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L'arcipelago delle isole Eolie
Le
Eolie o isole Lipari, le isole del vento, che così come vuole la
leggenda furono dimora di Eolo, Dio dei Venti. L'arcipelago si sviluppa
in un'area del basso Tirreno vicino alle coste della Sicilia e della
Calabria.
L'arcipelago è composto da sette isole principali e da alcuni isolotti
minori: Alicudi, Filicudi, Lipari (con gli isolotti basaltici di
Basiluzzo, Dattilo e Lisca Bianca), Panarea, Salina; Stromboli (con il
vicino scoglio di Strombolicchio) e Vulcano. Ciascuna delle sette isole
maggiori ha una propria caratteristica che la distingue, ma in comune
hanno l'origine vulcanica. Qui è forte avvertire la sensazione di
trovarsi lontani dalle città e dagli affollati centri urbani.
Adagiate nell'incantevole specchio di mare, tutte
le isole Eolie sono di origine vulcanica. I vulcani che manifestano
ancora un'attività propria sono Vulcano e Stromboli.
Il primo è quiescente da oltre cento anni
(l'ultima eruzione risale al 1888) e con una attività caratteristica:
quella di trattenere calore e restituirlo sotto forma di "fumarole"
(attività per mezzo della quale i gas magmatici, costretti nelle
profondità ad elevate pressioni, emergono in superficie). Stromboli ,
invece era un vulcano già famoso nell'antichità ed oggi ancora di più,
con le sue spettacolari eruzioni di lava e lapilli. Da secoli
considerato faro del Tirreno per tutte le imbarcazioni che si trovano
alla sua vista. Natura prorompente alle isole Eolie e mare cristallino
sono gli elementi che più risaltano alla vista del visitatore.
Ed ecco, tratto direttamente
dal mio log book, il racconto dei 10 bellissimi tuffi fatti durante la crociera alle isole Eolie, a bordo della mitica
baleniera "THOR" nell'estate del 2008....
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1) STROMBOLI – LO SCOGLIO DI STROMBOLICCHIO
10 agosto 2008 ore 14:38
Profondità max: 38 metri; corrente: media; visibilità: ottima;
difficoltà: impegnativa.
Intorno allo scoglio sono possibili due
immersioni: una sul versante sud-est dove si trova una bellissima parete
che scende verticale dalla superficie fino sul fondo oltre i -50 metri;
l’altra sul versante sud-ovest, ricco di anfratti e spaccature.
Bellissimi i giochi di luce che crea il sole che filtra in profondità
attraverso l’acqua limpidissima. Sulle pareti dello scoglio si vedono
piccoli rami di gorgonie rosse, ricci corona, ricci saetta e tutto
intorno nuotano migliaia di castagnole e di anthias rosa e anche
saraghi, occhiate e qualche cernia bruna. |
2)
PANAREA – IL RELITTO DI LISCA BIANCA: "LLANISCHEN"
11 agosto 2008 ore 9:42
Profondità max: 34metri; corrente: assente; visibilità: ottima;
difficoltà: impegnativa.
Qui ci sarebbe l’unico relitto visitabile di tutto
l’arcipelago delle Eolie, in quanto i resti delle antiche navi romane
che si trovano a Panarea, a Filicudi e altrove sono assolutamente
interdetti alle immersioni. Si tratta del relitto di un cargo inglese
affondato ala fine dell’800 per avere urtato i vicini scogli di “Lisca
Bianca”; lo stato di conservazione dei tronconi di poppa e di prua è
buono, mentre della parte centrale della nave resta solo un ammasso di
lamiere. Sul fondale sabbioso attorno al relitto c’è una prateria di
posidonia oceanica; mentre intorno nuotano grandi branchi di castagnole
e di anthias e, tra le lamiere, è facile incontrare gronghi, murene e
cernie che vi hanno fatto la loro tana. Peccato che noi… non si sia
riusciti a trovare il relitto, a causa delle mire sbagliate!
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3)
PANAREA – LO SCOGLIO DELLA NAVE
11 agosto 2008 ore 13:03
Profondità max: 26 metri; corrente: assente; visibilità: ottima;
difficoltà: facile.
Attorno allo
scoglio ci
sono praterie di posidonia oceanica, ma il fondale è
prevalentemente sabbioso e c'è solo pesce di piccola taglia, in
particolare saraghi e occhiate.
La parete è ricoperta solo di alghe brune e, a parte l’acqua
calda e limpidissima che permette ai raggi del sole di creare
bei giochi di luce riflettendosi sul fondo, questa immersione
non offre molto e l’unico divertimento è nuotare tra branchi
sterminati di anthias e di castagnole che si aprono al
passaggio dei subacquei per poi richiudersi rapidamente
dietro di loro e sfiorare con le dita le donzelle pavonine (thalassoma
pavo) che si lasciano quasi accarezzare dai sub.
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4)
PANAREA – LA SECCA DELLE FORMICHE
11 agosto 2008 ore 18:19
Profondità max: 29 metri; corrente: leggera; visibilità: ottima;
difficoltà: facile.
Questa secca è visibile
anche dalla superficie grazie alla grande trasparenza delle
acque cristalline ed è un luogo estremamente vario.
Le Formiche sono la parte
affiorante di una secca di vasta estensione, che prosegue
sott’acqua con una serie di grandi massi accatastati e ha delle
pareti coloratissime.
Interessante è soprattutto
la parete rivolta a nord e il fondale limitrofo, che è ricoperto
da una prateria di posidonia oceanica che custodisce
molti organismi interessanti.
In mezzo alla posidonia
spuntano numerose pinnae nobilis, mentre sulle foglie
riesco a vedere coloratissimi nudibranchi.
Tutto sommato un’immersione
particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico e
faunistico: tra le rocce e lungo le pareti vedo alcune murene,
gronghi e aragoste, ma ci sono anche gamberi, scorfani, spugne,
polpi e persino pesci pappagallo.
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5)
SALINA – FARAGLIONE E SECCA DI POLLARA
12 agosto 2008 ore 11:21
Profondità max: 28 metri; corrente: assente; visibilità: ottima;
difficoltà: facile.
Lo scoglio sorge di fronte all’omonima spiaggia,
dominata da una splendida scogliera, perfettamente verticale.
L’immersione si svolge lungo una parete articolata e ricca d’anfratti
che ben si prestano al rifugio di svariate specie, scorfani e
nudibranchi, murene e cerniotti, aragoste e polpi. Raggiunta una gran
franata di massi, anch’essa ricca di vita, si torna ad una quota più
alta: la maggiore luminosità e la limpidezza dell’acqua consentono di
apprezzare i vivaci contrasti di colore tra lo scuro delle rocce
vulcaniche, il rosso e il viola delle spugne incrostanti e il giallo
delle madrepore e delle margherite di mare. Interessante l’incontro con
i pesci pappagallo che abitano le calde acque dell’isola.
Più al largo del faraglione si trova la secca, che è costituita da
enormi massi che sembrano creare un’unica struttura rocciosa e consente
interessanti percorsi e scorci davvero molto suggestivi.
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6)
LIPARI – PUNTA CASTAGNA
13 agosto 2008 ore 9:16
Profondità max: 52 metri; corrente: assente; visibilità: ottima;
difficoltà: impegnativa.
Immersione in una scenario irreale che suscita emozioni uniche: si
scende su un pianoro, alla quota di circa -10 metri, il fondale sabbioso
poco inclinato è tutto imbiancato, completamente ricoperto dalla polvere
bianca proveniente dalle cave di pomice presenti sulla costa.
Oltrepassato questo tratto coperto di sedimento bianchissimo, lo
spettacolo è impressionante: di qui partono verso il largo profondi
canaloni, molto inclinati, che spaccano perpendicolarmente e
profondamente una cigliata. Percorrendone uno si passa da uno scenario
candido a una coloratissima parete verticale e ci si trova, in una
atmosfera ovattata, sospesi su di un baratro senza fine che si perde nel
blu più intenso. La morfologia del fondale è estremamente varia: si
nuota sul fondo di valli dalle pareti altissime, si sorvolano picchi
acuminati, si costeggiano pareti a strapiombo. Per quanto a fondo si
decide di scendere si avrà sempre il blu sotto e non si vedrà mai la
fine di questa voragine. Si vedono spugne, piccoli rami di gorgonie
rosse, saraghi, castagnole, anthias anthias, tracine, gamberi parapandalus
narval e ricci matita. |
7)
LIPARI –
LA PIETRA DEL BAGNO
13 agosto 2008 ore 15:34
Profondità max: 41 metri; corrente: assente; visibilità: ottima;
difficoltà: media.
Bella immersione effettuata circumnavigando lo scoglio, situato a poche
decine di metri dalla costa occidentale di Lipari, che si affaccia sul
lato meridionale di Salina. Le rocce scendono direttamente fino a una
profondità che varia tra i -25 e i -30 metri e poi proseguono con una
spettacolare franata di massi fino a quote superiori ai - 40 metri.
Giunti al lato meridionale della “Pietra del Bagno” ci si trova in un
tratto tra i più interessanti per gli appassionati di fotografia
subacquea, dove si ammirano scorci suggestivi: su un fondale di una
ventina di metri, dinanzi alle pareti coloratissime dello scoglio
s’innalzano dei giganteschi massi, invasi dalla luce del sole che
penetra con facilità nell’acqua limpidissima. Si vedono margherite di
mare, polpi, murene, salpe, saraghi, scorfani rossi, musdee bianche,
aragoste e piccole cernie.
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8)
VULCANO – LO SCOGLIO QUAGLIETTO
14 agosto 2008 ore 11:44
Profondità max: 37 metri; corrente: assente; visibilità: ottima;
difficoltà: media/facile.
Una delle immersioni più belle che offre l’isola di Vulcano, dal
percorso vario lungo la parete dello scoglio e all’interno di una grotta
che si addentra nella montagna per una quindicina di metri e all’ingesso
della quale vi è una statua della Madonna. Al termine della grotta,
nelle spaccature della sommità della volta, vi è una grande quantità di
gamberi parapandalus narval. |
9) VULCANO – LO SCOGLIO DELLA SIRENETTA
14 agosto 2008 Notturna ore 21:21
Profondità max: 32 metri; corrente:
assente; visibilità: ottima; difficoltà: media/impegnativa.
Una delle notturne più
belle che io abbia mai fatto in vita mia, lungo una parete
ricchissima di vita e di colori, durante la quale incontro tutto
ciò che di meglio si può vedere nel nostro Mediterraneo.
L’incontro più emozionante
è quello con alcuni esemplari di alicia mirabilis, ma
vedo anche dei grappoli di delicatissime claveline
lepadiformis attaccate ai rami delle gorgonie rosse, delle
piccole trine di mare di color arancio (reteporella grimaldii)
e poi tantissime stelle pentagono o stelle cuscino (peltaster
placenta) di color arancione brillante e molti stenopus
hispidus piccoli gamberi di color rosso vivo nascosti negli
anfratti della roccia.
Come in ogni notturna che
si rispetti non manca l’incontro con il pesce: diverse tracine
nascoste sotto la sabbia del fondo con gli occhi sporgenti
fuori, alcune seppie, i soliti sterminati branchi di castagnole
rosa (anthias anthias) e di castagnole nere, gruppi di
grossi saraghi e occhiate, una bella polpessa (octopus
macropus) dal colore rosso fuoco e miriadi di gamberetti
rossi parapandalus narval con i piccolissimi occhi che
brillano infuocati. Centinaia e centinaia di pesci che guizzano
da tutte le parti e un’infinità di molluschi di ogni specie
attaccati ai rami delle gorgonie, in un’immersione davvero
indimenticabile durante la quale ho "dovuto" prendere persino
alcuni minuti di deco!! |
10) VULCANO – LA PARETE DELLA SIRENETTA
15 agosto 2008 ore 10:31
Profondità max: 55 metri; corrente: leggera;
visibilità: ottima; difficoltà: impegnativa.
L’immersione si svolge lungo la bellissima parete verticale che dal
ciglio, posto sui -16 metri, scende fino al fondo a -47 metri e sul
pianoro delimitato da un lato dal ciglio e dall’altro dalla falesia
lavica dell’isola, in prossimità dello scoglio della Sirenetta. Al
confine tra la falesia e il pianoro sono presenti alcuni soffioni di
zolfo, uscite gassose che colorano la sabbia circostante di giallo,con
sfumature rossastre. Sulla parete si vedono gorgonie gialle, leptosammia,
madrepore a cuscino, claveline, ricci matita, ricci diadema, stelle
pentagono, ricci melone e, la notte, centinaia di gamberetti
parapandalus dagli occhi rossi brillanti; mentre, specialmente sul
pianoro di sabbia, si incontrano scorfani, salpe, castagnole, anthias,
tracine, polpi, aragoste e polpesse. |
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