Promontorio dell'Argentario (GR)
"Argentarola"
Le grotte del versante Sud
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Si può dire che io
conosco il piccolo scoglio dell'Argentarola come le mie tasche, dato
che durante l'estate per un paio di anni mi sono divertito a fare la
guida subacquea proprio da quelle parti. Parete Nord, parete Sud,
grotte... non c'è un puto dei fondali circostanti a questo isolotto
che io non conosca perfettamente, avendoci fatto ormai decine e
decine di immersioni.
Qui di seguito riporto
la descrizione delle immersioni possibili lungo la parete Sud (una
sola immersione non basta a fare apprezzare tutte le meraviglie che
offre questa splendida parete), che ho preso direttamente dal
mio log book e dal breefing che ero solito fare ai clienti che
accompagnavo sul gommone del diving.
Quella nella
cosiddetta Grotta Cattedrale o Grotta Grande, però è un'immersione
che normalmente non si fa fare ai clienti del diving presso il quale
ho lavorato. Questa grotta è molto bella e una volta sono riuscito
ad esplorala profondamente con la persona "giusta", calandomi anche
nel pozzo infangato. Alcuni dicono persino che da laggiù si diparta
un ramo della grotta che penetra all'interno dell'isolotto e sbuca
addirittura sul versante Nord-Ovest, ma io non ne sono proprio
sicuro. Si tratta forse di una di quelle "leggende" che spesso si
sentono raccontare tra i subacquei... |
Argentario – Lo Scoglio dell’Argentarola
Sul versante Sud-Sud Est dell’isolotto c'è una
bellissima parete, con degli speroni di roccia che escono verso il mare
aperto, un paio di grotte e delle profonde spaccature e rientranze della
roccia.
La base della parete arriva intorno ai 30 metri, poi
il fondale diventa sabbioso e degrada verso Sud-Sud Ovest, fino a 45 metri
ed oltre di profondità dove si trovano rami di gorgonie rosse davvero
imponenti. Su questo versante la parete dello scoglio è
un'esplosione di colori ed è ricchissima di vita, e questo rende
l'immersione veramente indimenticabile.
La parete Sud dello scoglio dell'Argentarola è
tutta ricoperta di grandi rami di paramuricea clavata e di eunicella
cavolini (cioè di gorgonie rosse e gialle), in particolare verso la punta
Sud-Ovest dello scoglio; mentre negli anfratti più protetti ci sono dei
bei rametti di corallo rosso, con i polipi bianchi spesso estroflessi per
catturare i microrganismi trasportati dalla corrente.
Osservando attentamente la parete è facile vedere
affacciarsi dalle loro tane murene e
gronghi , mentre grosse musdee si nascondono nei tanti anfratti. Nelle spaccature
della roccia si scorgono
frequentemente le antenne delle aragoste, che si trovano anche nelle
fessure e nelle cavità alla base della parete, intorno ai 35 metri di
profondità, dove comincia il fondale sabbioso.
Un occhio attento
riesce a scorgere anche diverse varietà di coloratissimi nudibranchi (dondici,
flabelline, discodoris, ecc.), mentre sui rami delle gorgonie si trovano
attaccate le uova di gattuccio, all'interno delle quali si può vedere in
trasparenza l'embrione del pesce che si muove.
Tra i grossi massi franati ai piedi
della parete è frequente l’incontro con delle grosse cernie brune
stanziali; mentre dando le spalle alla parete e osservando nel blu si
vedono spesso nuotare branchi di saraghi e di barracuda e
di frequente si incontrano anche grossi esemplari di dentici e di ricciole. L’immersione lungo questa bellissima parete è
adatta ai subacquei di tutti i livelli, dato che ognuno può scegliere la
propria quota, sicuro di fare comunque un'immersione entusiasmante; ma la parte esterna e più
profonda dello scoglio che raggiunge rapidamente i 50 metri di
profondità è consigliata solo ai subacquei più esperti, dato
che facilmente si esce fuori curva. |
Lo scoglio dell'Argentarola
e sullo sfondo l'isola del Giglio. |
Argentarola - Le grotte del versante Sud
Nuotando lungo la parete Sud dello scoglio dell’Argentarola
in direzione del promontorio dell'Argentario,
si incontrano anche due belle grotte marine sommerse.
La prima è solamente una caverna poco profonda,
con l’ingresso sempre ben visibile dall’interno, perciò la sua esplorazione
è adatta anche ai subacquei meno esperti. L’ingresso di questa piccola caverna
si trova attorno ai 12 metri di profondità, è molto ampio ed ha uno
sviluppo verticale. Si penetra all’interno per una ventina di metri,
risalendo poi gradatamente fino ad una bolla d’aria nella quale è
possibile emergere e respirare tranquillamente per ammirare la piccola volta
della caverna di colore rossiccio. All’interno della caverna, tra i
massi accatastati vicino all’ingresso, è facile trovare dei gronghi e, a
volte, anche qualche cernia che solitamente si nasconde tra i blocchi di
roccia franati davanti all’ingresso; mentre sul fondo si
possono scorgere caratteristici e coloratissimi esemplari di stenopus spinosus
(il
cosiddetto “gambero meccanico”, con le sue lunghe chele di colore rosso
arancio) e qualche bell'esemplare di ciprea (luria lurida, quella conchiglia
che sembra fatta di porcellana).
La seconda cavità sommersa (chiamata anche “Grotta
Cattedrale”) è invece una vera e propria grotta che penetra profondamente
all'interno dello scoglio e si trova verso l’estremità
Est dell’isolotto. L’ingresso della grotta è piuttosto stretto ed è ad appena 4 metri di
profondità, nascosto da alcuni massi. Una volta entrati all’interno, si
scavalca un gradino sul quale si trova un bellissimo esemplare di cerianthus e si entra in una vasta sala ricca di stalattiti e
stalagmiti, che testimoniano come in un tempo lontanissimo la grotta
fosse emersa.
La sala principale della “Cattedrale” è tutta contornata
da un colonnato di stalattiti e stalagmiti e vi sono anche alcune
diramazioni in sale minori, visibili attraverso varie finestre formate
dagli speleotemi che caratterizzano tutta la stanza principale e la
rendono molto suggestiva. Al centro della sala, poco sotto l’ingresso, è
tesa una sagola guida che divide a metà la camera e, dopo una trentina
di metri, raggiunge una grande stalagmite che si erge per alcuni metri
dal fondo sino alla quota di -10 metri. I
l fondo della grotta arriva attorno
ai 16 metri di profondità ed è coperto da uno spesso strato di finissimo
limo, perciò abbassandosi verso il fondo è consigliata una pinneggiata
molto attenta. Sul fondo della sala principale, verso la destra
rivolgendo le spalle all’ingresso, si trova un pozzo piuttosto profondo
che scende fino a circa 30 metri di profondità,
nel quale non è consigliabile calarsi se non sì è degli esperti speleosub dotati di un’attrezzatura adeguata,
dato che il fondo del pozzo è completamente infangato e anche le pareti sono
ricoperte da uno strato di finissimo limo che si solleva al minimo
movimento rendendo difficile la vista.
Due belle foto del cerianthus che
si trova proprio all'ingresso della Grotta Grande...
Queste invece sono le piante
e le sezioni della Grotta Grande dell'Argentarola...
Pianta della Grotta Grande dell’Argentarola
o "Grotta Cattedrale" |
Sezione longitudinale della Grotta Grande
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Sotto: vedute dello scoglio
dell’Argentarola |
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