1) Contro-diffusione isobarica
cutanea
Questa
condizione si verifica se un subacqueo sta respirando
una miscela più pesante di quella nella quale è immerso.
E’ evidente che ciò non riguarda i subacquei che
s’immergono con una muta umida, ma solo quelli che
utilizzano la muta stagna.
Se il
subacqueo usa una miscela contenente elio come gas per
gonfiare la muta stagna, essa può penetrare a livello
epidermico aggiungendosi a quella assorbita
dall’interno del corpo, in modo tale che la somma del
gas inerte nel tessuto della pelle sorpassi il valore
critico di tensione del “valore M”. Questo può portare a
lesioni e macchie sull’epidermide del tutto simili a
quelle di una MDD cutanea.
Evitare
la controdiffusione cutanea è semplice: basta non
usare miscele a base di elio per gonfiare la muta
stagna. Cosa non difficile, perché tutti sanno che
una miscela contenente elio non ha un buon potere
isolante, inoltre costa più della semplice aria.
Nonostante ciò, nella mia esperienza, ho visto più volte
subacquei che non avendo il bombolino dedicato per la
stagna o una connessione a bassa pressione sugli
erogatori delle bombole decompressive, montavano una
frusta di bassa pressione su un primo stadio del
bibombola anche se carico di Tmx 18/45. Ovviamente più
alto è il contenuto di elio nella miscela e maggiore è
il rischio.
2) Contro-diffusione isobarica N2
alto
è
He alto
Quando
un subacqueo passa da una miscela con alto contenuto
di azoto a una miscela con un alto contenuto di elio,
quest’ultimo può entrare nei tessuti più velocemente di
quanto l’azoto ne esca, facendo sì che la tensione dei
gas inerti sorpassi la soglia critica del “valore M”.
Questo
si potrebbe verificare se il subacqueo fa un “break”
dall’ossigeno durante la decompressione a 6 metri,
passando al gas di fondo e sviluppando una MDD di tipo
I.
Alcune didattiche consigliano di non passare
dall’ossigeno a miscele con un contenuto superiore al
20% di elio. Ad esempio impiegare una miscela
decompressiva Tmx 50/20 è un’ottima scelta che consente
anche di non diminuire troppo bruscamente il livello di
elio dal gas di fondo e permette di poter effettuare un
break dall’ossigeno.
Questa situazione potrebbe
interessare anche i subacquei che fanno uso di sistemi
CCR manuali. Infatti, dopo aver fatto una parte di sosta
deco a 6 metri respirando ossigeno puro per ottimizzare
la decompressione, effettuare un “lavaggio” con un
diluente ad alto contenuto di elio potrebbe creare il
medesimo problema.
3 A) Contro-diffusione isobarica
He altoèN2
alto
Può
sembrare assurdo che se viene sconsigliato di passare da
una miscela ad alto contenuto di azoto ad una ad alto
contenuto di elio, possa essere altrettanto sconsigliato
di fare il contrario, cioè passare da una miscela ad
alto contenuto di elio ad una con basso contenuto di
elio ed alto contenuto di azoto. Ma questa terza
situazione è la più controversa e pericolosa.
Se
il computer subacqueo tecnico trimix indica uno “stop” a
una certa profondità, l’algoritmo considera il massimo
gradiente possibile (differenza delle pressioni parziali
fra la pressione del gas nei tessuti e quello a livello
polmonare/ambientale) per non sorpassare la soglia
critica dei “valori M” nei tessuti saturi.
Supponiamo per esempio che nel rebreather abbia un
diluente 10/60 e a 21metri durante la sosta indicata dal
computer decida di inserire nel rebreather il gas di
bailout EAN50 come nuovo diluente. Il gradiente
dell’elio sarà ben superiore a quello massimo che il
computer aveva stabilito. Il computer indicherà
addirittura un tempo di decompressione diminuito una
volta cambiato diluente. Ciò che sta succedendo è che,
respirando una miscela con meno elio, esso uscirà dai
tessuti con una velocità ben superiore a quella di
sicurezza!
Lo stesso potrebbe succedere anche in circuito aperto
passando da un Tmx 10/60 a un EAN 50 (per questa ragione
il 50/20 è un’ottima soluzione).
Alcuni software prendono in considerazione sbalzi troppo
marcati fra i contenuti di gas inerti nei cambi di
miscele sott’acqua e li segnalano con un allarme.
Nel
paragrafo successivo vedremo come il software del
computer stabilisce se il cambio gas sia o meno
adeguato. |