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di Tecnica & Medicina

 

Tecnica & Medicina Subacquea

 

101.  LUIGI "GIGI CASATI - Speleosubacqueo

 

BIOGRAFIA
Luigi “Gigi” Casati è nato a Lecco il 28 giugno 1964. Ha iniziato l’attività subacquea nel 1978, cominciando ad apprendere le tecniche d’immersione con autorespiratore ad aria a soli 14 anni. Nel 1981, dopo cinque mesi di piscina, concluse il corso di primo grado ANIS e conseguì il brevetto OWD della PADI.

Gigi racconta di aver acquistato la sua attrezzatura pezzo per pezzo, iniziando da una muta umida monofoderata di seconda mano, che con i vari rattoppi l’ha accompagnato per i primi sei anni in tutte le sue immersioni, la maggior parte delle quali fatte al lago, in tutte le stagioni, partendo spesso da casa in motorino, con la sacca dell’attrezzatura in mezzo alle gambe e la bombola da 18 litri sulla schiena. A 19 anni Casati riuscì a fare il corso sommozzatori al ComSubIn del Varignano (La Spezia) e a 21 anni iniziò a frequentare il Gruppo Speleologico Lecchese.

Di lì a poco Casati iniziò progressivamente ad abbandonare il mondo della subacquea per iniziare a frequentare quello della speleologia subacquea.

Il tutto nacque nel 1986 dall’incontro casuale con degli speleosub svizzeri. A causa dell’improvvisa impossibilità di raggiungere un sifone in una grotta del varesino, gli speleologi del posto chiesero a Paolo Cesana (allora presidente del Gruppo Speleologico Lecchese) se non conoscesse una valida alternativa in qualche grotta del lecchese. Così i sub del gruppo speleologico si ritrovarono alla grotta di Fiumelatte per portare le attrezzature necessarie all’immersione di Patrick Deriaz. Casati rimase incredulo quando Patrick, pronto per l’immersione con due bombolini da 4 litri, disse che si sarebbero rivisti dopo 4 o 5 ore. Siccome il sifone aveva un andamento verticale, Patrick riemerse poco dopo dicendo che, essendo lui alle prime armi, e preferendo non scendere oltre i 20 metri di profondità, sarebbe tornato un’altra volta con un amico più esperto di immersioni profonde.

La settimana dopo Patrick Deriaz arrivò a Fiumelatte con l’amico Jean Jacques Bolanz, che scese a 60 metri di profondità e si fermò solo di fronte ad una frattura impraticabile.

Osservare questi due personaggi che in comune con lui avevano la passione per l’immersione, ma che utilizzavano un approccio mentale completamente diverso da quello di Casati (per esempio l’immersione era svolta in solitaria ed i materiali completamente adattati ad un tipo di immersione con problematiche differenti), diede  a Gigi lo stimolo per approfondire le sue conoscenze e così le loro strade si unirono.

Dapprima Gigi Casati si applicò ad imparare tutto quello che poteva seguendo passo dopo passo Jean Jacques Bolaz, poi iniziò a sua volta ad esplorare le varie sorgenti e sifoni, prima quelli più a portata di mano, poi quelli più complicati.

Questa passione ha portato Casati nel corso degli anni a viaggiare molto in giro per l’Europa e per il resto del mondo. La ricerca di nuove esplorazioni, non solo gli ha permesso di allargare ed approfondire il suo bagaglio di conoscenze nella speleologia subacquea ma, costringendolo ad avere un contatto stretto con gli abitanti dei posti visitati e a condividere periodi della sua vita con gente diversa da lui o semplicemente con usi e costumi diversi dai suoi,  ha arricchito anche le sue prospettive umane e culturali, allargando i suoi orizzonti.

La MOTIVAZIONE di Gigi è espressa dalle sue stesse parole: «Il motore trainante, almeno per me, è la curiosità di vedere posti che nessun uomo ha mai visto prima, essere il primo ad insinuarmi, con tutto il rispetto dovuto, in un ambiente perfettamente sconosciuto, trovare i miei limiti personali psicologici e di resistenza alla fatica, al freddo, eccetera.»

«La speleologia subacquea mi ha permesso di vivere emozioni intense e indescrivibili, di vedere gallerie con le forme di erosione bizzarre che non si possono immaginare, immensi vuoti completamente allagati, di vedere concrezioni (stalattiti, stalagmiti, colonne, cristalli, eccetera) sott’acqua che, con i fari accesi, formano giochi di luci e ombre molto suggestivi, di imparare a conoscere i piccoli animali che frequentano questo tranquillo mondo, di trovare reperti archeologici come quelli del periodo Maya nei Cenotes del Messico, oppure, in Grecia, di vedere sott’acqua in un lago sotterraneo, reperti del Neolitico, di trovare ancora in Grecia, ossa di animali esistiti 35.000 anni fa.»

 

SITO UFFICIALE: http://www.prometeoricerche.eu/GIGI/

CHE COSA E’ LA SPELEOSUBACQUEA

 

La speleologia subacquea è l’unione tra due attività svolte in due mondi: la terra come grotta e l’acqua che si trova nella grotta stessa. L'unione di questi due mondi moltiplica le problematiche da conoscere per affrontarli in sicurezza.

Oltre all’aspetto puramente sportivo, legato al risultato di un’esplorazione, esistono altri tipi di conoscenze necessarie, che riguardano lo studio geologico, idrologico, biologico, paleontologico e archeologico dell’ambiente carsico.

La speleosubacquea è un’attività molto più legata al mondo scientifico piuttosto che a quello squisitamente sportivo, perché senza il supporto scientifico che premette e completa le esplorazioni fatte, si concluderebbe in se stessa come tante altre attività. Attualmente le esplorazioni nelle grotte e nelle grotte allagate hanno raggiunto livelli di specializzazione tali che per raggiungere i punti più lontani e magari molto profondi, occorrono persone molto selezionate.

L’aspetto sportivo è molto importante perché permette di arrivare alla conoscenza generale dei dati sulla morfologia di una grotta; la topografia permette di avere un’idea precisa sulla direzione e inclinazione della grotta; i reportage documentati con foto e filmati fanno vedere dei particolari posti, ma per completare la conoscenza di un sistema carsico occorre uno studio scientifico che proviene dall’elaborazione di questi dati e permetterà di conoscere a fondo le diverse varianti del sistema stesso.

La speleologia subacquea comprende differenti tipi di esplorazioni che si svolgono in ambienti diversi: le sorgenti, i sifoni all’interno delle grotte e le grotte marine. Oltre a queste, ci sono le rare immersioni nei tunnel lavici e quelle nei tunnel allagati dei ghiacciai.

La principale motivazione dello speleosubacqueo è la curiosità di vedere posti che nessun uomo ha mai visto prima di lui. Essere il primo ad insinuarsi in un ambiente perfettamente sconosciuto,  trovare i propri limiti personali psicologici e di resistenza alla fatica, al freddo e alla paura sono le motivazioni profonde che spingono uno speleosubacqueo ad addentrarsi nel ventre della terra.

 

CURRICULUM VITAE

Nel corso degli anni Gigi Casati ha conseguito i seguenti brevetti subacquei:
1981 I° grado ANIS

1981 Open Water Diver PADI
1982 Aggiornamento sull’uso delle Camere Iperbariche ANIS - CMI (Centro Medicina Iperbarica)
1982 II° grado ANIS
1982 Advanced Open Water Diver PADI
1982 Rescue Diver PADI
1984 Marina Militare presso il Comando Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei (ComSubIn): Operatore subacqueo ARO – ARA (votazione 18/20)
1987 Assistente Istruttore ANIS
2005 Instructor NAUI
2005 Open Water Scuba Diver Instructor SDI
2005 Full Cave Instructor TDI
2005 Advanced Trimix Instructor TDI
2009 Instructor Trainer SDI-TDI
2009 Full Cave Instructor Evaluator SDI-TDI

 

Oltre alla subacquea, Gigi Casati pratica altri sport: nuoto, ciclismo, sci alpinismo, alpinismo, parapendio e kayak.

Inizia l’attività speleologica nel 1984, partecipando a numerose esplorazioni e nel 1988 entra a far parte del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.

L’attività speleosubacquea di Gigi  Casati inizia nel 1985, quando fa le prime immersioni in sorgente e nel 1986 inizia l’apprendimento delle tecniche di progressione speleosubacquea delle due scuole più evolute in Europa: quella Francese e quella Svizzera.
Nel 1987 è relatore (con Jean Jacques Bolanz e Cristian Locatelli) al I° Corso di Speleologia Subacquea della Scuola Nazionale di Speleologia del Club Alpino Italiano: questa è  la prima volta in cui in Italia si parla di tecniche particolari per l’immersione speleosubacquea e dei relativi materiali.
Nel 1989 è nominato Responsabile regionale della Squadra Speleosubacquea del CNSAS (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico).
Nel 1991 è nominato Responsabile tecnico speleosubacqueo della Scuola Nazionale di Speleologia del Club Alpino Italiano
Nel 1992 è nominato Responsabile Nazionale della Commissione Speleosubacquea del CNSAS e resta in carica fino al 1997, anno in cui rassegna le dimissioni.

E’ membro de la Colonne de Plongèe du Speleo Secour Swiss.

Nel 1994 con decreto del Presidente della Repubblica gli viene conferita la "Medaglia di Bronzo al Valor Civile" con la seguente motivazione: "Giovane speleologo, incurante del grave rischio personale, con generosa abnegazione si calava più volte nello stretto condotto di una grotta invasa dalle acque per recuperare la salma di un collega rimastovi intrappolato". 29 novembre 1992 - Nesso (CO)
Nel 2001 viene insignito della Civica Benemerenza con la "Medaglia d’Argento per meriti sportivi" dal Comune di Lecco.
Nel 2003 riceve il Premio di "Intelligenza intrapersonale" organizzato dalla rivista Focus e dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Rimini.
Nel 2008 con decreto del Presidente della Repubblica gli viene conferita l'onorificenza di "Cavaliere della Repubblica".
Nel 2018 riceve il premio "Tridente d'Oro".

Fino al 2015 Gigi Casati ha compiuto 145 SPEDIZIONI:
60 spedizioni in Italia tra il 1987 e il 2015
19 spedizioni in Francia nel 1989 e il 2010
25 spedizioni in Grecia tra il 1989 e il 2010
24 spedizioni in Svizzera tra il 1992 e il 2015
1 spedizione in Messico nel 1993
1 spedizione in Russia nel 2003
2 spedizioni in Albania tra il 2004 ed il 2006
8 spedizioni in Croazia tra il 2004 ed il 2008
3 spedizioni in Macedonia tra il 2009 e il 2012
2 spedizioni nelle Filippine tra il 2011 e il 2015

 

 

 

Nel corso della sua attività Gigi Casati ha fatto oltre 2.000 immersioni in grotta, di cui almeno 1.200 con la prospettiva di esplorare nuovi ambienti.

 

Si è immerso in un centinaio di grotte allagate diverse.

 

Dopo esser sceso in una grotta per 650 metri, ha compiuto un’esplorazione in un sifone sul fondo.

 

Ha compiuto 35 immersioni raggiungendo e superando i 2.000 metri di distanza dall’ingresso.

 

Ha fatto 70 immersioni in grotta spingendosi oltre i 140 metri di profondità.

 

Esplora altri relitti a profondità meno impegnative nel Mediterraneo.

 

Utilizza apparecchi a riciclo di miscela dal 2002. In questi anni ha accumulato circa 2.000 ore di utilizzo nelle varie situazioni incontrate durante le esplorazioni in cavità allagate.

 

Partecipa a diverse trasmissioni televisive sulle reti RAI e Fininvest. Ospite alla trasmissione Super Quark condotta da Piero Angela.

 

Le sue esplorazioni vengono pubblicate da diversi anni sulle riviste di settore, subacqueo e speleologico.

 

E’ autore del "Manuale di Speleologia Subacquea" Ed. Olimpia.

 

E’ invitato spesso ad eventi e serate a tema per illustrare la sua attività.

 

Organizza corsi TDI (Nitrox, Trimix e Cave) e corsi Rebreather.

Sabato 3 marzo 2018 a Bologna, nel corso dell’Eudi Show, è stato consegnato a Luigi Casati il prestigioso premio “Tridente d’Oro”, conferitogli dall’Accademia Internazionale di Scienze e Tecniche Subacquee, che è considerato il premio Nobel delle attività subacquee. Infatti, il Tridente d'Oro, istituito ad Ustica nel 1960, negli oltre cinquant'anni dalla sua istituzione è stato assegnato a circa centonovanta personaggi di fama mondiale, come Folco Quilici, Jacques Piccard, Enzo Maiorca, nonché a scienziati, ricercatori e pionieri.

Luigi Casati, ormai da diversi anni speleosub di fama internazionale, è considerato l'uomo degli abissi oscuri, degli ambienti subacquei inesplorati e di straordinarie scoperte nascoste in un mondo sommerso fra acqua e rocce.

Elenco delle esplorazioni più significative compiute da Gigi Casati
 

Laca della Bobbia (Italia 1987 - 1988): 1.200 metri di sviluppo planimetrico con superamento di 5 sifoni. Massima profondità -25 m. Tempo di progressione 6h con presenza di complesse strettoie. Temperatura 9°C. L'esplorazione termina in uno stretto sifone.

 

Grotta Masera (Italia 1990): 1.000 metri di sviluppo planimetrico con superamento di 5 sifoni. Massima profondità del sifone -75 m. Termine dell'esplorazione in un cunicolo lungo 40 metri per 1 m di larghezza per 0,8 m di altezza, inclinazione della galleria 45° con fondo sabbioso (con pericolo di rimanere bloccati dalla sabbia che precipita durante il passaggio). Tempo di progressione 7 h. Temperatura 9°C.

 

Sorgente dei Bossi (Svizzera 1992 - 2006): 650 metri di sviluppo planimetrico con un 1° sifone passato e un 2° in fase di esplorazione. Massima profondità  -89 m (fino al 2003 è stato il più profondo sifone dell'Europa, e forse del mondo, con riemersione dalla parte opposta in grotta). Arrampicata per 150 metri di dislivello oltre il 1° sifone per un totale di altri 600 metri di gallerie asciutte. 150 Kg di materiale da togliere e indossare oltre il 1° sifone in solitaria. Tempo di progressione 11 h. Temperatura 8°C.

 

Grotta K2 (Svizzera 1992): esplora la grotta con Patrick Deriaz, superando il sifone in grotta alla profondità di -650 m. Sviluppo del sifone 25 metri a -3 m di profondità oltre un canyon di 200 metri di lunghezza da percorrere con corde a causa della forte corrente d'acqua  sul fondo. Tempo di progressione 25 h di cui 5 h per andare e tornare dall'autovettura alla grotta con gli sci, 14 h per andare e tornare dall'ingresso della grotta al sifone e 6 h dal sifone all'attuale fondo.

 

Sorgente di Vaucluse (Francia 1989): esplorata dal robot della COMEX fino a -305 m di profondità. In collaborazione con altri membri della spedizione recupera il robot incastrato alla profondità di 120 metri al primo tentativo. Tempo d’immersione 3 h. Temperatura 10°C.

 

Grotta di Diros (Grecia 1987 - 2006): esplorata con altri 4 membri della spedizione (Bolanz, Dell'Oro, Deriaz, Giannopolos) per 15 km di sviluppo planimetrico; profondità massima -78 m. Caratterizzata da 4 livelli di gallerie e molto ramificata. Tempo di progressione  7 h. Temperatura 18°C. Nella spedizione del 1994 sono state rinvenute ossa fossili di rinoceronte, denti di cinghiale e pezzi di zanne di elefante.

 

Sorgente del Gorgazzo (Italia 1987 - 2008): esplora la sorgente con altri 5 membri della spedizione: Bolanz, Dell'Oro, Deriaz, Locatelli e Pennec. 

La sorgente è topografata da Casati fino a -106 m di profondità (una delle più profonde topografie mai effettuate). Tempo di immersione 3 h. Temperatura 9°C. Nel 2008, dopo aver ottenuto dal Comune di Polcenigo i permessi per  l'immersione, Casati  ha continuato l'esplorazione raggiungendo i -212 m alla distanza di 440 metri dall'ingresso. L'immersione è stata portata a termine con l'utilizzo di un circuito chiuso meccanico.

 

Sorgente dell'Elefante Bianco (Italia 2004): raggiunge la profondità di -186 m. a 530 metri dall'ingresso. Percorre 330 metri  oltre i -100 m di profondità. Tempo di progressione 26', tempo d’immersione 7 h. Temperatura dell'acqua 8°C. Questa esplorazione, all’epoca è stata la più profonda immersione del mondo fatta con un circuito semichiuso in grotta e la più profonda sorgente in Italia.

 

Grotte di Oliero (Italia 1986 - 2005): esplora il sifone con altri 5 membri della spedizione: Bolanz, Dell'Oro, Deriaz, Locatelli e Pennec. Il sifone è topografato da Casati fino a 800 metri dall'ingresso ad una profondità media di -40 m. L'esplorazione massima effettuata da Casati è di 2.635 metri di progressione alla profondità media di -50 m. Questo è anche il sifone più lungo d'Italia e uno dei più lunghi nel mondo.

Nel 2005 Casati riesce a collegare le due sorgenti di Oliero: il Cogol dei Siori e il Cogol dei Veci. Lo sviluppo totale del complesso è di circa 9.000 metri. In compagnia di due speleosub inglesi, Rick Stanton e John Volanten, rimane per 3 giorni oltre il primo sifone per continuare le esplorazioni. Tempo di progressione 2h 45'. Tempo di decompressione 5 h. Temperatura 8°C.

 

Sorgente du Diable (Francia 1995): esplora il secondo sifone, caratterizzato da continui passaggi stetti, fino a -137 m a 620 metri dall'ingresso. Tempo di progressione 55', tempo d'immersione 8h 10'. Temperatura dell'acqua 8°C. Si tratta del sifone interno ad una grotta più profondo del mondo.

 

Divje Jezero (Slovenia 2001): esplora fino a -160 m di profondità a 420 metri dall'ingresso. Percorre 190 m di sviluppo oltre i -100 m di profondità. Tempo di progressione 30', tempo d'immersione 8h30'. Temperatura dell'acqua 7 °C. Visibilità massima 3 m. Attualmente è la sorgente slovena più profonda.

 

Sorgente del Mulino a Castelcivita (Italia 1995 - 2004): esplora la sorgente fino a -117 m di profondità (300 metri di sviluppo), poi ne percorre 550 m risalendo fino a -82 m per poi ridiscendere fino a -120 m. Tempo di progressione 48', tempo d'immersione 6,5h. Temperatura dell'acqua 15°C.

 

Sorgente di Sinjaz (Croazia 2004 - 2006): esplora fino a -155 m di profondità a 318 metri dall’ingresso. La limitata visibilità rende complicata l’esplorazione di questa grotta. All'epoca, era la sorgente croata più profonda.

 

Sorgente Cetina (Croazia 2004): esplora la sorgente fino a -109 m di profondità. Temperatura dell’acqua 5°C. Il limite esplorativo è dovuto ad una frana che ostruisce il passaggio.

 

Vouliagmeni (Grecia 1987 - 2001): percorre 1.150 metri alla profondità media di -80 m passando per -105 m  profondità massima. Vengono viste stalagmiti alte circa 4m con un diametro nella parte superione di 1,5 m alla profondità massima che risultano essere le più profonde nel mondo
Raggiunge in una galleria i –115 m di profondità che collocano Vouliagmeni al primo posto tra le più profonde grotte greche.

 

Sorgente Tuffera (Italia 1990 - 1998): raggiunge la profondità di -93 m superando dalla profondità di -85 m una strettoia lunga 50 m. Visibilità costante 1 m. Temperatura dell'acqua 8°C.

 

Sorgente della Pollaccia (Italia 1990 - 2007): raggiunge la profondità di -125 m percorrendo la galleria in profondità (a -76 m) per 250 metri. Grotta caratterizzata da passaggi stretti. Temperatura dell'acqua 6°C.

 

Grotta di Vall'Orbe (Svizzera 1993 - 2000): superato il primo sifone lungo 180 metri e profondo 60 con una strettoia sul fondo e visibilità di 1 metro, percorre con Jean Jacques Bolanz una galleria aerea di 350 metri. Giunti davanti a un nuovo sifone si immergono superando 300 metri di gallerie allagate. L’esplorazione si ferma di nuovo su un sifone dopo aver risalito e disceso un’immensa sala. Tempo di permanenza oltre il primo sifone 15 h. Materiale trasportato per continuare l'esplorazione circa 30 kg a testa. Temperatura 9°C. Tempo di permanenza all'interno della grotta 20 h.

 

Grava di S. Giovanni (Italia 2004-2005): raggiunge la profondità massima di -138 m, continua per altri 95 metri di lunghezza risalendo fino a -120 m. Temperatura dell’acqua 15°C. Visibilità 2 metri.

 

Sogente du Gouron (Francia 1994 - 2000): percorre con Jean Jacques Bolanz oltre 2.500 metri superando 5 sifoni di cui il primo lungo 500 metri e profondo -50 m. Grotta caratterizzata nei tratti asciutti da diverse arrampicate in libera.  Materiali trasportati circa 25 kg a testa. Tempo di percorrenza 9 h. Temperatura 8°C.

 

Vrelo Une (Croazia 2007): la prima esplorazione in questa sorgente risale a qualche anno fa ad opera di un francese; la profondità raggiunta fu di -50 m. Nell’estate del 2007 Casati raggiunge la profondità di -205 m ad una distanza di 290 metri dall’ingresso. 13’ di progressione e 295’ di immersione totale. Temperatura dell’acqua 9°C.

Vrelo Une, oltre ad essere la sorgente più profonda dei Balcani, risulta essere una delle più profonde esplorazioni al mondo. La differenza con le altre sorgenti profonde è la bassa temperatura dell’acqua. Questa immersione è la più profonda al mondo effettuata con un circuito chiuso manuale.

 

Majerovo Vrelo (Croazia 2007): l’esplorazione di questa sorgente ha impegnato diversi gruppi: croato-franco-belga e austro-tedeschi che raggiungono la distanza di 610 metri ad una profondità di -92 m. Nell’estate del 2007 Casati prolunga l’esplorazione fino ad una profondità massima di -104 m. Inoltre raggiungendo la profondità di -98 m riemerge in aria dalla parte opposta del sifone. Questo sifone, che è il più lungo dei Balcani, probabilmente è il più profondo superato al mondo. Lo sviluppo totale della grotta attualmente è di 942 metri. Temperatura dell’acqua 7°C. Tempo di immersione 3 h.

 

Kusa (Croazia 2005 – 2006): in compagnia di Jean Jacques Bolanz supera il primo sifone per 205 metri di lunghezza ad una profondità massima di -50 m (già esplorato). Percorre 200 metri di galleria asciutta fino a raggiungere il secondo sifone. Si immerge e continua l’esplorazione raggiungendo la profondità di    -55 m, riemerge in aria dopo aver percorso 550 metri di gallerie. La grotta in totale si sviluppa per quasi 1 km.

 

Messico (2003): partecipa ad una spedizione esplorativa-documentaristica nella penisola dello Yucatan. Esplora oltre 3 km di gallerie.

Il documentario di questa spedizione è stato trasmesso decine di volte sulle reti televisive Fininvest.

 

Russia (2003): partecipa  ad una spedizione ricognitiva nella zona degli Urali, durante la quale esplora qualche decina di metri di nuove gallerie. Temperatura dell’acqua 2°C.

 

Recupera con Jean Jacques Bolanz un camion a rimorchio alla profondità di -90 m nel lago di Garda per poter estrarre il corpo dell'autista. Compie numerose altre ricerche in laghi e sorgenti per recupero di annegati. Partecipa a lavori di scavo subacqueo in un sito archeologico del periodo delle palafitte nel lago di Viverone.

 

Genova (2006): in compagnia di Lorenzo Del Veneziano esplora un nuovo importante relitto nel Mediterraneo: il sommergibile U-Boot 455. La poppa del sommergibile si trova a -122 m di profondità e la prua s’innalza, quasi verticale, fino a -90 m.

 

Mar Rosso (2007): partecipa alla spedizione "Esploro Yolanda" un cargo affondato sull’omonimo reef nei pressi di Sharm El Sheik. Raggiunge la profondità di -204 m esplorando una gran parte del reef rilevando solo pezzi di lamiera e le ancore. Del cargo nessuna traccia. Visibilità a -200 m di oltre 50 metri. Temperatura dell’acqua 20°C sul fondo e 27°C a partire dai -50 m.

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