identificare le questioni chiave
relative a tecnologia, sicurezza, formazione e gestione
del rischio. Attingendo all'esperienza collettiva di
numerosi delegati provenienti da background di
immersioni sportive, militari e professionali, si è
giunti a delle conclusioni condivise (cd.
dichiarazioni di consenso) per contribuire a
plasmare la futura pratica di immersione sportiva con il
rebreather.
Rebreather Fatality Analysis
Come già detto, l'uso del rebreather
sportivo è aumentato dopo l'RF2 del 1996. In seguito,
considerando il numero relativamente basso di subacquei
con rebreather, è emerso un numero
sproporzionatamente più alto di vittime del
rebreather rispetto alle immersioni in circuito aperto.
Di conseguenza, Divers Alert Network (DAN) ha condotto
uno studio confrontando le vittime di immersioni
sportive in circuito aperto e con rebreather nel periodo
dal 1998 al 2006.
Stante la difficoltà di ottenere dati completi sugli
incidenti con rebreather specifici per ogni fatalità, e
in particolare la causa della morte (CoD) stabilita da
un medico legale, lo studio DAN è stato limitato a un
basso numero di vittime del rebreather (80 casi).
Tuttavia, le conclusioni dello studio sembravano
supportare la seguente affermazione del’RF2:
"I rebreather
hanno rischi molto più insidiosi rispetto al circuito
aperto”. |
Fig. 1: Trigger (fattori) in caso di
incidenti mortali in circuito aperto e con rebreather.
Fig. 2: Infortuni invalidanti in circuito
aperto e vittime di immersioni con rebreather.
Fig.3: Cause di morte in circuito aperto
e decessi con rebreather. |
L'analisi DAN del 2007 ha concluso che
nei casi studiati i problemi alle apparecchiature
(errore umano o guasto tecnico) sono stati il fattore
scatenante (qualcosa che trasforma un'immersione senza
incidenti in un'emergenza) per oltre il 40% delle
vittime del rebreather rispetto a poco più del 15% degli
incidenti mortali in circuito aperto (Figura
1). Inoltre, il gas respiratorio inappropriato (rischio
insidioso) è risultato la causa invalidante (morte o
probabile annegamento) in oltre il 50% dei casi di
vittime del rebreather rispetto a meno del 5% dei casi
in circuito aperto (Figura 2).
"La perdita di coscienza, che
probabilmente causerà la morte per annegamento, presenta
un rischio significativo quando si usano i rebreather".
L'analisi DAN 2007 ha concluso che nel
94% dei casi studiati, il CoD effettivo, determinato da
un medico legale è stato l’annegando (Figura 3).
Nel tentativo di quantificare il rischio
di immersioni con rebreather, nel 2013, uno studio
separato sulla mortalità con rebreather ha concluso che
dei 181 casi analizzati tra il 1998 e il 2010, i dati
indicavano un rischio di morte da 4 a 10 volte maggiore
durante le immersioni con rebreather rispetto al
circuito aperto. Lo studio ha anche stabilito che un
rebreather ha potenzialmente un rischio 25 volte
maggiore di guasto dei suoi componenti rispetto ad un
bibombola in circuito aperto. Questo studio quindi,
sembra anche supportare ulteriormente le conclusioni
dell’Rebreather Forum Two del ’96 enunciate sopra.
Errore umano
Un incidente qui è definito come: "un
evento non pianificato che diminuisce la sicurezza e
culmina in danni alle apparecchiature, lesioni del
subacqueo o morte". I rebreather sono
apparecchiature complesse che formano un elemento di un
più ampio sistema di supporto vitale che include diversi
elementi:
1) il subacqueo (attitudine, set di
abilità, conoscenza, esperienza, salute e forma fisica
per immergersi),
2) compagno di immersione/team
(atteggiamento, set di abilità, conoscenza, esperienza,
salute e idoneità all'immersione),
3) team di supporto di superficie
(atteggiamento, set di abilità, conoscenza, esperienza,
protocolli di risposta alle emergenze, strutture mediche
di emergenza),
4) attrezzatura subacquea ausiliaria
(funzionalità e idoneità allo scopo,
5) attrezzatura di protezione ambientale
(funzionalità e idoneità allo scopo),
6) metodologia procedurale/subacquea
(adeguatezza e idoneità allo scopo). |
I dati sugli incidenti con rebreather
suggeriscono che un fattore che contribuisce
frequentemente agli incidenti è la violazione
consapevole o inconsapevole dei protocolli d’immersione
e/o dell'attrezzatura, piuttosto che il malfunzionamento
dell'attrezzatura stessa. Ciò è in linea con i dati
dell'industria estrattiva di petrolio e gas dal mare,
secondo i quali circa l'80% degli incidenti indagati è
legato all'errore umano e circa il 20% è legato a cause
tecniche.
Queste cifre supportano una percezione
ampiamente diffusa tra la comunità dei rebreatheristi
sportivi, ossia che il subacqueo sia l’anello debole
nella catena del sistema di supporto vitale descritto
sopra.
Per aiutare nella stima e qualificazione
dell'errore umano, Swain e Guttman hanno sviluppato un
tasso di errore umano generico tratto da esperimenti e
simulazioni nel funzionamento di centrali nucleari
(Figura 4).
Se consideriamo un subacqueo con
rebreather esperto in un ambiente benigno, le procedure
di assemblaggio, test, vestizione pre-immersione e
conferma del funzionamento della macchina (pre-respirazione),
tutte essenziali per un uso sicuro del rebreather,
potrebbero essere considerate nella quarta fila della
figura 4, cioè un “compito difficile ma familiare, che
provoca poco stress, e richiede tempo sufficiente,
pochissime distrazioni od omissioni”.
La probabilità media di errore umano o
fallimento per attività in uno scenario di questo tipo è
compresa tra 1 su 1.000 eventi e 1 su 10.000
eventi. Pertanto, anche in condizioni relativamente
favorevoli, i subacquei esperti occasionalmente
commetteranno errori.
Si può quindi concludere che, in misura
minore o maggiore, tutti i livelli di subacqueo con
rebreather, dal principiante all'esperto, sono inclini
all'errore umano. |
Fig. 4: Tassi di errore umano generici.
|
Prevenzione degli infortuni con
rebreather
Per aiutare a prevenire gli incidenti
d’immersione con rebreather, le agenzie di formazione
per immersioni sportive e i produttori di attrezzature
attualmente hanno implementato e raccomandato le
seguenti misure chiave:
1) Usare apparecchiature che sono state sottoposte a
test di terze parti indipendenti rispetto a uno standard
internazionale riconosciuto
2) Standard di addestramento appropriati e loro
rigorosa applicazione da parte degli istruttori
subacquei
3) Appropriata pianificazione dell'immersione
4) Analisi ed etichettatura chiara di tutte le
bombole di gas
5) Usare le liste di controllo di assemblaggio e di
test (check list)
6) Rimanere all'interno delle raccomandazioni e/o
linee guida sulle prestazioni del produttore
7) Restare all'interno dei limiti di qualificazione
della formazione
8) Pre-respirare e controllare il funzionamento prima
di entrare in acqua
9) Tuffarsi a coppie oppure in team
10) Monitoraggio frequente della pressione parziale
dell'ossigeno
11) Rimanere entro parametri di pianificazione
dell'immersione appropriati
12) Applicazione di un'adeguata manutenzione preventiva
e correttiva
Queste misure di prevenzione degli
incidenti vengono applicate anche all'interno di
ambienti subacquei militari e professionali, spesso a un
livello maggiore di dettaglio e applicazione. Tuttavia,
nonostante quella che spesso è l'applicazione rigorosa
dei programmi di manutenzione dell'attrezzatura, della
supervisione prescrittiva del subacqueo e dei sistemi di
gestione organizzativa, nell'esperienza dell'autore,
l'errore umano rimane una caratteristica comune degli
incidenti d’immersione con rebreather militari e
professionali. Pertanto, nell'ambiente della subacquea
sportiva, è ragionevole presumere che, come conseguenza
di programmi di manutenzione, supervisione e gestione
delle attrezzature subacquee meno formali, l'errore
umano continuerà probabilmente a rimanere una
caratteristica comune degli incidenti d’immersione con
rebreather sportivo con il potenziale per una perdita di
conoscenza.
Protezione delle vie aeree
L'aspirazione di appena 1–3 ml/
kg [0,02-0,05 oz/lbs] per peso corporeo di acqua produce
profonde alterazioni nello scambio gassoso polmonare
umano.
È stato anche riferito che l'aspirazione
media dell'acqua durante l'annegamento è relativamente
piccola, raramente supera approssimativamente 2,2 ml/
kg [0,03 oz /lbs] per peso corporeo. Pertanto, prevenire
o limitare l'aspirazione di liquidi a seguito di perdita
di coscienza (LoC) sott'acqua è fondamentale per
sopravvivere a un tale evento. Sebbene sia noto che il
subacqueo potrebbe eventualmente morire a causa
dell'esposizione a un gas respiratorio inappropriato,
ciò può richiedere alcuni minuti o più, a seconda della
composizione del gas respirabile e della pressione
ambientale (profondità).
Se l'aspirazione dell'acqua viene impedita o ritardata
in seguito a LoC, un compagno di immersione potrebbe
essere in grado di influire sul successo del
salvataggio. In alternativa, è concepibile che in
determinate circostanze, il subacqueo in difficoltà
possa riprendere conoscenza, consentendo potenzialmente
l'auto-salvataggio.
Per ridurre l'aspirazione di liquidi a
seguito di LoC sott'acqua, una dichiarazione di consenso
RF2 del 1996 ha approvato l'uso della maschera
granfacciale (FFM). Tuttavia, una full face mask aumenta
la complessità delle apparecchiature e limita l'accesso
a sistemi di alimentazione di gas respiratori
alternativi (bailout), aumentando al contempo i
requisiti di manutenzione, formazione e costi
associati. Questi fattori probabilmente spiegano perchè
la comunità dei subacquei con rebreather sportivo non ha
abbracciato l'uso diffuso di FFM nonostante i suoi
potenziali benefici in termini di sicurezza.
Un produttore di attrezzatura subacquea
professionale ha sviluppato un innovativo design ibrido
FFM/maschera. Questo sistema di maschera consente la
pronta separazione della sezione orale inferiore della
maschera, che incorpora il boccaglio rebreather. Questo
design offre i vantaggi di protezione delle vie aeree
della FFM, facilitando anche un facile accesso a sistemi
di erogazione di gas respiratori di bailout. Tuttavia,
la vendita di questo modello ibrido è stata generalmente
limitata al governo e alle organizzazioni di subacquea
professionale. Questo e il costo relativamente alto
sembrano aver limitato il suo più ampio utilizzo da
parte dei subacquei con rebreather sportivo.
|
Conoscendo la possibilità di utilizzare
gas respiratori inappropriati e il potenziale associato
di LoC sott'acqua, quando non viene utilizzata una FFM
le forze armate di tutto il mondo da oltre mezzo secolo
utilizzano il cinturino di ritenzione del boccaglio
(MRS = mouthpiece retaining strap), combinato
con l'addestramento correlato. Il MRS è una
caratteristica di progettazione di sicurezza comune alla
stragrande maggioranza dei modelli di rebreather
militari classici e contemporanei con la quale il
produttore ha cercato di fornire protezione delle vie
aeree in caso di LoC sott'acqua. Nella sua forma più
semplice il MRS è una cinghia regolabile elastica
fissata al circuito di respirazione/boccaglio. Per
ottimizzarne l'efficacia, l'MRS viene indossato sopra la
sommità della testa e regolato in modo da mantenere il
boccaglio in posizione ottimale senza causare eccessivo
disagio. Le versioni più sofisticate incorporano una
flangia imbottita. Quando la cinghia è tesa sul viso, la
flangia imbottita migliora la tenuta del labbro,
contribuendo anche a fissare il boccaglio in posizione
(Figura 5). L'MRS è un'alternativa relativamente a basso
costo, semplice e alternativa alla maschera
granfacciale.
Efficacia del cinturino di ritenzione del
boccaglio
In letteratura non si trova molto sull'efficacia
effettiva della MRS. L'argomento è stato discusso al
Rebreather Forum Three (RF3) tenutosi ad Orlando, in
Florida, nel maggio 2012, e una dichiarazione di
consenso RF3 recita: «Il forum indica come domanda
irrisolta la questione se una cinghia di ritenzione del
boccaglio fornirebbe protezione delle vie aeree in un
subacqueo rebreather incosciente». |
Fig.5: L'autore che regola una cinghia di
fissaggio del boccaglio (per gentile concessione di
Charles Hawks) |
Tuttavia, è improbabile che una significativa valutazione
sperimentale prospettica della MRS possa essere intrapresa in
soggetti umani. In assenza di uno studio formale specifico, il
suggerimento dell'efficacia della MRS si basa principalmente
sull’osservazione di casi citati da fonti di immersioni
militari.
Come misura della potenziale efficacia percepita
del “sigillo orale” ottenuto da un MRS correttamente indossato,
durante un soccorso subacqueo, alcuni gruppi di utenti militari
di rebreather ad ossigeno a circuito chiuso vengono addestrati a
rompere il sigillo orale MRS inserendo parzialmente un dito
sotto il labbro all'angolo della bocca. Si ritiene che ciò aiuti
a facilitare lo sfiato del gas in espansione dai polmoni del
subacqueo in difficoltà e a ridurre il rischio di barotrauma
polmonare durante la risalita. I gruppi militari che si
addestrano a questa tecnica credono che una MRS progettata in
modo appropriato si traduca in una tenuta efficace tra la bocca
e il boccaglio del loop. Prove pratiche di vari
subacquei/supervisori subacquei con rebreather militari esperti,
incluso l'autore, suggeriscono che l'uso di un MRS in varie
occasioni è stato un fattore chiave per la sopravvivenza del LoC
sott'acqua.
Queste percezioni sono state confermate da un
importante studio che ha analizzato 153 incidenti tra i
subacquei rebreather militari francesi. Di questi eventi solo 54
hanno portato a LoC sott'acqua; tuttavia, ciò ha provocato
l'annegamento solo in 3 casi. Il rapporto militare afferma:
«Le tossicità da gas sono spesso riscontrate dai subacquei
militari francesi che utilizzano rebreather, ma l'incidenza
molto bassa di vittime in oltre trent’anni può essere spiegata
dalla rigorosa applicazione delle procedure di immersione di
sicurezza».
Queste procedure includono:
“Stretto collegamento dei subacquei in coppia, in
modo che un subacqueo possa trovare il suo compagno
indipendentemente dalle condizioni d’immersione (in particolare
se la visibilità è scarsa) e possa prestare assistenza in caso
di soccorso”.
“Usare una cinghia per tenere il boccaglio in
posizione, insieme a una protezione per le labbra, in modo che
un subacqueo incosciente possa respirare senza rischio di
annegamento. Il soccorritore può quindi concentrarsi sulla
qualità dell'assistenza e sul rispetto dei parametri
d’immersione per il rientro in superficie ”.
Il rapporto non attribuisce alcun peso a nessuno
di questi fattori, quindi non è chiaro quale, se del caso, abbia
svolto un ruolo più importante nella prevenzione
dell'annegamento in 51 dei 54 eventi di LoC. Tuttavia, la
protezione delle vie aeree dall'aspirazione dell'acqua e
l'esecuzione dei soccorsi alla prima occasione sono citati come
fattori chiave per sopravvivere in LoC sott'acqua.
È probabile che il relativo beneficio implicito
derivante da questo studio di immersione militare sia
traducibile nell'ambiente di immersione sportiva.
Rebreather Solo Diving?
Degli 80 decessi con rebreather esaminati
nello studio DAN del 2007, il 33% (26 casi) ha coinvolto
immersioni in solitario, a seguito dell'immersione
decisa da solo o della separazione da un compagno di
immersione. A sostegno di questa constatazione, mentre
la sua accuratezza non può essere facilmente verificata,
una raccolta di casi di decesso di “solo divers”
con rebreather disponibile pubblicamente in internet
suggerisce che l’immersione in solitaria continua a
rimanere una delle cause più rilevanti di morte nelle
immersioni sportive con rebreather verificatesi dal
2007.
A causa della maggiore probabilità di respirare un gas
inappropriato quando si utilizza un rebreather e
dell'assenza di un compagno di immersione per assistere
ai primi segni di difficoltà del subacqueo o di problemi
e per il salvataggio, l'immersione con rebreather in
solitario sembra presentare un rischio aggiuntivo.
È improbabile che anche un MRS ben
progettato e adattato al viso correttamente fornisca
protezione delle vie aeree per un periodo prolungato
dopo una LoC. Pertanto, per ottenere un vantaggio in
termini di sicurezza ritardando o prevenendo
l'annegamento, anche il mantenimento di uno stretto
contatto con un compagno di immersione è considerata una
componente importante per sopravvivere in LoC
sott'acqua. Questa considerazione sembra essere
supportata dallo studio militare francese, nel quale i
subacquei sono sopravvissuti a LoC grazie all'uso della
MRS e al salvataggio anticipato da parte di un compagno
d’immersione. |
Design del rebreather sportivo e standard
di prestazione
La norma europea EN14143: 2013 stabilisce i
parametri minimi di progettazione e prestazione per i
rebreather sportivi venduti all'interno dell'Unione
Europea, nella quale la conformità (il marchio CE) è un
aspetto obbligatorio del diritto dei consumatori. Questa
norma definisce anche un punto di riferimento globale
più ampio per gli standard di progettazione dei
rebreather. Tuttavia, l'errore umano e il guasto
dell'attrezzatura rimarranno probabilmente una
caratteristica dell'uso del rebreather sportivo. Ne
consegue che la fornitura di protezione delle vie aeree
è una caratteristica di progettazione di sicurezza
desiderabile indipendentemente dalle prestazioni e
dall'affidabilità del rebreather. Infatti, la norma
EN14143: 2013 specifica un requisito di progettazione
per un "facciale", che la norma definisce come:
"un boccaglio , una semimaschera, una maschera a pieno
facciale o un casco".
Lo standard prosegue affermando: «L'apparecchio
facciale deve aiutare la pulizia dell'orecchio
consentendo l'occlusione dei passaggi nasali del
subacqueo. Deve inoltre ridurre al minimo l'ingresso di
acqua durante il normale utilizzo e in caso di perdita
di conoscenza o convulsioni del subacqueo».
Sebbene non sia specificato come implementare la
riduzione al minimo dell'ingresso di acqua, la EN14143:
2013 afferma: «L'imbracatura del facciale deve essere
progettata in modo che il facciale possa essere
indossato e rimosso facilmente. Deve essere regolabile o
autoregolante e deve mantenere il gruppo facciale
saldamente e comodamente in posizione ».
Lo standard poi definisce le caratteristiche costruttive
e funzionali di un cinghiolo di ritenuta, se presente.
Lo standard europeo del rebreather
riconosce quindi il potenziale vantaggio in termini di
sicurezza della protezione delle vie aeree e del
circuito respiratorio in caso di LoC e di conseguenza ha
incorporato il requisito nelle sue specifiche di
progettazione (Anthony G, comunicazione personale, 2014;
autore principale di ENI4143: 2013).
Trend di mercato
Fino ad oggi i maggiori utenti dei
rebreather sono stati gruppi relativamente piccoli di
"subacquei tecnici" per poter estendere le loro
esplorazioni oppure i subacquei delle immersioni
scientifiche. Tuttavia, si ritiene che esista un
potenziale di vendita notevolmente maggiore tra i
subacquei sportivi tradizionali.
Di conseguenza, l'industria della subacquea sportiva in
questo periodo sta impiegando risorse considerevoli per
introdurre i rebreather in questo mercato più ampio.
Per aiutare a facilitare l'immersione con
rebreather tradizionale, la più grande agenzia di
formazione subacquea ricreativa del mondo ha definito
una specifica generica del rebreather a circuito
chiuso ricreativo (rCCR) e ha sviluppato quelli che
considera appropriati standard di formazione rCCR. Di
conseguenza, i produttori producono modelli di rCCR
dedicati o adattano i precedenti modelli di rebreather
per conformarsi a questa specifica di rCCR. L’uso del
rebreather continuerà probabilmente ad aumentare tra i
subacquei sportivi. |
Fig.6: Il BOV Valvola di bailout a circuito aperto del
rebreather.
(per gentile concessione di AP diving) |
Una caratteristica di sicurezza della specifica rCCR
obbligatoria è la valvola di salvataggio (BOV) (Figura
6). In caso di emergenza, consente al subacqueo di
accedere manualmente a una fonte di gas respirabile a
circuito aperto senza la necessità di rimuovere il
boccaglio dalla bocca.
Tuttavia, vale la pena notare che l'MRS non è una
funzione di sicurezza rCCR obbligatoria.
Nonostante i requisiti di progettazione EN14143: 2013
discussi in precedenza, la ragione di ciò rimane poco
chiara, ma può derivare dal fatto che l'MRS storicamente
non fa parte del design del rebreather sportivo.
Pertanto, nella comunità dei rebreather sportivi la
consapevolezza e l'esperienza della sua applicazione e
dei potenziali benefici in termini di sicurezza sono
limitate. Inoltre, mentre il BOV è sempre più parte
integrante del design del rebreather sportivo, al
contrario di quanto previsto dalla norma EN14143: 2013
continuano ad essere venduti rebreather sportivi senza
"un mezzo per ridurre al minimo l'ingresso di acqua
nel caso in cui un subacqueo cada in stato di
incoscienza" oppure un mezzo per "mantenere il
gruppo facciale saldamente e comodamente in posizione" .
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La gamma delle protezioni delle vie aeree
Possiamo considerare che il massimo della
gamma dei mezzi di sicurezza per la protezione delle vie
aeree è un casco per immersioni professionali
interfacciato con un rebreather. Un esempio è il
rebreather di salvataggio di emergenza per immersioni in
saturazione Secondary Life Support prodotto dalla
Divex. Assumendo l'integrità a tenuta stagna del
circuito respiratorio e del casco, l'aspirazione
dell'acqua e, quindi, l'annegamento a seguito di LoC, è
altamente improbabile.
All'estremità inferiore di questa gamma
di mezzi di sicurezza c'è l'assenza di qualsiasi mezzo
per proteggere le vie aeree dopo la LoC. Va segnalato
che nonostante il maggiore potenziale di esposizione a
gas respiratori inappropriati e di perdita di conoscenza
durante le immersioni con rebreather, la comunità della
subacquea sportiva rimane in gran parte posizionata
all'estremità inferiore di questa gamma.
Conclusioni
I rebreather incorporano un numero
elevato di modalità di guasto intrinseche alla macchina
e il potenziale di un errore umano. Singolarmente o in
combinazione, ciò può portare a respirare gas
respiratori inappropriati e LoC spontaneo sott'acqua. Se
le vie aeree non sono protette, il probabile esito
immediato è l'aspirazione di acqua e l'asfissia per
annegamento.
Sebbene si ritenga che le full face mask (FFM) offrano
un alto livello di protezione delle vie aeree, a causa
dei costi e della complessità è improbabile che siano
ampiamente adottati dai subacquei con rebreather
sportivo.
I produttori di rebreather militari
considerano l'MRS una caratteristica di progettazione
essenziale per la sicurezza, ampiamente utilizzata
in tutta la comunità subacquea militare con rebreather
mondiale. L'evidenza pratica suggerisce che l'uso
corretto di una MRS può essere un mezzo efficace per
prevenire o limitare l'aspirazione di acqua
immediatamente dopo la LoC. Questo potenzialmente
estende le possibilità di un salvataggio efficace o di
un auto-salvataggio.
Nella stragrande maggioranza delle
vittime delle immersioni con rebreather sportivo,
l'annegamento è la vera causa della morte. Pertanto,
per mitigare direttamente le conseguenze immediate della
perdita della protezione delle vie aeree a seguito di
LoC sott'acqua, un MRS efficace dovrebbe essere un
componente standard di tutti i rebreather utilizzati dai
subacquei sportivi. Inoltre, al fine di aumentare la
consapevolezza dei potenziali benefici in termini di
sicurezza, il suo utilizzo dovrebbe essere obbligatorio
all'interno degli standard di formazione del rebreather
sportivo.
|
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Paul Haynes è un ex istruttore
subacqueo militare delle Forze Speciali Britanniche (UK
SF), dello Special Boat Service
(SBS), supervisore subacqueo e operatore di veicoli
per le subacquei (SDV). Dopo aver lasciato UKSF, ha
lavorato per Divex Ltd (ora JFD), il più grande
produttore mondiale di attrezzatura subacquea
professionale. Di conseguenza, Paul è rimasto in prima
linea nella ricerca, sviluppo, progettazione, test e
addestramento dei sistemi di supporto vitale subacqueo
per la difesa per oltre due decenni.
Paul è un istruttore RAID avanzato per immersioni
con miscele di gas e rebreather, nonché istruttore PSAI
e BSAC, ed è autore di numerosi manuali di formazione
rebreather e numerosi articoli relativi alla sicurezza
per pubblicazioni di immersioni civili.
È stato relatore principale invitato a numerose
conferenze di immersioni tecniche per discutere lo
sviluppo, la sicurezza e l'addestramento del rebreather
e ha fornito assistenza per le indagini sugli incidenti
dei rebreather civili alle forze dell'ordine
statunitensi. Egli fornisce servizi di consulenza
attraverso la sua società la Haynes Marine Ltd.
Paul è un prolifico esploratore di relitti di
navi e ha partecipato alla scoperta di numerosi relitti
profondi nel Mare del Nord al largo della costa
orientale della Scozia ed è membro dell'Explorers Club
di New York. Inoltre, è stato ufficiale per la sicurezza
subacquea in numerose spedizioni subacquee di alto
profilo, tra cui il sondaggio del 2016 sull'HMS
Hampshire autorizzato dal Ministero della Difesa del
Regno Unito e la spedizione congiunta della Marina
reale/civile britannica per recuperare la campana dalla
corazzata HMS Prince of Galles che affondò durante la
seconda guerra mondiale nel Mar Cinese Meridionale. |
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