Crociera 2011 aI REEF DI SAINT John

 

 

DIARIO DI BORDO

 

Mar Rosso 22-29 ottobre 2011

Nell'ottobre del 2011 assieme a mia moglie Angela ho deciso di partecipare ad una nuova crociera sub in Mar Rosso a bordo del m/y "Princess Zeinab". L'itinerario e la barca erano gli stessi della crociera fatta nel maggio del 2009, ma i reef di Saint John avevano lasciato nei nostri cuori un ricordo talmente bello che dovevamo tornarci assolutamente e poi... il mare non è mai uguale!

Partiti da Marsa Alam la domenica mattina, abbiamo navigato per tutto il giorno e la notte arrivando a Saint John il mattino di lunedì 23 ottobre. Saint John è un vastissimo sollevamento di origine vulcanica del fondale a Sud Ovest dell’isola di Zabargad, costellato di reef e torri madreporiche. La zona di Saint John è attraversata dal Tropico del Cancro ed è il punto più meridionale dell'Egitto, vicinissimo alle acque territoriali del Sudan.

Come nel 2009 per il mio viaggio mi sono affidato alla compagnia Scuba Swiss di Josè Nelson Gonzalez  che gestisce la "Red Sea Yachting & Diving", che, come il solito, ha offerto un’organizzazione impeccabile...  assolutamente "svizzera".

La nostra crociera è stata molto bella e tranquilla, con un mare praticamente sempre calmo, acqua limpidissima con temperature oscillanti tra i 32 e i 28 gradi e tanti incontri emozionanti, in uno scenario che solo il Mar Rosso può regalare:  giardini di corallo duro, alcionari dai mille colori, enormi ventagli di gorgonie e una straordinaria varietà di coloratissimo pesce di barriera oltre all'incontro con il grosso pesce pelagico.

 

 

Sopra i punti d'immersione nella zona dei reef di Saint John

al confine meridionale dell'Egitto con il Sudan..

A sinistra il m/y "Princess Zeinab".

Ed ecco il "diario di bordo" della nostra bellissima crociera in Mar Rosso....

 

 

Qui sopra il gruppo di tutti i 15 partecipanti alla crociera

e sotto gli amici del "Dive & Sail" di Pavia guidati da Lorella.

sabato 22 ottobre

L'auto che viene a prenderci all'aeroporto in poco meno di un'ora ci porta al "porto vecchio" di Marsa Alam, un’insenatura naturale protetta dal reef che si estende poco a Nord del paese di Marsa. appena sceso dall'auto mi rendo conto che, nonostante siano trascorsi oltre due anni dalla mia ultima visita quaggiù non è cambiato assolutamente nulla e il "porto" non ha neanche una banchina per attraccare con la barca, perciò l'imbarco di passeggeri e bagagli avviene ancora utilizzando i gommoni della barca.

Tornare a bordo del motor yacht "Princess Zeinab" per me è un po' come ritornare a casa... L'ambiente mi è familiare e ricordo benissimo i bei giorni trascorsi a bordo di questa bella barca. Lo yacht, lungo 32 metri e largo 7, adesso mostra un po' i "segni del tempo", ma il confort  a bordo sarà comunque più che soddisfacente. C'è un ottimo equipaggio, simpatico e sempre disponibile, il cibo è abbondante e vario e l'organizzazione diving è assolutamente perfetta.

A causa del nostro volo charter Angela ed io arriviamo a bordo quasi per ultimi, ma giusto in tempo per cenare assieme ai nostri compagni di viaggio. A bordo ci accoglie Josè Nelson Gonzalez  in persona, e l'avere in barca l'armatore della "Princess Zeinab" ha fatto sì che l'organizzazione della vita a bordo fosse precisissima. Le guide sub sono Josè stesso, espertissimo subacqueo e il simpaticissimo Ali Osman, un egiziano che parla benissimo l'italiano perché ha lavorato a lungo nei villaggi turistici frequentati dagli italiani. Scopriamo persino di avere amici in comune...

Il gruppo dei subacquei imbarcati per la crociera è costituito da 15 persone soltanto: ci sono Manuela e Francesco, Anna e Gianluca, Mara e Ivan accompagnati dall'istruttore Lorella , che fanno parte della scuola sub "Dive & Sail" di Pavia e poi ci sono  Roberto, Guido, Massimo, Ivano e una rappresentanza di veneti della quale facciamo parte io e mia moglie Angela e Martina, Raffaella. La compagnia si è rivelata subito molto simpatica e i diversi livelli di esperienza subacquea dei partecipanti alla crociera hanno permesso alle nostre guide di formare facilmente due gruppi di sub pressoché omogenei, rendendo le immersioni interessanti per tutti.

Domenica 23 ottobre

Dopo una brevissima navigazione,  verso le 9 del mattino facciamo la nostra prima immersione tuffandoci direttamente dalla piattaforma di poppa della barca e raggiungendo Shaab Marsa un piccolo reef che si trova proprio davanti a Marsa Alam. Si tratta della classica check dive di un’oretta, fatta sui 20 metri di profondità, tanto per controllare la pesata e l’assetto, sotto lo sguardo vigile e attento di Josè e Ali che sulla base di questa immersione decideranno anche la formazione dei due gruppi di subacquei per la settimana. E’ solo un’immersione di assaggio, ma il Mar Rosso ancora una volta mi accoglie con i suoi colori vivaci e a volte insoliti e con lo spettacolo di un mondo sottomarino in eterno movimento, sorprendente per la varietà delle forme di vita. Finalmente, dopo due anni di immersioni nelle fredde acque del Mediterraneo, il mio sguardo può spaziare di nuovo libero nelle acque calde e cristalline di questo mare tropicale. I miei occhi scrutano ovunque con avidità, cercando di scoprire i mille segreti che la vita del reef riserva all’occhio più attento, cercando di cogliere i piccoli particolari della barriera corallina. Facciamo un giro completo del piccolo reef e attraversiamo un breve tunnel all'interno del quale ci da il benvenuto un piccolo squalo pinna bianca di scogliera (Triaenodon obesus). Attraversato il tunnel, ci appaiono i resti semidistrutti del  relitto di un piccolo motor yacht naufragato sulla barriera. Non è granché, ma è sufficiente a risvegliare in me la voglia di relitto... Dopo un paio di giri sul relitto passiamo attraverso un altro breve tunnel che attraversa il reef e ritorniamo sotto la nostra barca, dove facciamo le indispensabili prove di lancio del pedagno.

Terminata la check dive proseguiamo la nostra navigazione alla volta del reef di Gota Sharm dove verso le 13 facciamo la seconda immersione della giornata. Questa volta scendiamo in acqua dai due gommoni che ci accompagnano direttamente sull'estremità Ovest del reef e sotto la guida di Ali nuotiamo sopra il plateau che si trova alla base del reef a circa 20 metri di profondità. Ci sono un mucchio di razze  grigie maculate di blu e diversi pesci ago, ma soprattutto c'è tutto il campionario dei coloratissimi pesci di barriera che nuotano in mezzo alla rigogliosa vegetazione che ricopre il reef. Nuotiamo lungo la barriera per circa un'ora, poi torniamo a nuoto fino alla nostra barca.

Dopo un altro breve tratto di navigazione, arriviamo alla stupenda Sataya Lagoon dove facciamo la terza immersione della giornata: una notturna. Scendiamo in acqua alle 20 e siamo soltanto in 8 senza la guida. Utilizziamo il Nitrox perché si tratta di un'immersione a bassa profondità. Appena Angela si tuffa in acqua dalla barca perde una pinna, ma fortunatamente siamo ormeggiati su un fondale di sabbia bianca profondo solo una decina di metri, così posso recuperargliela facilmente. Poi ci dividiamo in due gruppetti e nuotiamo per circa tre quarti d'ora lungo il reef che delimita la laguna. C'è un'infinità di Lionfisch (Pterois antennata) che sono attratti dalle nostre torce e si avvicinano a noi in modo minaccioso. Ottime prede per begli scatti fotografici...

Tornati in barca facciamo una rapida doccia e, finalmente, alle 21.30 ceniamo tutti assieme. Appena terminato di cenare filiamo velocemente nelle nostre cuccette. La stanchezza si fa sentire e ci aspetta una lunga navigazione per tutta la notte fino a Saint John. Vinto dalla stanchezza mi addormento quasi subito cullato dal dolce dondolio della barca che taglia il mare e quasi non mi accorgo più del rumore del generatore che mi aveva tenuto sveglio per tutta la prima notte passata in barca.

Il reef di Shaab Marsa Alam

 

Il piccolo squalo pinna bianca che ci ha accolti nel breve tunnel

che attraversa il reef di Shaab Marsa.

 

Il reef di Gota Sharm

La ricca colazione a bordo della "Princess Zeinab".

 

Il reef di Shaab Maksur

 

Il reef di Abili Gaafar

 

Il reef di Shaab Aid

 

Il brulichio di vita della barriera corallina.

Lunedì 24 0ttobre

Dopo una lunga navigazione notturna, lunedì mattina giungiamo nella zona della penisola di Ras Banas. Alle 6 in punto scendiamo in acqua e c'immergiamo sulla punta Nord di Shaab Maksur guidati da Ali.  Questo reef madreporico si trova 6 miglia a Sud di Abu Galawa e ha una forma allungata  lungo l’asse Nord Ovest – Sud Est. Il reef è attraversato in diversi punti da lunghi canaloni trasversali che lo percorrono da una parte all’altra. In lingua araba la parola "maksur" significa "spaccato" e da qui deriva il nome dato al reef. Quella che si svolge in prossimità della punta settentrionale è considerata una delle immersioni più interessanti dell’area ma, come tutte le immersioni esposte a Nord, è spesso limitata dai venti che condizionano l’ancoraggio dell’imbarcazione. Noi siamo fortunati e il mare piatto permette alla "Princess Zeinab" di ormeggiare a Nord del reef, quindi possiamo tuffarci direttamente dal terrazzo di poppa. Scendiamo sul plateau che si trova alla base del reef sui 25 metri, poi saltiamo oltre il drop off e arriviamo sui 43 metri di profondità, nuotando per una decina di minuti guardando verso il blu in cerca del pesce pelagico. E' molto presto ed è ancora parecchio scuro. Sotto di noi il fondale è piuttosto spoglio. Il grosso pesce pelagico non si fa vedere e vediamo solo piccoli  tonni e carangidi che nuotano nel blu. Dopo una ventina di minuti d’immersione guadagniamo quota per smaltire la poca deco accumulata nel frattempo e ci teniamo sulla batimetrica dei 20 metri nuotando alla base del reef dove c’è molta più vita. Qui possiamo finalmente godere della vista dei colori sgargianti di vari pesci di barriera. Tanti coloratissimi pesci bandiera e piccolissimi pesci di barriera bianchi e neri ci nuotano attorno e ci accompagnano durante la nostra sosta di sicurezza. Ci sono pesci farfalla, pesci balestra, gialli con sfumature verdi e azzurre, pesci pappagallo, pesci grugnitori striati, labridi e, tra gli anemoni, gli immancabili pesci "Nemo", cioè i impatici pesci pagliaccio, mentre nel blu vediamo un bel branco di barracuda. Facciamo un giro completo del reef tenendo la parete alla nostra sinistra e ritorniamo direttamente a nuoto fino alla barca. Davvero una bella immersione. Peccato che la prima metà sia stata fatta quasi di notte!

Terminata l'abbondante colazione ci spostiamo con la barca nella zona del comprensorio dei reef di Saint John, meta della nostra crociera. Si tratta di una zona abbastanza atipica per il Mar Rosso, con una morfologia del fondale molto particolare: è una specie di pianura sottomarina situata ad una profondità che varia tra i 60 e gli 80 metri, dalla quale si innalzano numerosi reef corallini. Alcuni di essi affiorano ampiamente alla superficie, altri invece hanno il loro apice visibile a solo pochi metri di profondità e in arabo sono chiamati “abili”.

Il primo reef che raggiungiamo è Abili Gaafar (chiamato anche Abili Seghir ovvero "abili piccolo"), una specie di piramide sottomarina il cui apice di coralli duri è chiamato anche "giardino giapponese", con pareti stupende ricoperte di alcionari e popolato da parecchio pesce. come ho già detto il nome "abili" in arabo si usa per indicare una torre isolata con il cappello posto appena qualche metro sotto la superficie. Abili Gaafar (che deve il suo nome al capitano Gafar che per primo nel 1997 individuò questo straordinario punto d’immersione) è un classico "abili" di forma conica con il cappello 5 metri sotto la superficie, che si innalza dalle profondità marine e può essere a buon diritto considerato una delle perle di questa area.

Poco dopo le 10 del mattino scendiamo in acqua direttamente dalla poppa della barca e facciamo un giro di un'ora nuotando tutto intorno attorno al reef, accompagnati da Ali. Tocchiamo la profondità massima di 35 metri e inizialmente incontriamo una forte corrente contraria, ma poi l'immersione prosegue tranquillamente, e siamo circondati dai carangidi e dai pesce Napoleone (Cheilinus undulatus). Molto bella una grande stella crinoide e, naturalmente, spettacolari come sempre i colori del reef.

Dopo aver pranzato ci spostiamo a Shaab Aid dove alle 14.30 facciamo il nostro terzo tuffo della giornata, con il Nitrox e senza la guida. La parte più bella dell'immersione si svolge tra i pinnacoli che si trovano ad Est del reef principale. Qui vediamo veramente di tutto! In particolare delle murene verdi giganti, un grosso Napoleone, tanti pesce scatola, branchi di fucilieri e pesci farfalla e razze maculate... veramente un acquario sommerso! Le tre colonne sulla parte ad Ovest del reef sono decisamente molto più povere di vita, ma ugualmente belle. Facciamo un paio di giri attorno al pinnacolo principale e allo scadere del sessantesimo minuto ritorniamo alla barca.

Nel pomeriggio ci spostiamo alla vicina laguna di Marsa Selmi un reef di forma arcuata che offre riparo dai venti provenienti da Nord. Passeremo qui la notte tranquilli, ormeggiati direttamente al reef.  Angela fa la sua quarta immersione della giornata (!!)... io invece l'aspetto in barca per la cena e poi filiamo subito a letto.

 Quasi pronti per la notturna....

Martedì 25 ottobre

Alle 5 del mattino ci spostiamo al reef di ABili Ali per la nostra prima immersione del mattino. Di dimensioni relativamente ridotte il reef è esposto in direzione Nord-Sud e osservando verso l’orizzonte in direzione Est si vede l’isola di Zabargad, che delimita ad oriente il comprensorio di Saint John. Questo reef, chiamato anche Abili Kebir (cioè "abili grande") ha il cappello a soli 4 metri sotto la superficie del mare ed è il reef più esterno del comprensorio di Saint John. Qui facciamo due belle immersioni consecutive. Il primo tuffo lo facciamo alle 6,30 guidati da Alì lungo la parete Nord. Scendiamo ad oltre quaranta metri di profondità alla ricerca degli squali martello (Sphyrna zygaena). Ma l'acqua è troppo calda (ci sono addirittura 29 gradi a 42 metri!) e gli squali non si fanno vedere. L'immersione si rivela piuttosto noiosa e l'unico incontro interessante è quello con una piccola tartaruga verde che per un po' nuota vicino a noi mentre facciamo ritorno verso la barca.

Il secondo tuffo lo facciamo verso le 10 e questa volta ci guida Josè. Non c'è corrente e finalmente è uscito il sole, così questa volta l'immersione è godibilissima. Nel blu vediamo un mucchio di pesce pelagico: tonni, barracuda, carangidi, cernie e... un bellissimo squalo grigio! E poi gorgonie, coralli duri e molli, bei rami di corallo nero, alcionari colorati e per finire... un bel pesce Napoleone (Cheilinus undulatus) che ci fa compagnia durante la sosta di sicurezza. Davvero un bel tuffo!

Dopo pranzo ci spostiamo a Dangerous Reef un piccolo reef corallino che si erge su un fondale sabbioso di una trentina di metri e qui facciamo il nostro tuffo pomeridiano. Scendo in acqua alle 14.45 con Angela e facciamo un'immersione da soli di totale relax, nuotando lungo la parete piena di cavità e di piccoli tunnel che attraversano il reef a pochi metri di profondità. Passiamo più di un'ora nuotando lentamente lungo la parete Ovest del reef, mantenendoci tra i 10 e i 15 metri di profondità, poi "entriamo" nel reef attraverso un passaggio che forma una piccola galleria molto scenografica per i giochi di luce che si creano con il sole che filtra dall'alto. I colori del reef sono molto belli e ci sono un'infinità di piccoli e vivacissimi pesci di barriera. Terminiamo l'immersione ammirando un grosso barracuda solitario (Sphyraena) e un pesce Napoleone che ci accompagna fino a sotto la barca.

Passeremo la notte qui a Dangerous Reef, ormeggiati al riparo della barriera corallina. Alle 18.30 Angela è pronta per fare il suo quarto tuffo della giornata: la solita notturna sotto la barca. Io non ho proprio voglia di immergermi. Preferisco le immersioni profonde del mattino piuttosto che queste notturne a 20 metri che sono un po' tutte uguali. Ma Angela tuffandosi dalla poppa della barca perde una pinna e così... mi tocca fare una notturna imprevista dedicata alla "ricerca e recupero". Dopo che la mia compagna è tornata mestamente a bordo, mi preparo in fretta e ci tuffiamo insieme in acqua. Con un po' di "metodo" (e anche un po' di culo...) dopo circa venti minuti d'immersione ecco spuntare a 23 metri di profondità la pinna nera, che si staglia su un fondale di sabbia bianca disseminato di scogli. Missione compiuta e... quarto tuffo della giornata mio malgrado!

 

Grande emozione per l'avvistamento dei delfini... Tutti a prua!

Il reef di Abili Ali

La piccola tartaruga incontrata lungo il reef di Abili Ali.

La parete Ovest di Dangerous Reef

Le bellissime Stenelle rongirostris che passano sotto la prua della nostra barca.

Mercoledì 26 ottobre

Al mattino, dopo una breve navigazione, ci immergiamo prima delle 6 su Shaab Farag o Gotha el Kebir (che in arabo significa "grande reef"), un reef che si presenta come un'unica grande torre madreporica di forma allungata in direzione Nord - Sud. Questo reef è stato scoperto nei primi anni '90 quando si iniziava a navigare in quest'area del Mar Rosso egiziano e deve il suo nome a Farag, il meccanico del m/y "Zabargad" che a quel tempo era l’unica barca da crociera che navigava in quella zona del Mar Rosso.

Scendiamo dalla poppa della barca mentre è ancora buio e, guidati da Josè, nuotiamo per un po' nel blu alla ricerca del grosso pesce pelagico. Dopo essere scesi fino a 43 metri e non aver trovato nulla... torniamo verso la parete del reef e ci manteniamo sopra il plateau dove invece c'è un mucchio di vita e bei colori. Nuotiamo per un bel tratto lungo la stupenda parete Est del reef e poi torniamo indietro verso la nostra barca. Grosse murene verdi, razze maculate, cernie, carangidi... c'è veramente di tutto da vedere. Molto bello il tunnel a 6 metri di profondità che entra dentro il reef. Prendiamo qualche minuto di deco che smaltiamo facilmente durante la nostra risalita in superficie e terminiamo l'immersione in pochi metri d'acqua circondati dai piccoli vivacissimi pesci di barriera.

Dopo la colazione facciamo rotta verso Nord e durante il tragitto ci affianca un gruppo di delfini Stenella longirostris che ci fanno compagnia per un tratto passando più volte sotto la prua della barca e saltando gioiosi fuori dell'acqua. Dopo un paio d'ore di navigazione raggiungiamo il punto della nostra seconda immersione del mattino: Shaab Shahta un grande torrione circondato da una serie di pinnacoli più piccoli. Guidati da Josè facciamo un bellissimo giro di un'ora nuotando tra i pinnacoli e le formazioni coralline che formano il reef. Il fondale è costituito da sabbia bianchissima ed è ad appena 21 metri di profondità, perciò utilizziamo il Nitrox. Ci sono  diverse varietà di organismi colorati attaccati alla torre principale, mente a un'estremità del reef c'è un grosso corallo cervello che forma una specie di enorme fungo che spicca dalla sabbia isolato. Vediamo anche diversi pesci scatola e un pesce pietra. Davvero una bella immersione!

Per il pranzo ormeggiamo a ridosso dell'isola di Sirnaka dove alcuni di noi fanno snorkeling nelle acque cristalline, circondati dai delfini che probabilmente ci hanno seguiti fin qui.

Dopo pranzo continuiamo la nostra navigazione verso Nord e dopo un paio di ore raggiungiamo la vasta laguna di Dolphin Reef in vista della lunga penisola di Ras Banas. Questa laguna è protetta da un grandissimo reef a forma di ferro di cavallo lungo circa 6 chilometri all'interno del quale vivono intere famiglie di Stenelle longirostris, dei piccoli delfini la cui caratteristica più evidente è il rostro lungo e sottile che li distingue dalle altre specie e dal quale deriva il loro nome. A causa del fondale di sabbia bianchissima l'acqua qui ha un colore azzurro/turchese intenso, davvero incredibile, che viene esaltato dai raggi del sole del pomeriggio e invita a fare il bagno. Infatti, alcuni di noi si fanno portare dai due gommoni all'interno della laguna e fanno snorkeling in mezzo ai delfini, mentre io e Angela che abbiamo già fatto questa esperienza nella crociera del 2009 preferiamo rimanere in barca a riposare e a prendere il sole.

Più tardi, dopo un altro tratto di navigazione, raggiungiamo il reef di Shaab Hassan dove ci fermiamo per passare la notte ridossati. Avendo saltato l'immersione del pomeriggio, alle 18 ci immergiamo tutti per la solita notturna sotto la barca. Rimaniamo in prossimità della "Princess Zeinab" girando tra i pinnacoli rocciosi coperti di alcionari e di corallo duro che spuntano dalla sabbia bianca del fondale di appena 13 metri. Nuotiamo su e giù per circa un'ora ma non vediamo pesce significativo, a parte i soliti pesciolini di barriera e qualche Lionfish (Pterois). Un'immersione abbastanza noiosa, ma a un certo punto, sulla via del ritorno alla barca, ci attende una inaspettata sorpresa: una bellissima Ballerina spagnola (Hexabranchus sanguineus) di grosse dimensioni che se ne sta appoggiata tra i coralli. Mi avvicino, l'accarezzo delicatamente sulla pancia, ed ecco che lo stupendo nudibranco color rosso fuoco comincia la sua danza armoniosa nell'acqua... Facciamo un mucchio di foto e torniamo  a bordo felici: questo incontro vale da solo l'immersione!

 

A destra la spettacolare danza notturna della Ballerina spagnola.

 

 

Sopra il reef di Shaab Farag e sotto quello di Shaab Shahta

 

 

A sinistra l'isola di Sirnaka

 

 

Le Stenelle longirostris che popolano la laguna di Dolphin Reef.

Giovedì 27 ottobre

Oggi è il  mio 28° anniversario di matrimonio con Angela e festeggiarlo qui in crociera è forse una delle cose più belle. Ho chiesto espressamente a Josè di portarci a Shaab Claudio, una delle immersioni che durante la precedente crociera del 2009 mi sono piaciute di più. Speriamo che possa accontentarmi...

La prima immersione della giornata la facciamo alle 6 del mattino sulla parete meridionale del reef di Shaab Maksur. Siamo già stati qui martedì scorso ma sull'altro lato del reef. Questa volta, guidati da Josè, scendiamo sul plateau che si trova a sud, arrivando a 41 metri di profondità, poi nuotiamo intorno ai due grossi pinnacoli che sorgono dal plateau e ci affacciamo ai buchi e alle spaccature che li caratterizzano. Passiamo attraverso dei piccoli tunnel molto scenografici che attraversano il reef e vediamo due grosse cernie nuotare nel blu. Un'immersione di 50 minuti molto tranquilla, tanto per cominciare bene la nostra giornata.

Dopo aver fatto colazione ci spostiamo con una breve navigazione fino al reef di Shaab Claudio che si trova poco più a Nord lungo la rotta che ci riporterà a Marsa Alam. Questo sito d'immersione è veramente spettacolare, caratterizzato da un dedalo di caverne comunicanti tra loro, illuminate dai raggi del sole che si insinuano al loro interno filtrando attraverso le spaccature presenti nella parte superficiale. La profondità all'interno del reef è modesta e l'effetto creato nelle piccole grotte dalla luce del sole che filtra dalle moltissime fenditure che attraversano la superficie del reef crea dei giochi di luce davvero spettacolari, ideali per gli appassionati di fotografia subacquea.

Ci tuffiamo dalla barca alle 11 in punto e per oltre mezz'ora Josè ci guida in fila indiana attraverso il dedalo di cunicoli e stretti passaggi che sembrano non finire mai. Ogni tanto queste gallerie sfociano in una piccola sala, dove la nostra guida si ferma ad aspettarci. All'interno vediamo un mucchio di pesce che qui trova riparo e acque leggermente più fresche. Particolare l'incontro con un grosso pesce scatola istrice e con una bella cernia grigia. Facciamo un continuo dentro e fuori dal ventre del reef e così possiamo ammirare completamente le bellezze di questa specie di "cattedrale sommersa" nella quale si respira un'atmosfera magica e suggestiva. Usciti dal reef troviamo una discreta corrente contraria e nuotiamo verso Ovest sorvolando le maestose formazioni madreporiche, di colore variabile tra il giallo e il verde, che creano un’atmosfera tutta particolare dando l’impressione di trovarsi in un paesaggio lunare. Proseguendo possiamo ammirare una distesa di madrepore a fungo dai colori incredibili: un bellissimo giardino di madrepore bianche, rosa, arancione e turchese, inframmezzato da rami di corallo duro. Una vera tavolozza di colori che forma uno scenario fantastico. Un'immersione stupenda: proprio il più bel regalo per il nostro anniversario!

Dopo pranzo proseguiamo la nostra navigazione verso Nord, purtroppo saltando la nostra immersione pomeridiana. Ci consoliamo prendendo qualche ora di sole sul ponte superiore della barca. Poi finalmente arriviamo al reef di SheleniAT dove ci immergiamo per la notturna verso le sei di sera. Ci dividiamo in due gruppi e, trattandosi di un’immersione molto semplice, le guide si limitano a farci un briefing dettagliato ma non vengono in acqua con noi. L’immersione in Nitrox è molto tranquilla e si svolge alla profondità massima di 12 metri. Rimaniamo a gironzolare tranquillamente per un’ora nuotando intorno al reef da Ovest ad Est, restando vicini alla nostra barca e facendo il percorso un paio di volte. Questo reef è molto povero e non c'è pesce oltre al solito coloratissimo piccolo pesce di barriera che nuota tra le formazioni madreporiche. Vediamo solamente un'infinità di grandi ricci diadema (Diadema setosum) e un grosso pesce scatola (Ostraciidae) di colore verde puntinato che riesco persino a toccare. Il corpo del pesce è molto duro al tatto e picchiando con il dito sul carapace lo sento fare toc-toc proprio come se fosse una scatola...  è incredibile!

Tornati a bordo della "Princess Zeinab" ci aspetta la cena e una gradita sorpresa per me ed Angela: una bellissima torta fatta apposta per il nostro anniversario!

 

Un angelo blu, ovvero... Angela sospesa nel blu...

 

Sopra e sotto il reef di Shaab Claudio.

Il piccolo reef di Sheleniat.

La torta offertaci a sorpresa per il nostro anniversario di matrimonio.

Venerdì 28 ottobre

E' l'ultimo giorno di immersioni della nostra crociera. Ci restano ancora solo due tuffi per salutare questo mare stupendo, poi resterà solo un bel ricordo e la nostalgia di queste acque cristalline e degli stupendi tramonti rossi. Che sia questo il "mal d'Africa" ?

Dopo il solito preciso briefing fatto da Josè, ci immergiamo con Nitrox alle 7 sul reef  di Gota Sharm dove eravamo già stati il 23 ottobre, ma questa volta ci tuffiamo sul versante opposto, quello Sud. Nuotiamo per un tratto mantenendoci sopra il plateau che si trova a Sud-Est a circa 36 metri di profondità prima del drop off. Nel blu vediamo solo un grosso carangide e un enorme barracuda solitario. Molto bello e particolare il filare di tre grosse gorgonie sul plateau che sono orientate perpendicolarmente alla parete del reef. tra i loro rami si nascondono curiosi pescetti con una livrea a quadri bianca e rossa che sembrano quasi... una tovaglia di una pizzeria (Josè li ha chiamati "pesci pizzeria"...), ma in realtà sono simpatici pesci trombetta (Oxycirrhites typus). Arrivati a un grosso pinnacolo isolato torniamo indietro verso la barca tenendo la parete del reef sulla nostra destra e terminiamo l'immersione ammirando la vita nascosta nei buchi e nelle nicchie della barriera.

Dopo aver fatto colazione ci spostiamo a Erg Wadi GimAL un piccolo reef molto colorato sul quale alle 11 del mattino facciamo la nostra ultima immersione della crociera: per me la diciottesima! Questo reef è un vero e proprio acquario, pieno di famiglie di pesci che vivono riuniti in gruppi ben distinti. Ci sono intere famiglie di pesci farfalla e  di pesci fucilieri, nuvole di delicati anthias rosa e poi bellissime ombrine gialle e tanti pesci balestra. Ogni gruppo popola una zona ben precisa intorno al reef. La corrente a tratti è molto forte e ci facciamo trasportare volando sopra la barriera, mentre ammiriamo i pesci che ci scorrono davanti proprio come se fossero all'interno delle vasche di un bellissimo acquario tropicale pieno di alcionari e coralli dai mille colori. Davvero un'immersione particolare che dura un'ora, ma ci sembra brevissima.

Terminato il pranzo comincia la nostra lunga navigazione verso Marsa Alam e non ci resta altro da fare che distenderci sul ponte superiore a prendere il sole, mentre nella mente si accavallano i ricordi di sei giorni di tuffi fantastici. Arriviamo al porto di Marsa nel tardo pomeriggio, giusto in tempo per goderci un ultimo meraviglioso tramonto dai colori bellissimi, con il sole che proietta la sua rossa luce radente dietro le colline a Nord-Ovest del paese. Poco dopo facciamo la nostra ultima cena a bordo della "Princess Zeinab" e, dopo cena, saliamo sui due gommoni e scendiamo a terra dove ci aspetta un pulmino che ci porterà tutti in centro. Il paese di Marsa Alam è davvero brutto: non vale nemmeno la pena di fare due passi. Ci fermiamo in un bar a bere qualcosa e a fumare il narghilè con tabacco alla mela, poi facciamo un giretto per alcuni dei tantissimi negozi di souvenir, dove veniamo presi d'assalto da venditori di ogni genere di mercanzia. Io e Angela non compriamo nulla... non ne vale davvero la pena. Meno male che dopo un paio d'ore il pulmino torna a riprenderci e ci riporta al porto dove ci aspetta alla fonda la "Princess Zeinab" a bordo della quale trascorreremo la nostra ultima notte egiziana.

Il versante Sud del reef di Gota Sharm.

L' Oxycirrhites typus, il piccolo pesce trombetta (o pesce falco)

 nascosto tra grandi ventagli delle gorgonie.

Sotto: l'armatore Josè Nelson Gonzales al timone, durante il briefing e assieme ad Ali Osman, l'altra guida subacquea.

Sabato 29 ottobre

 La mattina dopo aver fatto colazione il nostro gruppo si scioglie. Josè scende dalla sua barca e quelli di noi che devono prendere l'aereo per Milano lo seguono poco dopo. A bordo rimaniamo solo io e Angela che abbiamo l'aereo per Bologna nella tarda serata.

Aspettando l'arrivo dei nuovi ospiti per pranzare assieme a loro non ci resta che stenderci al sole sul grande sundek della "Princess Zeinab", mentre la nostra attrezzatura è stesa ad asciugare sul ponte inferiore.

Stando lì disteso nella mia mente si affollano mille pensieri e i ricordi vivissimi di sei giorni di immersioni assolutamente indimenticabili. Ad occhi chiusi rivedo come in un film le immagini più belle catturate dalla mia mente in questi giorni intensi di vita sul mare. Rivedo i mille colori della barriera corallina che non potrò mai scordare.

La natura del Mar Rosso è davvero affascinante. La sua vitalità prepotente e impetuosa, i colori intensi e sorprendenti dai contorni forti e decisi, le trasparenze inebrianti delle acque marine, la luce tagliente che abbaglia la vista, non possono assolutamente lasciare indifferenti. Ovunque, con forza o con dolcezza, ogni cosa riesce a parlare a chi come me conserva ancora intatta la capacità di meravigliarsi dello spettacolo offerto dalla natura.

Perso nei miei pensieri, saluto questo mare tra i più belli del mondo con una vena di nostalgia, pensando al grigiore novembrino che mi aspetta nel mio paese. Riusciranno questi ricordi a riscaldare un poco il mio cuore? Lo spero proprio...

Per il momento posso solo dire... arrivederci Mar Rosso!

 

Barche alla fonda nell'affollato "porto" di Marsa Alam.

 

A bordo della "Zeinab"... si mangia continuamente!!

 Le foto subacquee mi sono state gentilmente concesse da Roberto Pescarolo, mio compagno di viaggio.

Altre bellissime fotografie di Roberto fatte durante la nostra crociera si trovano in questo ALBUM

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