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Perché adottare il sistema DIR?
Il sistema DIR
nella subacquea ricreativa
Molti credono che il sistema DIR si possa applicare soltanto
alla subacquea tecnica. Ciò non è affatto vero! Pur essendo nato
negli USA basandosi sulle esigenze specifiche di chi voleva fare
esplorazione di grotte, in seguito il sistema DIR si é
sviluppato dimostrandosi molto valido in qualunque tipo
d’immersione e di ambiente/situazione.
Lo scopo
dell’immersione
La modularità del
sistema prevede che il subacqueo sia in grado di gestire in
sicurezza e senza stress le situazioni che si possono verificare
per la tipologia di immersioni che é abilitato a fare. Lo sforzo
richiesto a un subacqueo DIR non é tanto avere un assetto
neutro, un trim entro i 20° o sapersi chiudere le rubinetterie
da solo in acqua, quanto cambiare la mentalità. Il subacqueo
deve imparare che lo scopo dell'immersione è il divertimento e
che questo si ottiene solo se tutti i membri della squadra che
scende in acqua sono consapevoli di ciò che stanno facendo,
hanno dei ruoli ben definiti, sono intercambiabili, sono
consapevoli che un problema di un compagno è un problema per
tutti loro. |
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Il fattore
costo
Se un sub vuole immergersi “configurato” DIR, allora quasi tutta
la sua attrezzatura dovrà essere modificata/sostituita, ma come
avviene in parecchi altri campi, si può pianificare la
modifica/sostituzione per gradi e non è necessario fare un
cambiamento repentino. Al massimo il problema può essere: che
cosa abbiamo già acquistato, ovvero come liberarci del materiale
che il negoziante ci ha venduto come l’ultima frontiera
tecnologica per la subacquea. Con un po’ di tempo e di pazienza
ci si riesce. |
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Come si diventa
DIR
In giro si sentono e si leggono tantissime opinioni pro e contro
il sistema DIR, così come se ne sentono e se ne leggono pro e
contro PADI, CMAS, PTA, UTR, SSI, SNSI, GUE, SDI, TDI, eccetera,
ma ci si dimentica che DIR è solo un sistema per andare in acqua
e non una didattica, quindi si può essere DIR anche con il
brevetto di qualunque didattica. Perciò per diventare DIR
occorre solo molta umiltà: l’esperienza fatta non è da buttare
via, ma va usata per imparare dall'inizio il sistema DIR
attraverso un corso sui “fondamentali”, e imparando passo dopo
passo, non ci sono crossover per diventare DIR, solo acqua,
acqua e ancora acqua!
A questo punto
cerchiamo di capire bene che cosa c’è “dietro” la configurazione
DIR e la cosa migliore è leggere un articolo di George Irvine,
uno di quelli che hanno concepito il sistema DIR. |
George Irvine spiega cosa sta
dietro alla configurazione DIR
(traduzione di Fabrizio Tosoni da
www.direxplorers.com
)
Una configurazione
dell'attrezzatura ottimale deve permetterti di fare tutti i tipi
d’immersione, da quelli in acque libere a quelli in grotta, in
modo tale che una qualsiasi aggiunta di materiale specifico per
quella determinata immersione non interferisca o cambi la
configurazione esistente. Immergersi con la stessa
configurazione consente una medesima risposta all'emergenza in
qualsiasi occasione e, contemporaneamente, riduce il tempo
effettivo di risposta causato dalla familiarità acquisita. In
altre parole, non solo aiuta a risolvere i problemi, li
previene. |
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Iniziamo con l'erogatore di
backup (non erogatore di sicurezza, o octopus, ma il
backup). Il backup deve poter essere raggiunto
istantaneamente. Lo fissiamo sotto il collo con un tubo
chirurgico, o un elastico, fissato attorno al boccaglio
dell’erogatore. Deve stare quanto più vicino al collo in modo da
minimizzare l’effetto Venturi sull’erogatore, e garantire di
stare fermo in bocca quando necessario. Questo erogatore deve
essere non bilanciato e a bassa prestazione. La pressione
intermedia di tutti gli erogatori deve essere mantenuta al
minimo per prevenire il flusso continuo e lo stress sul secondo
stadio e sulle fruste. Poiché la maggior parte degli erogatori
va da destra a sinistra, questo erogatore lo mettiamo sulla
valvola di sinistra del manifold, con una frusta
abbastanza corta da non “svolazzare nella corrente". Non usiamo
erogatori “upstream”, erogatori che si allagano quando si
usa lo scooter o in corrente, o che abbiano bisogno di fruste
dedicate. Usiamo erogatori che operano a basse pressioni
intermedie e che possono essere aperti sott’acqua. Per la
configurazione OW tutte le fruste invece partono da un unico
erogatore piuttosto che da due. |
Per i manifold usiamo
una doppia rubinetteria con intercetto centrale, per avere
ridondanza ed essere in grado di risolvere facilmente le più
classiche delle emergenze: perdita della manopola seguita da
auto erogazione, o chiusura dei rubinetti seguita da perdita
della manopola. I manifold dovrebbero avere O-ring a
tenuta radiale e non a battuta, e dovrebbero essere adattabili.
L’attacco dovrebbe essere a 300 BAR per immersioni fonde,
parallelo alle bombole, senza alcuna angolatura che possa
rovinare la connessione DIN. Le manopole devono essere in
materiale morbido, con un inserto in metallo perché non si
sfilino da sole - ma NON in metallo. Il metallo si può ammaccare
e bloccare, o disattivare, ed è difficile da stringere. I dischi
di sovrappressione contengono pressioni di esercizio più alte, e
vanno cambiati spesso.
Il secondo stadio
dell’erogatore primario si trova sul lato destro per ridondanza
e comodità nel caso di condivisione d’aria. Questo ha una frusta
lunga in qualsiasi configurazione; gira sotto il sacco, sotto al
pacco batteria della luce principale (se si usa la torcia,
altrimenti sotto al coltello o nella fascia dell’imbrago), passa
sul lato sinistro, intorno al collo e finire in bocca. Quando
non si usa, come nel caso di uso di stage di fondo o
deco, questo erogatore va clippato sul D-ring presente sullo
spallaccio destro con un moschettone. Mentre è un must,
essere sempre disposti a donare l’erogatore che si ha in bocca,
liberando la frusta lunga per nuotare. Mai mettere
l’erogatore principale sul rubinetto sinistro della bombola
perché potenzialmente soggetto a roll-off, per
un’effettiva riduzione nella lunghezza della frusta in caso di
condivisione e di routing, ma anche per gli angoli
obbligati che si vengono a formare durante la condivisione
limitando il flusso di gas. Le fruste sono positive, e dato che
il subacqueo dovrebbe sempre essere in una posizione orizzontale
nel caso di condivisione di gas e per abitudine generale, la
frusta rimarrà attaccata al corpo e resterà a posto. Questa
gestione della frusta risolve diversi problemi e quando si usa,
non crea alcun tipo di problema o interferenza con il resto
dell’attrezzatura. Per rendere la respirazione dalla frusta
lunga piacevole quanto vuoi, aggiusta la pressione intermedia
del primo stadio, ma mantienila quanto più bassa possibile. Ora,
usando elio per immersioni profonde, è diventato così facile
respirare, da consentire una pressione intermedia più bassa. |
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Il manometro parte da
sinistra e corre lungo il lato fino al D-ring in basso a
sinistra, dove si attacca. Questo non ha custodia, consolle,
e niente che lo possa tenere incastrato. La frusta deve essere
abbastanza corta da stare aderente al corpo e sufficientemente
lunga da permettere la lettura una volta sclippato; ovvero
leggere al volo con la mano sinistra. Il corrugato del sacco
devo scorrere lungo la spalla e con un piccolo elastico legato
al D-ring sinistro sul petto. Questo tiene il corrugato in una
posizione, dove può essere trovato istantaneamente. Il corrugato
deve essere lungo abbastanza perché possa raggiungere la bocca,
la valvola di gonfiaggio della muta stagna e il naso, facendo si
che con una mano si possano controllare tutti e 3 i movimenti.
Deve essere abbastanza lungo da poter essere usato per respirare
tenendo premuto contemporaneamente entrambi i pulsanti di carico
e scarico (mai “ri-respirare”, solo respirare). La frusta a
bassa pressione deve arrivare dal rubinetto destro. Questo
perché così può funzionare anche da secondo backup, o da
terzo erogatore che può essere usato se per qualche ragione il
rubinetto di sinistra è chiuso o rotto (il rubinetto di destra
potrebbe anche rompersi, ma non subirà un roll-off, così
se si dovesse rompere, sarà nella posizione “on”). In più, non
vorrai mai scoprire di avere avuto un roll-off e non
essere in grado di caricare il sacco – un invito a ulteriori
problemi. Il meccanismo del corrugato in sé non sarà bilanciato
ad aria o ad alta velocità - deve essere a caricamento lento
così che in caso di auto caricamento sia più facile gestirlo. Il
subacqueo deve saper anticipare le esigenze di caricamento, ed è
un qualcosa che contraddistingue un subacqueo sicuro. |
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Il sacco non deve essere
troppo grande o troppo piccolo. Un subacqueo deve iniziare con
un equipaggiamento bilanciato, che gli permetta di gestire ogni
tipo di emergenza. Sia si tratti di immersioni al mare, o al
lago, bombole in acciaio non dovrebbero mai essere usate senza
una muta stagna. I doppi sacchi sono un invito esplicito ai
disastri - non usateli. I sacchi con elastici sono disastri in
attesa di avverarsi. Non possono essere utilizzati in modo
sicuro a bocca, perdono gas se si rompono, non possono essere
usati per respirare come gli altri sacchi, e hanno maggiore
resistenza idrodinamica. In oceano, la scelta migliore sono le
bombole in alluminio, ossia le S80. Se c’è bisogno di più gas,
usate una stage in alluminio, ma non rischiate di essere
sovra-zavorrati all’inizio dell’immersione. La caratteristica di
galleggiabilità dell’alluminio, specialmente se si usa elio, è
tale da rendere la cintura dei pesi o il canister della
torcia sufficienti come zavorra e sganciabili in caso di
emergenza, rendendo il tutto negativo in modo ragionevole solo
all’inizio dell’immersione, e neutro quando sono vuote e
gestibili nel caso si sgancino i pesi. In grotta, l’acciaio va
usato con una muta stagna, e le bombole devono essere
sufficientemente negative da consentire al subacqueo di restare
sul fondo in caso di esaurimento di gas. Non c’è niente di
peggio dell’essere troppo leggeri per rimanere bassi in grotta
quando si ha poco gas. Per questo motivo, la configurazione deve
essere bilanciata per affrontare una situazione di mancanza di
gas prima di essere usata in grotta, e pesata di conseguenza.
L’imbrago del subacqueo è
formato da un unico pezzo di cordura - niente interruzioni o
fibbie o altri punti di rottura. Un D-ring è posto su entrambi i
lati del petto, e un D-ring sul lato sinistro in basso rispetto.
La cinghia inguinale è anche un pezzo unico con un anello nella
parte anteriore, dove passerà la cintura. La fibbia della
cintura dovrà essere sul lato destro, in modo che non possa
aprirsi frizionando con l’inguinale. Quest'ultima è necessaria
per mantenere tutto stabile, si usi o no lo scooter. Qualsiasi
aumento di pressione sul diaframma creato da ulteriori chiusure
aumenta il ritmo respiratorio e crea una situazione di poco
comfort per il subacqueo. L'inguinale ha un D-ring appena
sotto l’anello. Non utilizziamo mai uno sgancio rapido qui. Il
coltello è posto sull’imbrago sul lato sinistro dello stesso, da
cui può essere sfilato velocemente. Le torce di backup
sono attaccate ai due D-ring e tenute sull’imbrago da un
elastico. In questo modo restano sotto le spalle e fuori
d’impiccio. |
Le stage devono essere
marcate permanentemente con la massima profondità operativa, con
la scritta alta 3 pollici in orizzontale su entrambi i lati
della bombola, in modo che il subacqueo possa vedere cosa sta
respirando, e così pure il suo buddy. L’erogatore della
stage è equipaggiato con una frusta corta per il
manometro che torna su se stessa per essere letta facilmente dal
subacqueo, fissata tramite un elastico al primo stadio. La
frusta dell'erogatore deve avere la lunghezza di un octopus. Gli
erogatori delle stage vanno lasciati sempre sulla bombola
e chiusi in pressione quando non si usano. Le stage vengono
generalmente trasportate sul lato sinistro, per un discorso
idrodinamicità, così da non interferire con la posizione e il
bilanciamento del resto dell’attrezzatura e dell’utilizzo delle
altre fruste, così come non interferiscono con lo scooter, che
viene manovrato con la mano destra. Per usare la stage,
la prima cosa da fare è controllare la MOD, poi si passa
l’erogatore intorno al nostro collo, dopodiché si apre la
valvola della stage, si mette l’erogatore in bocca, e se
respiriamo, vuol dire che si sta usando il gas corretto. È
davvero così semplice. Non sono necessarie altre circonvoluzioni
che, peraltro, potrebbero solo aggiungere possibilità di errori.
Computer e bussola si trovano
sui polsi. Vanno posizionati a seconda delle esigenze. In
oceano, la bussola è importantissima, e va messa visibile nella
posizione corretta senza interferire con altre attività - che
significa posizionarla sul braccio di sinistra, lontano dallo
scooter. Profondimetro e timer devono essere visibili sempre,
per questo stanno a destra. I cinghioli in lattice delle pinne o
della maschera vanno sostituiti con materiali più duraturi, che
non si rompono in immersione. |
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Per citare
Bill Gavin riguardo all’attrezzatura, un subacqueo dovrebbe
“accontentarsi di niente di meno che la perfezione. Quelli che
lo fanno capiranno da soli il valore di tutto questo sforzo.
Quelli che lo fanno non capiranno mai quello di cui gli altri
parlano”. Quello che abbiamo presentato qui è il “sistema Doing
It Right” (DIR), ed è una piattaforma che s’integra
completamente e si adatta a tutti gli imprevisti e aggiunte, ma
non alle fobie. Usatelo in accordo con la massima “non
infrangere mai la Regola Numero Uno”, che è "Non
immergetevi mai con uno stroke". Uno stroke è
qualcuno con un atteggiamento pericoloso.
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