Il mare senza limiti di PAOLO DE VIZZI

8 settembre 2016: stabilito il nuovo record di permanenza sott’acqua

 

Il 30 giugno 2013 avevo assistito da spettatore al record di permanenza sott’acqua di 34 ore e 30 minuti stabilito da Paolo De Vizzi. Allora non conoscevo ancora Paolo ed ero rimasto veramente ammirato dalla tenacia di quest’uomo sfortunato, vittima all’età di ventidue anni di uno scontro frontale con un camion guidato da un pirata della strada. A seguito dell’incidente Paolo perse quasi completamente l’uso delle gambe e finì su una sedia a rotelle, costretto da quel momento ad accettare una "vita diversa". Poi, dopo una lunga riabilitazione in un centro specializzato durata molti anni, con grande forza di volontà Paolo nel 2002 riuscì a tornare in piedi e, se pure con molta fatica, oggi è in grado di camminare anche sulle proprie gambe.

Ma neppure un incidente che compromette l’uso delle gambe può fermare una passione, e Paolo - proprio come me - amava profondamente il mare, quel mar Ionio in cui aveva cominciato ad immergersi in apnea fin da bambino.  Paolo non ha mai mollato, e oggi è un recordman della permanenza sott’acqua.

Quella volta nel Salento rimasi davvero colpito e ammirato dalla forza di volontà di Paolo, una persona dal carattere speciale, forte e determinato, spinto da una tenacia incredibile quando si tratta di raggiungere un obiettivo. Da allora rimanemmo in contatto e facemmo anche alcune immersioni assieme, cementando nel mare quello che oramai era diventato un legame di sincera amicizia.

Ma facciamo un passo indietro. Dopo il grave incidente e la riabilitazione, Paolo con grande tenacia e determinazione consegue il brevetto necessario per immergersi con l’autorespiratore. Da quel momento per lui si apre un altro mondo, dove la sua menomazione può essere superata, perché… in acqua non si cammina. "Vivo il mare senza barriere – mi disse Paolo – perché in mare non ho bisogno della carrozzina, né di stampelle. Il mare mi restituisce l’integrità, soprattutto quella interiore".

Il destino non è stato generoso con Paolo, ma lui non si abbatte e la voglia di sentirsi libero e autonomo dalla sua carrozzina, come solo sott’acqua è possibile, lo porta il 18 giugno 2011 a conquistare il record mondiale di profondità d’immersione per persone disabili, raggiungendo nelle acque di Gallipoli (Lecce) la significativa quota di 62,3 metri, respirando semplice aria compressa: una quota già difficile da raggiungere senza respirare miscele speciali per molti subacquei normodotati .

Dopo il primo successo, Paolo sente crescere la voglia di sfidare se stesso con una nuova prova, e allora decide di tentare di stabilire il record per disabili di permanenza sott’acqua con autorespiratore. E il 30 giugno 2012 ottiene anche questo primato con un’immersione di 20 ore continuative nelle acque di Santa Caterina di Nardò (Lecce).

Ma a Paolo non basta ancora, e la sfida con se stesso e la propria disabilità continua. Fonda l’A.S.D. "Il mare senza limiti" e, coadiuvato dallo staff dell’Associazione, comincia la sua preparazione fisica, mentale e logistica per stabilire un nuovo primato di permanenza sott’acqua, con l’obiettivo di superare addirittura il record di 32 ore ottenuto nel 2007 in Sicilia da un subacqueo normodotato.  Durante gli allenamenti viene affiancato da un team di medici, fisioterapisti, istruttori subacquei e amici che lo accompagnano e lo supportano in questo importante percorso.

Ed ecco che venerdì 28 giugno 2013 Paolo s’immerge nelle acque antistanti il porticciolo di Santa Caterina di Nardò e riemerge domenica 30 giugno, dopo ben 34 ore e 30 minuti di permanenza sott'acqua, superando gravi problemi di ipotermia a causa dell’allagamento della sua muta stagna e momenti di sconforto.

Il record assoluto è battuto, Paolo ha superato anche questo incredibile traguardo.

La sua impresa ha una grande risonanza e balza all’attenzione dei media. Numerose sono le interviste in radio e in televisione. Tutti i giornali parlano di lui. L’agenzia Mediacreative di Como realizza il film-documentario "La mia seconda vita da record" che racconta la vita di Paolo e documenta il suo record.  Il film viene trasmesso sulle reti nazionali, premiato dall’Apulia Film Commission, dalla Sport Movies and TV 2013 e scelto dalla Fédération Internationale Cinéma Télévision per partecipare al "World FICTS Challenge Festival 2014", il Campionato Mondiale del Cinema e della Televisione Sportiva. Ormai il nome di Paolo De Vizzi è diventato famoso anche al di fuori dell'ambiente subacqueo.

Ricordo ancora con profonda emozione il momento in cui quella domenica mattina Paolo riemerse dall’acqua sorretto dai suoi assistenti e raggiunse stremato la spiaggetta di Santa Caterina. Tutti si strinsero intorno a lui, mentre scrosciavano gli applausi della piccola folla assiepata intorno alla spiaggetta. Molti giornalisti lo intervistarono e lo fotografarono in compagnia degli amici più stretti e dei suoi genitori, giustamente orgogliosi di un figlio così fragile fisicamente ma con un cuore grande e uno spirito che ben riesce ad esprimere la sua straordinaria voglia di vivere in maniera "normale". Ormai Paolo era diventato giustamente un personaggio.

Quella mattina io ebbi la fortuna di trovarmi accanto a lui proprio mentre, sdraiato su di una barella, ricevette l’abbraccio commosso del padre (costretto su una sedia a rotelle da una grave malattia) che si sciolse in un pianto liberatorio. Scattai al volo una foto che in breve divenne il "manifesto" di quella fantastica impresa, perché riesce ad esprimere tutta l’intensità e la drammaticità di quel momento emozionante. Quell’abbraccio e quelle lacrime, che sono riuscito a immortalare, resteranno per sempre nel mio cuore e in quello di molti altri.

L'abbraccio tra Paolo e suo padre al termine del record del 30 giugno 2013

Purtroppo il record stabilito da Paolo dura poco tempo, perché l’8 settembre 2013 Danilo Bernasconi riesce a rimanere immerso nel lago di Como per ben 50 ore e 6 minuti… un’eternità. Appresa la notizia, Paolo De Vizzi lancia la sfida di riuscire a battere questo record.

Ma nel giugno 2014 Paolo incappa in una triste vicenda giudiziaria che rischia di compromettere il suo nuovo coraggioso tentativo. Nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni Sanità di Taranto a Paolo, che pochi giorni prima aveva annunciato il nuovo tentativo di record, viene contestato il reato (infamante per un atleta, per di più disabile) di aver favorito l’approvvigionamento di farmaci dopanti distribuiti agli allievi di una palestra di Manduria.

Questo fatto, come è naturale, infanga pesantemente la sua immagine. Viene messo in discussione il record ottenuto nel 2013, molti gli voltano le spalle e Paolo perde gli sponsor necessari per affrontare la sua nuova impresa. Ai pochi amici sinceri rimastigli accanto, Paolo racconta tutta la sua delusione e il suo sconforto, dichiarandosi assolutamente estraneo ai fatti contestatigli. Inizia così un lungo e penoso iter giudiziario, che si conclude solo nell’aprile del 2016 con una sentenza di proscioglimento per non aver commesso il fatto, che mette fine a quello che per Paolo è stato un vero e proprio incubo durato quasi due anni.
L’immagine e la persona di Paolo De Vizzi sono giustamente riabilitate, il suo primato del 2013 risulta "pulito", e finalmente riesce a trovare gli sponsor necessari per tentare il nuovo record. Nel frattempo, pur nello sconforto dovuto all’inchiesta giudiziaria a suo carico, Paolo non si perde d’animo e ancora prima della sentenza definitiva di assoluzione va avanti con la complessa macchina organizzativa per tentare l’impresa di superare nuovamente il record di permanenza sott’acqua.

 

Sopra il briefing nella piazzetta poco prima dell'immersione, tenuto da Eugenio Greco l'8 settembre 2016 pomeriggio. A destra il motto dell'Associazione di Paolo De Vizzi.

Paolo De Vizzi viene intervistato per "La Vita in Diretta" di RAI Uno. Alla sua destra ci sono i campioni Michele Geraci e Gigi Casati, e alla sua sinistra Aurelio Moretti.

Ma anche il record di Bernasconi viene superato, perchè nel 2015 un medico iperbarico egiziano riesce a rimanere sott’acqua in continuità per 51 ore e 23 minuti nelle acque di Sharm el Sheik. La sfida di Paolo De Vizzi diventa sempre più difficile.

Finalmente, nonostante le difficoltà dovute alle ingiuste accuse, sabato 5 marzo 2016 nel corso dell’Eudi Show alla Fiera di Bologna, Paolo De Vizzi presenta ufficialmente la sua nuova incredibile sfida di per il record mondiale assoluto di permanenza subacquea. Ed è proprio all’Eudi Show che Paolo mi chiede se voglio fare parte del suo team di assistenza per il nuovo tentativo di record che si sarebbe svolto a settembre. Naturalmente, per la stima e l’affetto che ormai mi lega a lui, non esito ad assicurargli la mia presenza e quella di mia moglie, anch’essa esperta subacquea.

Il nuovo tentativo di record di Paolo De Vizzi attira l’attenzione dei media e il 26 aprile 2016 Paolo De Vizzi è ospite nello studio della trasmissione "La Vita in Diretta" di Rai Uno per raccontare la sua "vita sott'acqua" e parlare della sua prossima sfida.

Durante i mesi successivi rimaniamo in contatto e Paolo mi aggiorna sull’andamento della vicenda giudiziaria e della sua preparazione atletica e mentale, sulla quale non ho mai avuto dubbi, conoscendo la tenacia e la determinazione di questo grande uomo.

E così arriviamo al settembre del 2016. Io e mia moglie decidiamo di trascorrere una decina di giorni nel Salento, a cavallo del nuovo tentativo di record di Paolo, fissato per l’8 settembre nella zona di mare adiacente al molo della piccola marina di Santa Caterina di Nardò (Lecce).

Nei giorni precedenti all’impresa, tra un’immersione e l’altra assistiamo all’allestimento del "campo base" sulla spiaggetta antistante al porticciolo e ai frenetici preparativi da parte di uno staff di subacquei e amici veramente imponente. La macchina organizzativa mi sembra molto più efficace rispetto a quella del 2013 e questo m’infonde fiducia sulla riuscita dell’impresa di Paolo.
Alle 19:30 dell’8 settembre finalmente Paolo s’immerge davanti alla spiaggetta e viene accompagnato dai sub di assistenza a circa trecento metri di distanza dalla riva, in quella che sarà la sua "casa sommersa", disposta sulla sabbia a 10 metri di profondità e segnalata in superficie da 4 grandi galleggianti arancioni.

Da quel momento in poi, per più di due notti e due giorni, sarà un continuo alternarsi in acqua di gruppi di subacquei che, secondo precisi turni stabiliti, presteranno assistenza a Paolo per tutte le sue necessità: dal cambio della bombola d’aria compressa, all’alimentazione, all’assistenza nella necessaria attività motoria.

Il grande campo base allestito sulla spiaggetta del porticciolo di Santa Caterina di Nardò (Le), nel quale lo Staff di Paolo ha vissuto per tre intensi giorni.

Intanto, intorno al porticciolo di Santa Caterina stazionano a tutte le ore gruppi di amici e di semplici curiosi che raccolgono e commentano le notizie sull’andamento dell’impresa che giungono dal "campo base" e assistono alla proiezione su un maxischermo delle riprese subacquee trasmesse in diretta dalla "casa sommersa"di Paolo. La sua impresa viene trasmessa anche nel programma televisivo "La Vita in Diretta" di Rai Uno, nell’ambito di una trasmissione dedicata alle Paralimpiadi 2016 in corso a Rio de Janeiro.

Marco Cesaroni, Gigi Casati e Michele Geraci


 Mute e attrezzatura stesa al campo base


Eugenio "Faraone" Greco


Gigi Casati

La folla in attesa che Paolo si immerga

La grande cucina (e cuoca) del campo base

Un'ottima spaghettata notturna

Comincia una lunga attesa. Il tempo sott’acqua in quei giorni trascorre lentissimamente e Paolo lo impiega giocando a dama con i suoi assistenti (vincendo sfacciatamente quasi ogni partita), facendo piccole nuotate intorno alla sua "casa" per combattere l’ipotermia, assumendo bevande proteiche per non disidratarsi e cioccolata calda in abbondanza per riscaldarsi, e riposando (molto poco) su di una specie di "letto" appoggiato sul fondo del mare, sempre sotto lo sguardo vigile dei suoi "angeli custodi" che si avvicendano ininterrottamente accanto a lui in turni di un’ora e mezza ciascuno.

Ovviamente, durante la lunga permanenza sott’acqua non mancano i momenti di difficoltà, ma con la sua grande forza di volontà e l’assistenza dei subacquei che gli stanno vicino per tutto il tempo aiutandolo a superare i momenti più critici, Paolo De Vizzi riesce comunque a compiere la sua straordinaria impresa.

Voleva rimanere in acqua 60 ore e probabilmente ce la poteva fare, ma il rischio deve sempre essere calcolato e non azzardato, perciò con fatica la sera di sabato il giudice federale Michele Geraci riesce a convincerlo a chiudere la sua fantastica prestazione mondiale non appena superato il record precedente.

Giovedì 8 settembre 2016 alle ore 19:30 Paolo De Vizzi entra in acqua, accompagnato

dalla prima squadra di assistenti, per tentare il suo nuovo record mondiale

Vari momenti dell'assistenza prestata a Paolo durante la sua lunga permanenza sott'acqua


Durante la lunga permanenza sott'acqua Paolo passa il tempo anche giocando a dama con i suoi assistenti

Quando intorno alle 23:30 di sabato Paolo riemerge davanti alla spiaggetta del porticciolo di Santa Caterina sorretto dai suoi "angeli custodi", dopo ben 51 ore e 56 minuti trascorsi sott’acqua, la folla di gente accorsa e tutto lo staff, dopo le lunghe ore ricche di emozioni e di trepidazione trascorse nell’attesa, scoppiano in un grande applauso festoso e liberatorio al tempo stesso. E io non riesco a trattenere la mia commozione…

Paolo viene portato nel gazebo allestito ad infermeria e viene subito visitato dallo staff medico che, anche se provato e stanco, lo trova in ottima forma e con una lucidità mentale strepitosa. In breve tempo Paolo De Vizzi può finalmente raggiungere tutti gli amici che lo attendono davanti al campo base e abbracciarli commosso.
Poi, mentre iniziano i gioiosi e spontanei festeggiamenti dello staff, culminati in un tuffo in mare collettivo, Paolo sale in una macchina e viene accompagnato a riposare, rinviando i festeggiamenti ufficiali e le interviste di rito alla mattina successiva.

E la domenica mattina a Santa Caterina è una gran festa. Parenti, amici e assistenti si ritrovano tutti sotto il gazebo del campo base, dove è stato allestito un ricchissimo buffet, per brindare tutti assieme e tributare a Paolo De Vizzi gli onori che merita. Evviva Paolo!

Sabato 10 settembre 2016 alle ore 23:30, dopo quasi 52 ore, Paolo finalmente esce dall'acqua

A sinistra il tabellone con i turni di assistenza

Che cosa mi è rimasto di questa esperienza e cosa mi ha colpito? Innanzitutto, frequentando il "campo base" e vivendo assieme al team di assistenza per quattro giorni sono rimasto colpito dal legame fortissimo che Paolo con la sua impresa è riuscito a creare tra tutti i subacquei giunti da ogni parte d’Italia per prestare volontariamente l’assistenza necessaria al suo tentativo di record. In breve ci siamo sentiti tutti parte di una grande famiglia.

Ho potuto apprezzare la grande generosità dei moltissimi subacquei presenti. In tanti hanno risposto all’appello di Paolo lanciato all’Eudi Show 2016 e durante quei quattro giorni la comunità subacquea gli si è stretta intorno, animata dall’unico desiderio di aiutarlo a raggiungere il suo obiettivo.

A Santa Caterina erano presenti molti grandi nomi della subacquea nazionale, personaggi famosi come lo speleosub Luigi Casati e il recordman Michele Geraci, istruttori subacquei illustri come Marco Cesaroni, Rolando Di Giorgio, Eugenio Greco e altri bravi istruttori meno famosi nell’ambiente, e poi decine di amici subacquei sia tecnici che ricreativi, uomini e donne che si sono prodigati in ogni modo per la riuscita dell’impresa.

Durante quelle intense giornate abbiamo condiviso in tanti la stessa speranza e lo stesso obiettivo, senza alcuna distinzione di didattiche, affiliazioni o tipologia di subacquei. Un grande lavoro di squadra, in cui ognuno ha fatto e dato con generosità ciò che meglio sapeva fare. Ho potuto constatare di persona e apprezzare come l’assistenza al record di Paolo ci abbia reso tutti uguali. Ho trascorso quattro giorni bellissimi insieme a tutto lo staff e da questa esperienza ho imparato molto, ho fatto nuove conoscenze, stretto nuove amicizie, provato tante emozioni e ho vissuto una delle pagine più belle di questo sport dal punto di vista umano.

E poi sono rimasto veramente impressionato dalla grande forza di volontà e tenacia di Paolo che, al di là del record ottenuto, è un vero campione di modestia e caparbietà, una persona speciale che mi ha dato una grande lezione di vita.

Il suo nuovo record e la sua voglia di vivere superando ogni barriera, dimostrano che tutto si può e si deve superare con l’impegno personale, trovando in se stessi la forza necessaria per affrontare con tenacia, risolutezza e orgoglio la vita quotidiana, senza sentirsi diversi, o peggio, relegati ai margini della società a causa della propria disabilità. Con la volontà, la forza di determinazione e i giusti stimoli il mare può essere davvero alla portata di tutti e chiunque può provare le fantastiche emozioni che si vivono nell’ambiente sommerso.

Con la sua impresa Paolo De Vizzi ha lanciato ancora una volta un chiaro messaggio di speranza per tutti coloro che hanno gravi disabilità, ma che come lui vogliono vivere in un mondo senza barriere e amano profondamente il mare. Per tutte queste persone Paolo ha dimostrato che il mare non ha limiti.

Essere stato accanto a lui, aiutandolo a raggiungere il suo obiettivo, per me è stato un onore e un grande motivo d’orgoglio e lo ringrazio di cuore per l’opportunità che mi ha dato.

Grazie Paolo, sei stato davvero grande!

 

 

 

Sotto i festeggiamenti, le interviste e le foto di rito la domenica mattina

Con Eugenio "Faraone" Greco

 


Con Aurelio Moretti, Gigi Casati e Marco Cesaroni

 


Con Andrea Costantini, Paolo De Vizzi e M. Angela Bari

 

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