IMMERSIONI
SULLA SECCA DEL TORO (Favignana - Isole Egadi TP)
Mappa dell'isola di
Favignana, nell'arcipelago delle Egadi. A Sud c'è la Secca
del Toro. |
Di fronte a Punta Longa, che si trova sul versante
meridionale dell’isola di Favignana (ad Est della quale
si trova un porticciolo accessibile solo alle piccole
imbarcazioni), a circa 2,5 miglia dall’isola facendo
rotta per 194° si trova la famosa Secca del Toro,
un vasto pianoro sommerso i cui fondali oscillano da 6 a 40
metri circa.
Nella parte più esterna della secca
però, staccandosi dalla parete e nuotando tra grandi
massi monolitici di granito è possibile raggiungere la
profondità di 60 metri. Qui i patiti delle immersioni
profonde possono scendere lungo il versante esterno
della secca, che ha una parete che cade verticale sulla
sabbia bianca ed è ammantato di gorgonie rosse e
impreziosito da qualche rametto di Gerardia savaglia o
corallo nero mediterraneo.
Questa secca è poco riparata dall’isola e generalmente
questa zona è battuta da forti correnti ricche di
microrganismi che favoriscono la proliferazione della
flora e della fauna. Inoltre, nelle ore pomeridiane si
alza spesso un mare abbastanza forte a causa del
soffiare prevalente del vento di Grecale, che in queste
zone prende molta forza essendo favorito dalla
depressione creata dalla vicina montagna di Erice sulla
costa trapanese.
Ovviamente, trovandosi posizionata nel
versante sud dell’isola, questa secca subisce anche
l’influenza dei venti che soffiano da Scirocco, ma ciò
avviene solo in occasione di perturbazioni che
solitamente durano pochi giorni. |
Le immersioni possibili sulla Secca del
Toro, che è molto vasta ed è una delle secche più celebri
dell’arcipelago delle Egadi, sono almeno tre e questa secca
regala ai subacquei di qualunque livello delle intense emozioni
fin dai primi metri d’immersione.
Grazie al
fondale bianco-rosato, l’acqua assume riflessi di cristallo,
diventando di un cupo verde smeraldo lì dove le rocce calcaree
sono coperte di posidonia Dato che il sommo della secca è ad
appena 6 metri dalla superficie, di solito i diving locali
ancorano la barca ad una decina di metri
dalla vertiginosa parete, proprio sul taglio della
cigliata e da qui iniziano i tre diversi possibili percorsi: non
resta che scegliere quello più adatto al proprio livello di
esperienza e tuffarsi nel blu!
A) L’immersione
“classica” inizia sul cappello della secca per poi tuffarsi
subito lungo una vertiginosa parete che scende dritta fino ai 30 metri. Qui si può godere di uno scenario unico: uno
strapiombo che fa sì che la vista dei subacquei si perda nel
blu. Il percorso dell’immersione si svolge
lasciandosi sempre la parete sulla sinistra e mantenendosi alla
quota prestabilita. La bellezza di questa immersione sta proprio
nella varietà di possibilità offerte alle diverse quote, tutte
interessanti. Scesi oltre la cigliata, di solito si
incontra un forte termoclino ed esplodono i mille colori dalla
roccia sottostante. Le pareti, che cadono verso il fondo quasi
verticali, sono ricoperte di gorgonie rosse e gialle, di spugne
incrostanti multicolori e di alcionari. Qui le gorgonie assumono
delle tonalità di colore davvero uniche e le immagini
fotografiche che si riescono a catturare non rendono del tutto
l’atmosfera magica e surreale tipica di questa secca. La Secca
del Toro è frequentata da grandi specie pelagiche di passo ed è
facile imbattersi in branchi di ricciole, dentici, palamiti e
anche di barracuda. Scendendo invece, salpe, saraghi, murene,
gronghi, corvine e musdee attirano continuamente la vista dei
subacquei più attenti, mentre negli anfratti della parete è
facile incontrare magnose e aragoste.
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In partenza dal
Biscione, a Sud di Marsala. |
A bordo del gommone,
con Francesco e Mariano. |
B)
E’ possibile anche percorrere un versante diverso della
secca, chiamato “il Canyon”, che è il punto in cui la
parete principale della Secca del Toro ne incrocia un’altra un
poco più bassa distante circa 4 metri, formando un’incantevole
scenario sottomarino che raggiunge i 35 metri di profondità.
Le pareti del canyon sono popolate da aragoste e nei numerosi
buchi vivono in simbiosi murene e gronghi, mentre spesso nei
punti della parete più riparati dalla luce si incontrano delle
grosse musdee. L’immersione qui è davvero molto appassionante e
offre anche un paio di passaggi stretti che piacciono molto agli
amanti delle grotte. La vegetazione è davvero molto rigogliosa e
ovviamente è possibile effettuare l’immersione sia alla
profondità massima, sia tenendosi un po' più alti per non
penalizzare la durata, senza comunque rinunciare a godere delle
meraviglie di questi fondali.
Dopo aver percorso tutta la parete rimanendo intorno alla sua
base, dove sono più facili gli incontri con le aragoste, le
murene e le musdee, ci si può riportare lentamente sul cappello
della secca, rimanendo per un certo tempo nell’acqua più bassa e
cominciando la desaturazione dell’inevitabile deco accumulata
sul fondo. Qui lo scenario è talmente bello, che non c'è davvero
il rischio di annoiarsi! Dopodiché, trattandosi di un’immersione in mare
aperto, si può lanciare il pedagno per segnalare la propria
posizione alla barca di assistenza ed essere recuperati in modo
da completare la risalita in sicurezza. |
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A sinistra
l'isola di Favignana all'orizzonte e a destra la piccola baia di Cala Rotonda.
C)
Ad Est della Secca del Toro infine, c’è la Parete di
Levante, che è situata 3 miglia al largo di Punta Lunga, da
dove solitamente partono tutti i subacquei.
Qui è possibile
un’altra immersione, piuttosto impegnativa a causa della
corrente sempre presente in questa zona. Per rendere l'immersione
meno faticosa di solito ci si cala direttamente sulla cigliata,
in modo da non dover pinneggiare per raggiungerla e, dato che
spesso in questa parte della secca ci sono forti correnti, è
conveniente calarsi in acqua dalla barca scendendo subito giù
rapidamente e poi essere seguiti costantemente da un assistente
in superficie.
La Parete di Levante è meno vertiginosa delle
altre pareti della Secca del Toro, ma è comunque molto ricca di
vita. Lungo questa parete ci sono un'infinità di piccole grotticelle completamente ricoperte di
Parazoanthus, che offrono
sicuro rifugio alle numerose aragoste. Le spugne, del tipo
Spirastrella cunctatrix e Axinella cannabina formano degli
scenari coloratissimi e poi, naturalmente, ci sono da ammirare
dei bei rami di Paramuricea clavata di un color rosso porpora
vivace. Questa immersione viene svolta in "drift", in quanto
l’orientamento non è facile ed è assolutamente necessario avere
al seguito il pallone di segnalazione per dare la possibilità
all’assistente rimasto in barca di seguire i subacquei dalla
superficie e di recuperarli rapidamente al termine
dell’immersione.
Una volta terminate le immersioni sulla Secca del Toro ci si può dirigere
con la barca in una delle azzurre calette dell’isola di Favignana, come ad
esempio quella a Nord-Ovest della secca: Cala Rotonda, nella
quale ci sono delle bellissime grotte marine sommerse e un’acqua
cristallina, oppure ci si può dirigere alla Cala Grande, poco
più a Sud di Punta Sottile, sulla quale si alza l’omonimo faro.
Qui, riparati dal mare, è possibile consumare il pasto in
barca, fare un bel bagno nelle acque limpidissime, scendere
sulle spiaggette di sabbia finissima che si trovano nelle baie,
oppure fare un’altra bella immersione nelle piccole grotte
marine poco profonde di cui tutta l’isola è piena. |
Pranzo in barca a Cala Rotonda. |
Preparativi per l'immersione nella
grotta di Cala Rotonda. |
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A
sinistra: Angela nuota nel canyon della Secca del Toro.
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