134. Come evitare la contaminazione del gas che respiriamo AlertDiver.eu, 2014; 57 Testo originale di Brittany Trout, adattamento agli standard europei di Francois Burman
Gli incidenti dovuti a contaminazioni del gas che respiriamo – aria, nitrox, trimix o altre miscele – sono rari, ma capitano. Gli effetti variano a seconda del contaminante. Tra i sintomi più gravi abbiamo l’alterazione delle capacità di giudizio e la perdita di conoscenza, entrambi potenzialmente fatali sott'acqua. Tra gli agenti inquinanti troviamo gli idrocarburi (dai lubrificanti dei compressori), il monossido di carbonio (CO, dagli scarichi dei motori o dal surriscaldamento dell'olio del compressore) e le impurità dall'ambiente circostante (come il metano e l'anidride carbonica, CO2). Anche le particelle di polvere sono pericolose, perché possono compromettere le funzioni respiratorie e danneggiare l'attrezzatura. L'eccesso di umidità può causare sia la corrosione all'interno delle bombole e di altra attrezzatura, che il congelamento degli erogatori per raffreddamento adiabatico (perdita di calore dovuta ad aumento del volume del gas).
Controllo della qualità dell'aria. Man mano che un subacqueo scende e la pressione ambiente aumenta, aumenta anche la quantità di contaminanti gassosi inspirati. Questo spiega perché un gas contaminato, che in superficie non è tossico, in profondità può diventare pericoloso. I controlli sugli agenti inquinanti devono essere effettuati sia periodicamente che di continuo per garantire la conformità del gas respirabile ai livelli di purezza richiesti dall'utilizzo subacqueo. La responsabilità dei controlli ricade sull'operatore del compressore. Esistono vari strumenti di rilevazione, diversi per prezzo e per complessità. I dispositivi per il controllo continuo del monossido di carbonio sono dotati di sensori elettrochimici con indicatori colorimetrici. Sono disponibili anche dispositivi che monitorano continuamente il livello di umidità. È possibile eseguire le analisi sul posto, utilizzando i classici tubi indicatore, o si possono inviare campioni di gas a un laboratorio accreditato per l'analisi dell'ossigeno, del monossido di carbonio, dell'anidride carbonica, dell'umidità, dell'olio/idrocarburi e persino del particolato. Si consiglia di effettuare questi controlli ogni trimestre.
Consigli ai subacquei Fate domande e siate attenti. Se non siete sicuri della qualità del gas respirabile, fate domande riguardo la manutenzione del compressore, sulle procedure e sui controlli della stazione di ricarica. Chiedete se il monossido di carbonio viene monitorato e con quale frequenza fanno analizzare il gas da un laboratorio specializzato. Guardate se espongono i report di analisi e se il locale è pulito, organizzato e ben aerato. Osservate se la presa d'aria del compressore è vicina a gas di scarico, e se il compressore ha un contaore per sapere quando fare la manutenzione periodica. Effettuate sempre il controllo preimmersione del gas respirabile. Un odore o un sapore strano sono segnali di contaminazione da olio o da combustione: quel gas non va usato per immergersi. Ma non tutti i contaminanti possono essere rilevati in questo modo; il monossido di carbonio, ad esempio, è inodore e insapore. Per rilevarlo possiamo usare dispositivi elettronici o strumenti come il CO-Pro™. Utilizziamo sempre l’analizzatore di ossigeno per determinarne il livello in una miscela nitrox ed evitare l'intossicazione da O2. Accertare l'avvelenamento I sintomi associati all’avvelenamento sono spesso simili a quelli di altre malattie, da immersione e non, ed è quindi difficile stabilire solo attraverso i sintomi se la causa di un incidente sia la contaminazione. Se un subacqueo sospetta di aver respirato gas cattivo, deve sottoporsi a visita medica e deve far analizzare il gas. Vedere come stanno gli altri subacquei che hanno utilizzato la stessa fonte per la ricarica può aiutare a capire se i sintomi sono dovuti ad avvelenamento. DAN Europe ha lanciato la sua campagna di sicurezza "Qualità dell'aria" nel 2014! La sicurezza è nell'aria Se non fosse per le bombole, che ci danno la possibilità di respirare sott'acqua, non potremmo goderci la fantastica vita marina. Ma non è un buon motivo per fidarsi ciecamente dell'aria nella bombola: ci sono diversi tipi di contaminazione che possono trasformare in puro veleno il nostro supporto vitale subacqueo. Lo slogan “Safety is in the air” vuole sensibilizzare i subacquei riguardo ai rischi di contaminazione dei gas respirabili. Prevenire è meglio che curare. È per questo che la nostra attività principale è la prevenzione. Noi del DAN Europe forniamo ai subacquei indicazioni sul primo soccorso e su come trattare casi di intossicazione, ma l’obiettivo primario rimane quello di evitare che le persone vadano ad immergersi con aria contaminata. Per ottenere questo risultato informiamo sulle possibili forme di intossicazione e su come si possono ridurre i rischi. A sostegno della campagna informativa, il DAN ha distribuito migliaia di CO-Pro™ a tutti gli iscritti DAN, vecchi e nuovi, durante le fiere della subacquea del 2014. Il CO-Pro™ è uno dispositivo di sicurezza che consente di rilevare personalmente il monossido di carbonio nel gas da respirare. Il DAN Europe sta distribuendo anche la brochure “La sicurezza è nell'aria”, che spiega cos'è l'avvelenamento da monossido di carbonio (CO), come lo si può evitare e come può essere curato.
Info Per informazioni su questa ed altre campagne di sicurezza del DAN Europe: www.daneurope.org Partecipa alla campagna sulla nostra pagina Facebook Segui la campagna su Twitter: #breathinggasquality #divingsafety
Fonti
Burman F. Scuba air
quality. Alert Diver Southern Africa. Autumn 2013: 14-18.
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