Il
30 giugno 2013 avevo assistito da spettatore al record di permanenza
sott’acqua di 34 ore e 30 minuti stabilito da Paolo De Vizzi. Allora
non conoscevo ancora Paolo ed ero rimasto veramente ammirato dalla tenacia di quest’uomo
sfortunato, vittima all’età di ventidue anni di uno scontro frontale
con un camion guidato da un pirata della strada. A seguito
dell’incidente Paolo perse quasi completamente l’uso delle gambe e
finì su una sedia a rotelle, costretto da quel momento ad accettare
una "vita
diversa".
Poi, dopo una lunga
riabilitazione in un centro specializzato durata molti anni, con
grande forza di volontà Paolo nel 2002 riuscì a tornare in piedi e,
se pure con molta fatica, oggi è in grado di camminare anche sulle proprie
gambe.
Ma
neppure un incidente che compromette l’uso delle gambe può fermare
una passione, e Paolo - proprio come me - amava profondamente il mare, quel
mar Ionio in cui aveva cominciato ad immergersi in apnea fin da
bambino. Paolo non ha mai mollato, e oggi è un recordman della
permanenza sott’acqua.
Quella volta nel
Salento rimasi
davvero colpito e ammirato dalla forza di volontà di Paolo, una
persona dal carattere speciale, forte e determinato, spinto da una
tenacia incredibile quando si tratta di raggiungere un obiettivo. Da
allora rimanemmo in contatto e facemmo anche alcune immersioni
assieme, cementando nel mare quello che oramai era diventato un
legame di sincera amicizia.
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Ma
facciamo un passo indietro. Dopo il grave incidente e la
riabilitazione, Paolo con grande tenacia e determinazione consegue
il brevetto necessario per immergersi con l’autorespiratore.
Da quel momento per lui si apre un altro mondo, dove la sua
menomazione può essere superata, perché… in acqua non si
cammina. "Vivo il mare senza barriere – mi disse
Paolo – perché in mare non ho bisogno della carrozzina,
né di stampelle. Il mare mi restituisce l’integrità,
soprattutto quella interiore".
Il
destino non è stato generoso con Paolo, ma lui non si
abbatte e la voglia di sentirsi libero e autonomo dalla sua
carrozzina, come solo sott’acqua è possibile, lo porta il 18
giugno 2011 a conquistare il record mondiale di profondità
d’immersione per persone disabili, raggiungendo nelle acque
di Gallipoli (Lecce) la significativa quota di
62,3 metri,
respirando semplice aria compressa: una quota già difficile da
raggiungere senza respirare miscele speciali per molti subacquei normodotati
.
Dopo
il primo successo, Paolo sente crescere la voglia di sfidare
se stesso con una nuova prova, e allora decide di tentare di
stabilire il record per disabili di permanenza sott’acqua
con autorespiratore. E il 30 giugno 2012 ottiene anche questo
primato con un’immersione di
20 ore continuative nelle acque
di Santa Caterina di Nardò (Lecce).
Ma
a Paolo non basta ancora, e la sfida con se stesso e la
propria disabilità continua. Fonda l’A.S.D. "Il mare senza
limiti" e, coadiuvato dallo staff dell’Associazione,
comincia la sua preparazione fisica, mentale e logistica per
stabilire un nuovo primato di permanenza sott’acqua, con
l’obiettivo di superare addirittura il record di 32 ore
ottenuto nel 2007 in Sicilia da un subacqueo normodotato.
Durante gli allenamenti viene affiancato da un team di
medici, fisioterapisti, istruttori subacquei e amici che lo
accompagnano e lo supportano in questo importante percorso. |
Ed
ecco che venerdì 28 giugno 2013 Paolo s’immerge nelle acque
antistanti il porticciolo di Santa Caterina di Nardò e riemerge
domenica 30 giugno, dopo ben
34 ore e 30 minuti
di permanenza sott'acqua, superando gravi problemi di ipotermia a causa
dell’allagamento della sua muta stagna e momenti
di sconforto.
Il record
assoluto è battuto, Paolo ha superato anche
questo incredibile traguardo.
La sua
impresa ha una grande risonanza e balza all’attenzione dei
media. Numerose sono le interviste in radio e in
televisione. Tutti i giornali parlano di lui. L’agenzia Mediacreative di Como realizza il film-documentario "La mia
seconda vita da record" che racconta la vita di Paolo e documenta
il suo record. Il film viene trasmesso sulle reti
nazionali, premiato dall’Apulia Film Commission, dalla Sport
Movies and TV 2013 e scelto dalla Fédération Internationale
Cinéma Télévision per partecipare al "World FICTS Challenge
Festival 2014", il Campionato Mondiale del Cinema e della
Televisione Sportiva. Ormai il nome di Paolo De Vizzi è
diventato famoso anche al di fuori dell'ambiente subacqueo. |
Ricordo
ancora con profonda emozione il momento in cui quella
domenica mattina Paolo riemerse dall’acqua sorretto dai suoi
assistenti e raggiunse stremato la spiaggetta di Santa
Caterina. Tutti si strinsero intorno a lui, mentre
scrosciavano gli applausi della piccola folla assiepata
intorno alla spiaggetta. Molti giornalisti lo intervistarono
e lo fotografarono in compagnia degli amici più stretti e
dei suoi genitori, giustamente orgogliosi di un figlio così
fragile fisicamente ma con un cuore grande e uno spirito che
ben riesce ad esprimere la sua straordinaria voglia di
vivere in maniera "normale". Ormai Paolo era diventato
giustamente un personaggio.
Quella
mattina io ebbi la fortuna di trovarmi accanto a lui proprio
mentre, sdraiato su di una barella, ricevette l’abbraccio
commosso del padre (costretto su una sedia a rotelle da una
grave malattia) che si sciolse in un pianto liberatorio.
Scattai al volo una foto che in breve divenne il "manifesto"
di quella fantastica impresa, perché riesce ad esprimere
tutta l’intensità e la drammaticità di quel momento
emozionante. Quell’abbraccio e quelle lacrime, che sono
riuscito a immortalare, resteranno per sempre nel mio cuore
e in quello di molti altri. |
L'abbraccio tra Paolo e suo padre al termine del
record del 30 giugno 2013 |
Purtroppo
il record stabilito da Paolo dura poco tempo, perché l’8
settembre 2013 Danilo Bernasconi riesce a rimanere immerso
nel lago di Como per ben 50 ore e 6 minuti… un’eternità.
Appresa la notizia, Paolo De Vizzi lancia la sfida di
riuscire a battere questo record.
Ma nel
giugno 2014 Paolo incappa in una triste vicenda giudiziaria
che rischia di compromettere il suo nuovo coraggioso
tentativo. Nell’ambito di un’inchiesta condotta dai
carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni Sanità di Taranto
a Paolo, che pochi giorni prima aveva annunciato il nuovo
tentativo di record, viene contestato il reato (infamante
per un atleta, per di più disabile) di aver favorito
l’approvvigionamento di farmaci dopanti distribuiti agli
allievi di una palestra di Manduria.
Questo
fatto, come è naturale, infanga pesantemente la sua
immagine. Viene messo in discussione il record ottenuto nel
2013, molti gli voltano le spalle e Paolo perde gli sponsor
necessari per affrontare la sua nuova impresa.
Ai pochi amici sinceri rimastigli accanto, Paolo racconta
tutta la sua delusione e il suo sconforto, dichiarandosi
assolutamente estraneo ai fatti contestatigli. Inizia così
un lungo e penoso iter giudiziario, che si conclude solo
nell’aprile del 2016 con una sentenza di proscioglimento per
non aver commesso il fatto, che mette fine a quello che per
Paolo è stato un vero e proprio incubo durato quasi due
anni.
L’immagine e la persona di Paolo De Vizzi sono giustamente
riabilitate, il suo primato del 2013 risulta "pulito", e
finalmente riesce a trovare gli sponsor necessari per
tentare il nuovo record. Nel
frattempo, pur nello sconforto dovuto all’inchiesta
giudiziaria a suo carico, Paolo non si perde d’animo e
ancora prima della sentenza definitiva di assoluzione va
avanti con la complessa macchina organizzativa per tentare
l’impresa di superare nuovamente il record di permanenza
sott’acqua. |
Sopra il briefing
nella piazzetta poco prima dell'immersione, tenuto da Eugenio Greco l'8 settembre 2016
pomeriggio. A destra il motto dell'Associazione di Paolo De Vizzi.
Paolo De
Vizzi viene intervistato per "La Vita in Diretta" di RAI Uno. Alla
sua destra ci sono i campioni Michele Geraci e Gigi Casati, e alla
sua sinistra
Aurelio Moretti. |
Ma
anche il record di Bernasconi viene superato, perchè nel
2015 un medico iperbarico egiziano riesce a rimanere
sott’acqua in continuità per 51 ore e 23 minuti nelle acque
di Sharm el Sheik. La sfida di Paolo De Vizzi diventa sempre
più difficile.
Finalmente,
nonostante le difficoltà dovute alle ingiuste accuse, sabato
5 marzo 2016 nel corso dell’Eudi Show alla Fiera di Bologna,
Paolo De Vizzi presenta ufficialmente la sua nuova
incredibile sfida di per il record mondiale assoluto di
permanenza subacquea. Ed è proprio all’Eudi Show che Paolo
mi chiede se voglio fare parte del suo team di assistenza
per il nuovo tentativo di record che si sarebbe svolto a
settembre. Naturalmente, per la stima e l’affetto che ormai
mi lega a lui, non esito ad assicurargli la mia presenza e
quella di mia moglie, anch’essa esperta subacquea.
Il nuovo
tentativo di record di Paolo De Vizzi attira l’attenzione
dei media e il 26 aprile 2016 Paolo De Vizzi è ospite nello
studio della trasmissione "La Vita in Diretta" di Rai Uno
per raccontare la sua "vita sott'acqua" e parlare della sua
prossima sfida.
Durante i
mesi successivi rimaniamo in contatto e Paolo mi aggiorna
sull’andamento della vicenda giudiziaria e della sua
preparazione atletica e mentale, sulla quale non ho mai
avuto dubbi, conoscendo la tenacia e la determinazione di
questo grande uomo. |
E
così arriviamo al settembre del 2016. Io e mia moglie
decidiamo di trascorrere una decina di giorni nel Salento, a
cavallo del nuovo tentativo di record di Paolo, fissato per
l’8 settembre nella zona di mare adiacente al molo della
piccola marina di Santa Caterina di Nardò (Lecce).
Nei
giorni precedenti all’impresa, tra un’immersione e l’altra
assistiamo all’allestimento del "campo base" sulla
spiaggetta antistante al porticciolo e ai frenetici
preparativi da parte di uno staff di subacquei e amici
veramente imponente. La macchina organizzativa mi sembra
molto più efficace rispetto a quella del 2013 e questo
m’infonde fiducia sulla riuscita dell’impresa di Paolo.
Alle
19:30 dell’8 settembre finalmente Paolo s’immerge davanti
alla spiaggetta e viene accompagnato dai sub di assistenza a
circa trecento metri di distanza dalla riva, in quella che
sarà la sua "casa sommersa", disposta sulla sabbia a 10
metri di profondità e segnalata in superficie da 4 grandi
galleggianti arancioni.
Da quel
momento in poi, per più di due notti e due giorni, sarà un
continuo alternarsi in acqua di gruppi di subacquei che,
secondo precisi turni stabiliti, presteranno assistenza a
Paolo per tutte le sue necessità: dal cambio della bombola
d’aria compressa, all’alimentazione, all’assistenza nella
necessaria attività motoria. |
Il grande campo base allestito sulla spiaggetta del
porticciolo di Santa Caterina di Nardò (Le), nel quale lo
Staff di Paolo ha vissuto per tre intensi giorni.
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Intanto,
intorno al porticciolo di Santa Caterina stazionano a tutte
le ore gruppi di amici e di semplici curiosi che raccolgono
e commentano le notizie sull’andamento dell’impresa che
giungono dal "campo base" e assistono alla proiezione su un
maxischermo delle riprese subacquee trasmesse in diretta
dalla "casa sommersa"di Paolo. La sua impresa viene
trasmessa anche nel programma televisivo "La Vita in
Diretta" di Rai Uno, nell’ambito di una trasmissione
dedicata alle Paralimpiadi 2016 in corso a Rio de Janeiro. |
Marco
Cesaroni, Gigi Casati e Michele Geraci |
Mute e attrezzatura stesa al campo base |
Eugenio "Faraone" Greco |
Gigi Casati |
La folla in
attesa che Paolo si immerga |
La grande
cucina (e cuoca) del campo base |
Un'ottima
spaghettata notturna |
Comincia
una lunga attesa. Il tempo sott’acqua in quei giorni
trascorre lentissimamente e Paolo lo impiega giocando a dama
con i suoi assistenti (vincendo sfacciatamente quasi ogni
partita), facendo piccole nuotate intorno alla sua "casa"
per combattere l’ipotermia, assumendo bevande proteiche per
non disidratarsi e cioccolata calda in abbondanza per
riscaldarsi, e riposando (molto poco) su di una specie di
"letto" appoggiato sul fondo del mare, sempre sotto lo
sguardo vigile dei suoi "angeli custodi" che si avvicendano
ininterrottamente accanto a lui in turni di un’ora e mezza
ciascuno.
Ovviamente,
durante la lunga permanenza sott’acqua non mancano i momenti
di difficoltà, ma con la sua grande forza di volontà e
l’assistenza dei subacquei che gli stanno vicino per tutto
il tempo aiutandolo a superare i momenti più critici, Paolo
De Vizzi riesce comunque a compiere la sua straordinaria
impresa.
Voleva
rimanere in acqua 60 ore e probabilmente ce la poteva fare,
ma il rischio deve sempre essere calcolato e non azzardato,
perciò con fatica la sera di sabato il giudice federale
Michele Geraci riesce a convincerlo a chiudere la sua
fantastica prestazione mondiale non appena superato il
record precedente. |
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Giovedì 8 settembre 2016 alle ore 19:30 Paolo De Vizzi
entra in acqua, accompagnato
dalla prima squadra di assistenti, per tentare il suo
nuovo record mondiale |
Vari
momenti dell'assistenza prestata a Paolo durante la sua lunga
permanenza sott'acqua
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Durante la lunga permanenza sott'acqua Paolo passa il tempo
anche giocando a dama con i suoi
assistenti |
Quando
intorno alle 23:30 di sabato Paolo riemerge davanti alla spiaggetta del porticciolo di
Santa Caterina sorretto dai suoi "angeli custodi",
dopo ben 51 ore e 56 minuti
trascorsi sott’acqua, la folla
di gente accorsa e tutto lo staff, dopo le lunghe ore ricche di
emozioni e di trepidazione trascorse nell’attesa, scoppiano
in un grande applauso festoso e liberatorio al tempo stesso.
E io non riesco a trattenere la mia commozione…
Paolo viene
portato nel gazebo allestito ad infermeria e viene subito
visitato dallo staff medico che, anche se provato e stanco, lo trova in ottima forma e
con una lucidità mentale strepitosa. In breve tempo Paolo De
Vizzi può
finalmente raggiungere tutti gli amici che lo attendono
davanti al campo base e abbracciarli commosso.
Poi,
mentre iniziano i gioiosi e spontanei festeggiamenti dello
staff, culminati in un tuffo in mare collettivo, Paolo sale
in una macchina e viene accompagnato a riposare, rinviando i
festeggiamenti ufficiali e le interviste di rito alla
mattina successiva.
E la
domenica mattina a Santa Caterina è una gran festa. Parenti,
amici e assistenti si ritrovano tutti sotto il gazebo del
campo base, dove è stato allestito un ricchissimo buffet,
per brindare tutti assieme e tributare a Paolo De Vizzi gli onori
che merita. Evviva Paolo! |
Sabato 10 settembre 2016 alle ore 23:30, dopo quasi 52
ore, Paolo
finalmente esce dall'acqua
A sinistra il tabellone con i turni di assistenza |
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Che
cosa mi è rimasto di questa esperienza e cosa mi ha colpito?
Innanzitutto, frequentando il "campo base" e vivendo assieme
al team di assistenza per quattro giorni sono rimasto
colpito dal legame fortissimo che Paolo con la sua impresa è
riuscito a creare tra tutti i subacquei giunti da ogni parte
d’Italia per prestare volontariamente l’assistenza
necessaria al suo tentativo di record. In breve ci siamo
sentiti tutti parte di una grande famiglia.
Ho
potuto apprezzare la grande generosità dei moltissimi
subacquei presenti. In tanti hanno risposto all’appello
di Paolo lanciato all’Eudi Show 2016 e durante quei quattro
giorni la comunità subacquea
gli si è stretta intorno, animata dall’unico desiderio di
aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo.
A Santa
Caterina erano presenti molti grandi nomi della subacquea
nazionale, personaggi famosi come lo speleosub Luigi Casati
e il recordman Michele Geraci, istruttori subacquei illustri come
Marco Cesaroni, Rolando Di Giorgio, Eugenio Greco e altri
bravi istruttori meno famosi nell’ambiente, e poi decine di
amici subacquei sia tecnici che ricreativi, uomini e donne che si sono prodigati in ogni modo per la
riuscita dell’impresa.
Durante
quelle intense giornate abbiamo condiviso in
tanti la stessa speranza e lo stesso obiettivo, senza alcuna
distinzione di didattiche, affiliazioni o tipologia di
subacquei. Un grande lavoro di squadra, in cui ognuno ha
fatto e dato con generosità ciò che meglio sapeva fare. Ho
potuto constatare di persona e apprezzare come l’assistenza
al record di Paolo ci abbia reso tutti uguali. Ho trascorso
quattro giorni bellissimi insieme a tutto lo staff e da
questa esperienza ho imparato molto, ho fatto nuove
conoscenze, stretto nuove amicizie, provato tante emozioni e
ho vissuto una delle pagine più belle di questo sport dal
punto di vista umano.
E
poi sono rimasto veramente impressionato dalla grande forza
di volontà e tenacia di Paolo che, al di là del record
ottenuto, è un vero campione di modestia e caparbietà, una
persona speciale che mi ha dato una grande lezione di vita.
Il suo
nuovo record e la sua voglia di vivere superando ogni barriera,
dimostrano che tutto si può e si deve superare con l’impegno
personale, trovando in se stessi la forza necessaria per
affrontare con tenacia, risolutezza e orgoglio la vita
quotidiana, senza sentirsi diversi, o peggio, relegati ai
margini della società a causa della propria disabilità. Con
la volontà, la forza di determinazione e i giusti stimoli il
mare può essere davvero alla portata di tutti e chiunque può
provare le fantastiche emozioni che si vivono nell’ambiente
sommerso.
Con la sua
impresa Paolo De Vizzi ha lanciato ancora una volta un chiaro
messaggio di speranza per tutti coloro che hanno gravi
disabilità, ma che come lui vogliono vivere in un mondo
senza barriere e amano profondamente il mare. Per tutte
queste persone Paolo ha dimostrato che il mare non ha
limiti.
Essere
stato accanto a lui, aiutandolo a raggiungere il suo
obiettivo, per me è stato un onore e un grande motivo
d’orgoglio e lo ringrazio di cuore per l’opportunità che mi ha dato.
Grazie
Paolo, sei stato davvero grande!
Sotto i festeggiamenti, le interviste e le foto di
rito la domenica mattina |
Con Eugenio
"Faraone" Greco
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Con Aurelio Moretti, Gigi Casati e Marco Cesaroni
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Con Andrea Costantini, Paolo De Vizzi e M. Angela Bari |
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