157. Limiti operativi e
contingenti all'assunzione di ossigeno nelle immersioni subacquee
di Walter Flavio Camillo, PADI IDCS Instructor # 967295
I manuali didattici riportano dei limiti diversi
di profondità delle immersioni in relazione a pressioni parziali
elevate, taluni addirittura parlano di 2.0 ata.
Al riguardo occorre fare delle precisazioni:
1) i limiti di assunzione di ossigeno (indicati come
pressione parziale o PpO2) negli anni - grazie alla
ricerca scientifica - sono stati via via sempre più abbassati,
basti pensare che con gli A.R.O. (auto respiratori ad ossigeno)
a circuito chiuso negli anni '50 erano stabiliti limiti fino a
2.2 ata;
2) la U.S. Navy (la stessa fonte delle prime tabelle di
esposizione all'azoto) sta ora operando con un limite di 1.3 ata;
3) il DAN ha condotto numerosi studi e ricerche sulla tossicità
dell'ossigeno (o, meglio, sulla "tolleranza all'ossigeno"),
proprio partendo dagli studi effettuati dalla U.S. Navy, come si
può rilevare da un autorevole
articolo
a firma del dr. E. D. Thalmann.
Nell'articolo del DAN vi è un passaggio assai importante che
dice: “PADI ha proposto un limite di 1.4 ata per
immersioni con autorespiratori a circuito aperto con miscela
Nitrox. Poiché tale tipo d’immersione non esporrebbe i
subacquei continuamente a tale livello, in pratica dovrebbe
essere altrettanto sicuro, se non addirittura più sicuro, del
limite di 1.3 ata proposto dalla U.S. Navy per esposizioni
continue”.
Infatti, PADI considera 1.4 ata il limite operativo (che
equivale a circa 56 metri di profondità) e 1.6 ata
come limite contingente (ovvero utilizzabile SOLO in
effettive condizioni di necessità).
4) il mio intervento non si pone come fine la spiegazione e
dimostrazione scientifica dell'esatta soglia di tolleranza
all'ossigeno, bensì un richiamo a poche e chiare regole di
sicurezza in immersioni con aria compressa, anche perché ci
sono dei limiti fisiologici personali che spesso neppure noi
conosciamo;
In relazione alla cosiddetta tossicità o tolleranza
all'ossigeno, il corso “PADI Enriched Air Nitrox” non
si limita al mero calcolo della soglia nella singola immersione
ma insegna come tenere sotto controllo la percentuale di
assunzione di ossigeno nell'arco delle 24 ore, quindi con
immersioni ripetitive ancorchè eseguite con diverse miscele
(intese come percentuali di ossigeno contenute nelle miscele).
Si aggiunga che tutti i computer subacquei multi-miscela sono
"tarati" proprio alle pressioni parziali di 1.4 ed 1.6 ata. e lo
stesso dicasi per i miscelatori inseriti negli apparecchi
rebreather sia a circuito chiuso che a circuito semi-chiuso.
Per dare una risposta "numerica" all’osservazione
e capire da dove deriva il dato della profondità massima di
circa 56 metri, si deve considerare questa formula:
PpO2
x 10
----------- - 10 = max deep meter
% O2
dove: PpO2
= pressione parziale di ossigeno desiderata e % O2
= percentuale dell'ossigeno contenuto nella miscela
Se consideriamo l'aria compressa (che è una
miscela composta dal 79 % di azoto + 21 % ossigeno + gas rari in
percentuale non rilevante) - e se desideriamo rimanere entro il
limite di PpO2 di 1.4 ata, avremo:
1,4
x 10
---------- - 10 =
0,21
|
14
------ - 10 =
0,21
|
66,66 - 10 = 56,666666
|
Quindi la profondità massima
raggiungibile con un limite operativo di 1.4 ata
è esattamente 56,66 metri.
Ovviamente con la stessa formula è possibile
calcolare la profondità massima raggiungibile con il
limite contingente, che risulta essere di
66,19 metri.
Con il limite (ampiamente superato dalla ricerca
scientifica) di 2.0 ata il limite sarebbe
addirittura di 85,23 metri.
Inoltre, l'effetto dell'assunzione
dell'ossigeno (anche a pressioni parziali non troppo
elevate) non deve essere necessariamente limitato
alla verifica della singola esposizione, bensì deve
essere monitorato nell'arco di un tempo di 24 ore.
L'articolo del DAN a firma del dr. E. D. Thalmann,
nell'ultimo paragrafo tratta di "Esposizioni
continue e esposizioni intermittenti all’ossigeno" e
in narrativa fa riferimento alla tabella di
esposizione singola e nell’arco delle 24 ore.
|
Per completezza d’informazione inserisco
qui a lato la tabella tratta dal manuale NOAA 1991
(National Oceanic & Atmospheric Administration - U.S.
Department of commerce).
Mi preme ripetere che la PpO2
di 1.6 ata deve essere sempre considerata
contingente, mentre la PpO2 operativa
massima è fissata a 1.4 ata.
Come puoi vedere l'esposizione alla PpO2 di
1.4 ata (operativa) può raggiungere fino a 150 minuti
per singola esposizione e 180 minuti nell'arco delle 24
ore. Già passando alla pressione di 1.6 ata
(contingente) i limiti scendono a 45 minuti per singola
esposizione (meno di un terzo!) ed a 150 minuti
nell'arco delle 24 ore.
Inoltre è da notare che la prima tabella NON PREVEDE
pressioni parziali superiori a 1.6 ata.
La seconda tabella NOAA riguarda le cosiddette
"esposizioni eccezionali" e deve essere considerata
in relazione ad un’unica esposizione eccezionale, senza
- cioè - una "ripetitiva" nell'arco delle 24 ore
successive.
Mi preme, infine, sottolineare come nella
subacquea ricreativa lo studio di questo argomento debba
essere fattore determinante per la cultura di base del
subacqueo, ma MAI sarà possibile che nelle immersioni
ricreative si possano (e si debbano/vogliano)
raggiungere simili limiti.
La considerazione è abbastanza naturale: come si
riuscirebbe, d'altronde, a rimanere sott'acqua 180
minuti (3 ore !) con una miscela Nitrox per esempio al
32 % alla PpO2 di 1.4 ata alla massima
profondità di 33 metri? Con un bombolone da 60/70 litri?
… ma esiste?!
Come si può facilmente dedurre l'immersione profonda,
anche con miscela Nitrox, rimane sempre abbondantemente
entro i limiti di sicurezza!
|
|
Torna su all'inizio della pagina |
|