142.
COME SCEGLIERE LA MUTA SUBACQUEA
di
Francesco Pirrello
www.gravityzeroconsulting.com ;
www.gravityzero.it
(testo
riveduto e corretto da Marcello Polacchini)
Mute di vario tipo: umide, stagne, monopezzo, in due
pezzi, shorty, in commercio ve ne sono di diversi tipi e
materiali a secondo del loro utilizzo. |
I vari tipi di mute
sub in
commercio
La muta
subacquea è l'indumento protettivo che serve al subacqueo
per proteggersi dal freddo. Il freddo è nemico del subacqueo
perchè provoca un
senso di fatica eccessiva alla fine dell'immersione, che inevitabilmente
produce un calo della motivazione ad immergersi.
In commercio
esiste una grandissima quantità di mute subacquee, con
caratteristiche diverse a secondo del luogo
in cui verranno utilizzate, della temperatura dell'acqua a cui
verranno sottoposte, del tipo di immersione che si vuole
svolgere, eccetera.
In genere si pensa che la muta non metta in
contatto il corpo con l'acqua, ma questo è vero solo quando si
parla delle mute completamente "stagne". Le mute più diffuse
(ed economiche) sono
invece quelle denominate "umide" che
permettono un certo
isolamento che fa sì che il calore corporeo venga rilasciato
gradatamente nell'acqua, aumentando quindi la durata della permanenza
del sub in acqua.
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La
protezione termica offerta da una muta umida è fortemente
influenzata da molti fattori: la sua vestibilità, il suo spessore, la
qualità e la tipologia del materiale, la profondità dell'immersione
(per
via dello schiacciamento del neoprene), e ovviamente la temperatura
dell'acqua.
Va poi notato che oltre alla fondamentale funzione di protezione termica, la muta
subacquea ha anche una importante funzione meccanica di difesa da contatti
indesiderati con agenti urticanti o taglienti (pesci, rocce,
lamiere, ecc.).
Cerchiamo
adesso di fare una breve panoramica dei tipi di muta
esistenti in commercio e dei criteri di scelta di quella
più adatta alle nostre esigenze. |
La muta umida
Questo tipo di mute - le più diffuse - sono
generalmente fatte
di "neoprene", che è una mescola di gomma
sintetica nella quale, durante il processo di fabbricazione,
vengono iniettate delle bolle di gas che lo rendono morbido,
spugnoso e coibente.
Il neoprene è un materiale che riduce lo scambio di calore e
grazie alla sua elasticità aderisce perfettamente al corpo e mantiene
un ottima vestibilità. Questo materiale ha una capacità isolante
strettamente legata al suo spessore ma non solo, infatti una muta spessa
non è di per sé coibente se non veste bene. Ciò significa che
una volta indossata la muta non deve creare sacche d’aria, cioè deve essere
come una "seconda pelle", senza costringere alcuna parte del
corpo. Inoltre, non si deve trascurare la qualità del neoprene usato
nella confezione della muta e la cura posta nella sua realizzazione
(taglio, cuciture, rinforzi, fodera).
Lo spessore del materiale determina anche la
tipologia della muta che viene indicata proprio in base allo
spessore del neoprene di cui è fatta. Le mute umide più comuni sono da 3, 5
o 7 millimetri di spessore.
Chiaramente, maggiore è lo spessore maggiore sarà la sua
risposta termica e quindi di solito si usano mute più
sottili per le immersioni nei mari caldi e più spesse per quelle
nei mari più freddi o in inverno.
Un'altra caratteristica molto importante della
muta umida è la fodera,
che è anche uno dei principali fattori di costo del foglio di
neoprene usato nella realizzazione della muta.
Alla fodera sono
legate molte caratteristiche funzionali del prodotto finito e ve
ne sono di diversi tipi:
-
Antitaglio:
danno robustezza e resistenza alle abrasioni; sono piuttosto costose:
-
Nylon:
sono le più comuni ma anche le meno pregiate; sono economiche ma
molto dipende dal tipo di nylon impiegato.
-
Lycra:
è una fodera pregiata per i colori che può dare al neoprene; è elastica ma delicata
e costosa.
-
Ultrastretch,
Supratex e similari: sono fodere che si estendono in
tutte le direzioni e danno alla muta in neoprene una
elasticità superiore; sono molto costose e non sempre adatte a
tutti gli usi.
-
Plush
e similari: sono fodere termiche che dovrebbero dare una
maggiore protezione, ma non sempre sono corrispondenti a quanto dichiarato
dal fabbricante.
Nella scelta del modello di muta umida più adatto
si deve
valutare quale sarà il tipo di utilizzo prevalente, perchè non esiste un materiale ideale
in assoluto, ma solo il più adatto per certe
condizioni.
Il sottomuta
Per
diminuire la dispersione termica in immersione è possibile associare
ala muta altri indumenti come ad esempio i
sottomuta. Questi di solito non sono molto spessi (1,5, 2 o
al massimo 3 mm). E' indispensabile indossarli sotto le mute
stagne (soprattutto quelle in trilaminato), ma possono essere utilizzati all'occorrenza
anche sotto la muta umida.
Sono realizzati in neoprene sottile, in Lycra o in fibre molto
tecniche come il Levacore.
Un pezzo
o due pezzi
Le mute possono essere monopezzo o in due pezzi,
cioè composte da giacca e
pantalone. La differenza sostanziale tra i due modelli sta nella facilità di
vestizione, che ovviamente è a favore delle monopezzo, e nella presenza o meno di
cerniere anteriori o posteriori (tenendo presente che la cerniera favorisce
lo scambio d'acqua).
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Sopra mute umide in uno o due pezzi.
Sotto muta stagna in neoprene precompresso
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Chiaramente le mute devono essere della
taglia giusta, perché se
sono troppo
grandi favoriscono un eccessivo ricircolo d'acqua, mentre se
sono troppo strette impediscono i movimenti e la respirazione
del subacqueo.
Inoltre, maggiore è lo spessore della muta maggiore
sarà la spinta di galleggiamento che andrà compensata con
la corretta quantità di zavorra.
Esaminiamo
adesso nel dettaglio i principali particolari della muta, cercando di distinguere quelli utili da quelli inutili:
-
Le ginocchiere o rinforzi alle
ginocchia allungano considerevolmente la vita utile della
muta, perciò sono utili.
-
Le bordature in tessuto in
corrispondenza di giacca, salopette, ecc. sono sinonimo di
qualità e cura nella realizzazione del capo.
-
Gli inserti in materiale ad alta
elasticità (tipo Ultrastretch o Supratex) sono molto funzionali; se poi la muta è
realizzata completamente con questi materiali è molto meglio
perchè la vestibilità e la comodità sono maggiori.
-
Le cerniere possono essere in bronzo o
in plastica; in genere quelle delle mute umide sono di plastica.
-
Le tasche possono
essere una o due e sono applicate sulle caviglie. Le mute
umide di solito non ne sono dotate, mentre sulle mute stagne
sono sempre presenti. Sono utilissime per riporvi
attrezzatura di scorta come maschera, pedagno con spool, wet
notes, moschettoni, ecc.
Ci sono
delle mute umide che sono utilizzate per specifiche attività
come la pesca sportiva in apnea e in questo caso gli
accorgimenti a cui prestare attenzione durante la scelta
aumentano. Per la pesca in apnea è consigliabile scegliere mute in due
pezzi, perche queste, essendo sprovviste di cerniera, evitano fastidi durante
la capovolta d'immersione. Di solito le mute per la pesca
subacquea hanno colori mimetici ed è consigliabile scegliere
il tipo di mimetismo che si
accosti il più possibile al tipo di fondale in cui si andrà a
caccia prevalentemente. Inoltre, le mute per la pesca in apnea di solito
sono provviste di una
protezione in gomma posta al centro del petto che serve a facilitare il
caricamento del fucile che viene appoggiato con il calcio in
questo punto. |
Schema riassuntivo dei
vari tipi di mute in commercio
(tratto da www.gravityzero.it) |
Muta in due pezzi (giacca e pantalone) |
Destinazione d’uso: subacquea e apnea. La protezione
termica è maggiore con una salopette perchè in
vita lo spessore è doppio (di solito 5 + 5 mm). |
Giacca senza cerniera |
Destinazione d’uso: subacquea e apnea. L’assenza di
cerniera agevola la ventilazione e i movimenti; di
contro la vestizione richiede pratica.
La protezione termica è elevata per la riduzione delle
infiltrazioni d’acqua. |
Giacca con cerniera (al viso o sternale) |
Destinazione d’uso: subacquea. La cerniera agevola la
vestizione ma rende la muta meno calda (cerniera
significa infiltrazioni d’acqua). |
Pantalone (salopette o a vita alta) |
La salopette è più indicata per la subacquea, mentre la
vita alta è preferibile per l’apnea perchè permette
maggiore libertà di movimento. |
Spessore (2 -10 mm) |
Gli spessori più elevati sono preferibili per la
subacquea in quanto offrono maggiore protezione termica
ma consentono una minore libertà di movimento. Di contro
l’apnea richiede mute più sottili in quanto si
privilegia la libertà di movimento anche a discapito
del confort. |
Semistagna |
Destinazione d’uso: subacquea. Spessore 6,5-10 mm.
E' inutile considerare spessori diversi: essendo un
monopezzo. La protezione termica è garantita
con almeno 6,5-7 mm di spessore. |
La muta |
Monopezzo con cerniera dorsale: non è la migliore
soluzione. Muta stagna con cerniera anteriore diagonale:
assicura una vestizione veloce e comoda. |
La cerniera |
In
bronzo
se vogliamo che duri nel tempo, ma in tecnopolimero
garantisce una migliore tenuta delle infiltrazioni. La
sostituzione di quella in bronzo è più costosa di quella
in tecnopolimero. |
Cerniera anteriore (muta stagna) |
Una cerniera anteriore in posizione diagonale consente
di vestirsi e svestirsi da soli, ed è più confortevole
di una
cerniera posteriore da spalla a spalla. |
Considerazione importante |
La semistagna è pur sempre una muta umida, perciò la vestibilità
deve essere aderente. Questa muta è più calda di una
normale muta umida perché grazie alla cerniera stagna
limita il ricambio d’acqua interno. |
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Muta monopezzo da 5 mm Ultrastretch |
Consigli per
la scelta: APNEA
Se decidiamo di acquistare una muta da apnea è meglio
scegliere la classica muta in due pezzi di
uno spessore massimo di 5 mm (salvo considerare eventuali impieghi
invernali); ma se abbiamo intenzione di praticare l’attività
solo in estate allora è meglio scegliere una muta da 3 millimetri, magari in
neoprene Ultrastretch. Con tale soluzione avremo realmente una
"seconda pelle" addosso con una facilità di vestizione eccellente e un
buon isolamento termico.
La muta da
5 millimetri a causa del maggior
spessore del neoprene penalizza leggermente l’elasticità; ma
l’inconveniente si risolve con l'Ultrastretch o con il
neoprene a cellula aperta (il cd. neoprene "spaccato foderato"): nel
primo caso la fodera sarà morbidissima, mentre nel secondo caso avremo solo
una fodera esterna e l’elasticità del capo è garantita.
E' poco consigliabile il
neoprene
"liscio/spaccato" per motivi di praticità e robustezza.
Generalmente nelle mute da pesca subacquea sono inutili le guarnizioni stagne,
perchè
la tenuta all’acqua è legata semplicemente alla perfetta aderenza del capo.
Perciò fate bene attenzione alla taglia! |
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Mute in due pezzi in neoprene da uomo e da donna |
Consigli per
la scelta: SUBACQUEA
Prima di acquistare una muta umida per l'immersione subacquea
bisogna considerare il periodo dell’anno e il luogo in cui ci
immergeremo più di frequente.
Per il nostro Mediterraneo sono assolutamente inutili
spessori inferiori ai 5 mm (a meno che non ci si immerga
proprio nel pieno dell'estate), perchè il freddo toglie comfort ed è un pericoloso nemico
del subacqueo.
La muta monopezzo
è in sè una muta completa se si aggiunge il cappuccio ed è ideale
per le immersioni estive o nei mari caldi.
Se invece optiamo per la muta in due pezzi teniamo ben
presente che la soluzione senza cerniera è più calda anche se
meno comoda da indossare. Se proprio non riusciamo o non
vogliamo fare a meno della cerniera, aumentiamo leggermente lo
spessore della muta o consideriamo anche l’acquisto di un sottomuta in neoprene
leggero.
Se invece vogliamo una soluzione unica per tutto
l’anno orientiamoci verso la muta semistagna, che è sempre una
muta umida ma è molto pratica, calda e veloce da indossare. La
cerniera stagna da spalla a spalla non ostacola molto i
movimenti in acqua, soprattutto se è preformata durante il
montaggio. Il collo, i polsini e le caviglie molto strette
(generalmente fatte di neoprene non foderato, che aderisce
perfettamente) impediscono un continuo ricambio d'acqua e fanno
sì che quella penetrata all'interno si scaldi a contatto con il
corpo dando un discreto isolamento (di qui il termine
"semistagna").
In ogni caso l'esperienza insegna che è raro sentire subacquei
con l'autorespiratore lamentarsi per
l’eccessivo calore in acqua, ed eventualmente se ve ne sarà
bisogno basterà fare
entrare un po’ di acqua fresca all'interno della muta allargando un po’ il
collo. Inoltre in profondità non si incontreranno mai temperature molto
elevate, mentre invece è piacevole fare lunghe immersioni senza
avere mai brividi di freddo.
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Ci sono anche altre
possibilità di scelta:
il
corpetto con cappuccio incorporato
va bene per lo snorkeling estivo; mentre il classico monopezzo con cappuccio
incorporato è una
tipica muta per brevi immersioni estive, non molto versatile, ed è destinato a scomparire dal mercato.
Sempre più spesso negli ultimi anni si vendono mute modulari,
composte da un monopezzo da 5 mm di spessore con cerniera
posteriore dorsale, abbinato ad un corpetto o shorty
anch'esso da 5 mm con il cappuccio incorporato. Questa soluzione
assicura la massima versatilità a secondo del clima e delle
stagioni, in quanto i due pezzi possono essere indossati l'uno
sopra l'altro oppure separatamente.
Come
comportarsi in negozio
Una volta che ci siamo fatti un’idea di cosa è
meglio per le nostre esigenze possiamo recarci in un negozio
specializzato e possiamo farci consigliare le
possibili soluzioni per i nostri bisogni. Ovviamente non facciamoci
incantare dal commerciante e non perdiamo
di vista le linee guida per la scelta della muta più adatta a noi: sarà un’occasione per valutare anche la serietà professionale
del nostro interlocutore.
Perciò
-
spieghiamo bene al negoziante che cosa dobbiamo fare
con la muta
-
guardiamo attentamente i diversi modelli e le soluzioni
che ci vengono proposte
-
valutiamo in primo luogo i materiali e le finiture
-
proviamo addosso
diversi modelli (è scomodo, ma è indispensabile!)
-
selezioniamo quelli che calzano meglio
-
solo dopo aver trovato la muta più adatta valutiamo il
fattore estetico (e il prezzo).
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Mute in due pezzi in neoprene da uomo e da donna |
La muta stagna
(dry suit)
Questa
tipologia di muta di solito è impiegata per immersioni in mari o laghi
molto freddi, per le immersioni invernali, dai cosiddetti subacquei
"tecnici" e dai professionisti che devono lavorare immersi
in acqua per
molte ore. Ultimamente però, grazie anche al fatto che alcuni
modelli in neoprene hanno prezzi molto più abbordabili rispetto
a qualche anno fa, la muta stagna viene usata anche da chi preferisce avere sempre il massimo confort
termico in qualsiasi stagione.
Le mute stagne sono dotate di polsini e collari,
in
lattice o in neoprene liscio, che evitano l'ingresso dell'acqua, ma
spesso non proteggono molto dal freddo (in particolare quelle in
trilaminato) e per questo il subacqueo deve
vestirsi adeguatamente sotto la muta (esistono sottomuta di
diversi materiali e di diversi spessori).
Le mute stagne sono dotate di valvole per
l'espulsione e l'immissione dell'aria (cd. valvole di carico e
scarico) e poiché l'aria immessa al loro interno varia
l'assetto è consigliabile utilizzarle solo dopo aver
fatto un pò di pratica o dopo aver frequentato un corso specifico.
Perchè si usa
la muta stagna
Il comfort in acqua è il desiderio di ogni subacqueo:
quando un subacqueo s’immerge al di fuori della soglia del proprio
personale comfort, il piacere
dell'immersione diminuisce gradualmente. Una delle principali cause
del
calo di comfort è sicuramente il freddo. Ma è anche vero che ciascun subacqueo ha
un proprio comfort in relazione alla sua maggiore o
minore tolleranza allo stress indotto da cause esterne. Tuttavia
è innegabile che un subacqueo che si immerge con una muta
umida ha un comfort molto più limitato. Inoltre il freddo non
influisce solo sulla motivazione e sul comfort, ma, secondo la legge di Henry (la
solubilità di un gas in un liquido varia in funzione della temperatura)
influisce anche sulla velocità di saturazione e desaturazione
dell'azoto contenuto nella miscela gassosa respirata.
Pertanto fare un'immersione a temperatura costante,
sicuramente influisce sulla sicurezza (questo è uno dei motivi per i
quali è praticamente "obbligatorio" questo tipo di muta per le
immersioni "tecniche") in quanto il modello matematico adottato
dalle tabelle di decompressione sarà più aderente alle reali
condizioni in cui l'immersione stessa si è svolta.
Fondamentalmente una muta stagna ha il
compito di mantenere il corpo asciutto, mentre la protezione
termica è demandata a uno specifico sottomuta. Esistono però
anche mute stagne che offrono una discreta protezione termica
grazie al materiale impiegato per la loro realizzazione (mute in
neoprene piuttosto spesso).
L'immersione con la muta stagna è semplicemente
un modo diverso di fare immersione: significa meno stress
e più comfort termico, perciò significa fare
immersioni più piacevoli e più sicure. |
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I materiali
delle mute stagne
Le mute stagne si dividono in due grandi
"famiglie": mute in tessuto (trilaminato, poliuretano, trilaminato di poliestere,
poldura, bilaminato, ecc.) e mute in neoprene.
A queste due famiglie se ne aggiungono altre due:
mute in neoprene precompresso e mute in neoprene a cellule
spaccate. Si tratta di mute dell'ultima generazione che, grazie all'impiego
di materiali relativamente nuovi, cercano di cogliere e
combinare gli
aspetti positivi delle mute in tessuto e di quelle in neoprene.
Muta stagna in trilaminato e muta stagna in neoprene
Muta per pesca in apnea: in due pezzi, in neoprene con
fodera mimetica e rinforzi in gomma |
Sintesi delle caratteristiche delle varie
famiglie di mute
Mute in tessuto
-
leggere e facili da asciugare
-
nessuna protezione termica
-
facili da riparare
-
molta libertà di movimento a secco
-
scarsa idrodinamicità
Mute in neoprene
-
pesanti e difficili da asciugare
-
protezione termica in funzione dello spessore
-
non facili da riparare
-
scarsa libertà di movimento a secco
-
discreta idrodinamicità
Mute in precompresso
-
pesanti e difficili da asciugare
-
ottima protezione termica se paragonata allo
spessore
-
non facili da riparare
-
buona libertà di movimento a secco
-
ottima idrodinamicità
Mute in neoprene a cellule spaccate
-
pesanti e difficili da asciugare
-
scarsa protezione termica
-
difficili da riparare
-
buona libertà di movimento a secco
-
ottima idrodinamicità
|
Sotto: cerniera diagonale anteriore di una muta stagna in
tessuto trilaminato
|
Linee guida
per la scelta della muta stagna più adatta: vantaggi/svantaggi
Le mute in
tessuto hanno una grande praticità di
utilizzo, soprattutto fuori dall'acqua, sono molto leggere e
poco ingombranti, si asciugano rapidamente.
Le mute in neoprene sono calde in acqua,
ma non sono molto pratiche da gestire per l'ingombro, il peso e per la difficoltà nell'asciugarsi.
Le mute in neoprene precompresso esprimono le loro
migliori doti in immersione perchè consentono idrodinamicità
(hanno un taglio meno abbondante di quelle in tessuto), hanno
buona protezione termica e robustezza;
tuttavia finita l'immersione emergono il peso e la difficoltà
nell'asciugarsi.
Le mute in neoprene a cellule spaccate assomigliano molto alle mute in tessuto e come loro necessitano
di un adeguato sottomuta; in acqua tuttavia offrono grande comfort grazie al
loro taglio non abbondante; il prezzo da pagare in superficie è
dato dal peso notevole e dalla lentezza nell'asciugarsi.
Nella scelta del modello più adatto, dobbiamo
valutare quale sarà il tipo di utilizzo prevalente; infatti,
come nel caso delle mute umide, non esiste
in assoluto la muta stagna ideale, ma solo la stagna più adatta per
certe condizioni ambientali.
Una volta individuato il modello che meglio risponde alle
nostre esigenze si possono valutare attentamente questi particolari, che si riveleranno
estremamente importanti nell'uso pratico:
-
Taglia: la stagna
non deve mai essere aderente, ma deve avere una vestibilità comoda. La
vestibilità andrebbe valutata indossando lo stesso sottomuta che
si indosserà per le immersioni.
-
Stivaletto:
no agli stivaletti enormi!
Un buon stivaletto non
blocca l'articolazione del piede, non costringe all'uso di pinne
di taglia spropositata, è piccolo e rinforzato solo dove serve:
suola, tallone, punta.
-
Valvole:
le valvole di carico e scarico devono essere montate con i
relativi sottovalvola. La valvola di carico va sul petto o in
posizione centrale o leggermente disassata. La valvola di
scarico (automatica) va subito sotto il deltoide (spalla);
l'automatismo del funzionamento richiede che la valvola di
scarico si trovi nella parte più alta. Perchè fare movimenti
inutili quali alzare il braccio piegando il gomito? Solo se
le valvole saranno correttamente posizionate, l'uso sarà
piacevole e naturale.
-
Bretelle:
se la muta calza bene, a cosa servono?
Le bretelle non possono risolvere il problema
originato da una taglia non corretta. Le bretelle
servono solamente a sostenere la muta quando è parzialmente indossata
con le spalle libere.
-
Nastratura:
una buona muta stagna è nastrata internamente.
Le cuciture non si devono vedere. La bandellatura
interna è garanzia di tenuta nel tempo. Osservate bene
la precisione della nastratura: avrete un'idea della cura posta
nella realizzazione della muta. La nastratura può essere
effettuata o con l'applicazione di un apposito nastro o meglio
ancora con uno
speciale sigillante polimerico termosaldato.
-
Assistenza: prima o poi avrete
sicuramente necessità di assistenza per la
manutenzione della vostra muta stagna, perciò valutate se il
venditore è in
grado di fornirvi direttamente l'assistenza post-vendita. Vi immaginate
cosa significa rimanere un mese o più senza la stagna in inverno per una banale
rottura di un polsino o del collo in lattice? I rivenditori non sono tutti uguali:
nel prezzo di acquisto, è compreso anche il servizio di
assistenza post-vendita.
-
Costo:
una buona muta stagna non può essere economica!
Difficilmente una muta stagna in neoprene costa meno di 800-1.000 euro e una in tessuto trilaminato non costa
mai meno di 1.500-1.800 euro, arrivando anche a 2.500 euro,
ma si sa.... la qualità si paga!
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Alcune mie conclusioni personali...
Spero
che questo
articolo sia utile per chi si avvicina
per la prima volta alle immersioni subacquee.
Da quanto descritto sopra dovrebbe essere chiaro a tutti che non
esiste la muta "perfetta" per tutte le immersioni e per tutti i
livelli di subacqueo.
Per chi si vuole immergere nei nostri mari il mio
consiglio è di acquistare inizialmente una buona muta umida
modulare in due pezzi: muta monopezzo più mutino shorty da 5 mm di
spessore ciascuno. Si tratta di una combinazione davvero molto versatile a seconda
delle condizioni dell'immersione. Questa muta infatti, con i giusti accessori
(cappuccio, guanti, calzari, calzini in neoprene, sottomuta) permette un
notevole campo di utilizzo in ogni stagione e in ogni mare.
In seguito, con l'aumentare dell'esperienza,
io passerei direttamente all'utilizzo di una buona muta stagna
in tessuto trilaminato, che con un paio di sottomuta di diverso
spessore permetterà di fare immersioni nel massimo confort in
qualunque specchio d'acqua e in qualsiasi stagione.
Pur possedendola, l'esperienza mi ha rivelato che la muta
semistagna può rivelarsi superflua.
Buoni (e caldi) tuffi!!
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