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Adoro la Penisola Sorrentina, la lunga lingua di terra che divide il Golfo di Napoli da quello di Salerno, attraversata dalla catena montuosa dei Monti Lattari che degradando verso il mare terminano con Punta Campanella. Proprio di fronte alla punta c'è l'isola di Capri che un tempo era attaccata alla Penisola Sorrentina e attualmente ne rappresenta un ideale proseguimento. Lungo la costa irregolare e frastagliata di questa penisola si può dire che sia incominciato il mio percorso subacqueo. Qui ho fatto le mie prime gite con gli amici dedicate alle immersioni (e alla gastronomia) e proprio lungo questa costa ho fatto le mie prime immersioni oltre la mitica soglia dei 40 metri. Punta Campanella deve probabilmente il suo nome alla Torre di Minerva che sovrasta il promontorio, accanto alla quale oggi si trova un faro. La torre, che fu fatta costruire nel 1335 da Roberto I° d’Angiò e fu rifatta nel 1566, faceva parte di tutta una serie di torri di avvistamento costruite lungo la penisola e aveva una campana che veniva fatta suonare per avvertire la popolazione quando si avvicinavano alla costa le imbarcazioni dei pirati. |
Questa zona è tutto un alternarsi di uliveti e agrumeti che pian piano degradano verso il mare, ed è talmente bella, selvaggia e incontaminata, che nel 1997 è stata dichiarata zona protetta per salvaguardare i suoi meravigliosi spazi naturali. L’Area Marina Protetta comprende circa 40 chilometri di costa e il mare antistante, all’interno del quale si trovano alcuni dei punti d’immersione più belli e interessanti del Mediterraneo. Mancavo da queste parti dal lontano 2002 e ci sono ritornato a luglio di quest’anno, in occasione di una bella “full-day” organizzata dagli amici del Bikini Diving di Castellammare di Stabia. Abbiamo fatto un paio di tuffi in questa zona e abbiamo pranzato a bordo. Questa che segue è la descrizione dei due punti d’immersione della full-day. |
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Scoglio Penna (Lat 40.56944 / 40 34' 10" - Long 14.33972 / 14 20' 23") 25 luglio 2019 – Prof. max 41 m. Run Time 45 min. Temp. min. 18 °C
Lo
Scoglio Penna è un piccolo scoglio aguzzo che chiude la
Baia di Ieranto, sul lato sud di Punta
Campanella -
nella "zona B" dell'Area Marina Protetta
- separato dalla costa da uno stretto canale che è attraversato
continuamente da imbarcazioni, per questo, immergendosi in questa
zona bisogna prestare sempre molta attenzione e rimanere addossati
alla parete. |
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La
parete dello scoglio, infatti, è ricca di Parazohantus (le
cosiddette margherite di mare) dal colore giallo-arancio, e a soli
25 metri di profondità si vedono già i primi grossi ventagli di
Paramuricee (gorgonie) sia gialle che rosse, mentre tutto
attorno nuotano banchi di saraghi, barracuda e salpe. |
Qui si possono anche trovare alcune specie di echinodermi poco comuni in questo mare quali, ad esempio, il riccio melone (Echinus melo), il riccio corona (Centrostephanus longispinus), la stella pentagono (Peltaster placenta) e la stella gracile (Chaetaster longipes) detta anche stella zampe lunghe. Ma lo spettacolo ancora più grande è scoprire intorno ai 15 metri una parete interamente ricoperta da gorgonia bianca (Eunicella singularis), mentre poco più in basso vi sono variopinti delicati crinoidi che si aggrappano ai rami delle gorgonie. Generalmente, il percorso in immersione inizia dal versante nord dello scoglio, in direzione est, nuotandovi intorno per poi ritornare verso la barca attraversando una suggestiva spaccatura, situata a circa 6 metri di profondità, interamente tappezzata da madrepore e coloratissime margherite di mare (Astroides calycularis e Parazoanthus) e piena di datteri di mare (Lithophaga lithophaga). |
Parete di Montalto 25 luglio 2019 – Prof. max 34 m. Run Time 50 min. Temp. min. 18 °C
Circa
duecento metri dopo lo Scoglio Penna, all’interno della Baia di
Nerano - così chiamata dal nome del paesino che la domina, arroccato
a mezza costa - si apre in un’ampia insenatura con l’imponente
parete di Montalto che strapiomba a picco in mare, sormontata
dai resti di un’antica torre Saracena. Anche questa parete rientra
nelle aree d’immersione della "zona B" dell’AMP di Punta Campanella.
Qui si possono incontrare grandi cernie, scorfani e argentei banchi di ricciole, tonnetti e palamiti che cacciano le sardine. L’immersione può essere effettuata alla profondità che più si preferisce. Una piccola distesa di posidonia accompagna i subacquei durante la discesa verso la vera e propria parete, piena di anfratti dai quali a volte fanno capolino murene, aragoste e magnose.
Alla
base della parete vi è un pianoro molto ripido sul quale le grandi
Paramuricee aprono nella corrente i loro folti ventagli dalle
varie tonalità di rosso. Tra queste spicca anche qualche ramo di
Gerardia savaglia
(il cosiddetto falso corallo nero). |
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