TOP 

                             Io  e  la  subacquea...               

 

 

Isola del Giglio (GR) è un comune con poco più di millecinquecento abitanti che si trova sull’omonima isola dell’Arcipelago Toscano, nel Mar Tirreno, a circa 16 km dal Monte Argentario. Il comune di Isola del Giglio comprende anche l’Isola di Giannutri, situata alcuni chilometri a sud-est. I collegamenti con la terraferma sono garantiti da traghetti con imbarco a Porto Santo Stefano, gestiti dalle compagnie di navigazione Maregiglio e Toremar.

Seconda per dimensione nell’Arcipelago Toscano dopo l’Elba, il Giglio con il suo mare limpido e ricco di pesce è il luogo ideale per una vacanza subacquea. Il numero di immersioni possibili intorno all’Isola in rapporto alla sua estensione è elevatissimo: ogni tratto di mare in pratica offre opportunità per indimenticabili esplorazioni subacquee.

Sottocosta o sulle secche al largo, si incontra facilmente quasi ogni specie di pesce pelagico mediterraneo e pesci di ogni tipo e taglia. Saraghi, Tanute, Dentici, Palamite, Ricciole, Tonni, Barracuda e Pesci Luna si lasciano avvicinare in una coloratissima scenografia naturale. In questi fondali si trovano anche entusiasmanti pareti impreziosite da Gorgonie bianche, gialle e rosse, i cui colori si alterano man mano che la profondità aumenta. Nelle infinite tane dei fondali è facilissimo incontrare Murene, Gronchi, Cernie e Aragoste anche a profondità limitate; infatti la fascia più interessante va dai 15 ai 35 metri di profondità. Spugne, Tunicati, Parazoanti, Anemoni e Spirografi rivestono la roccia sottostante dando vita ad un laboratorio biologico naturale di estremo interesse.

Da non perdere per i subacquei la Punta del Fenaio, le Scole, lo Scoglio del Corvo e la Punta delle Secche, che sono solo alcune delle tantissime possibilità di immersione che offre l’Isola del Giglio con le sue limpidissime acque. Il territorio  dell’isola per il 90% è ancora selvaggio e invita ad avventurarsi per i molti sentieri che attraversano l’isola e raggiungono le bellissime spiagge ed insenature, ma soltanto mettendo la testa sotto l'acqua il visitatore potrà dire di aver conosciuto il vero fascino del Giglio.

IMmersioni all'isola del Giglio

Punta del Fenaio

 

1.11.1998 prof. max 29 m. tempo 50 min. temp. 22 °C

17.7.2007 prof. max 53 m. tempo 38 min. temp. 16 °C

28.8.2007 prof. max 41 m. tempo 45 min. temp. 16 °C

La Punta del Fenaio è una spettacolare parete che precipita sotto il faro che sorge sull’estremità  più settentrionale dell’isola del Giglio, che prosegue in acqua con una parete saturata dal giallo delle colonie di madrepore Leptosamnia e dal rosso della Paramuricea clavata. L’acqua è limpidissima (del resto questa è proprio una delle caratteristiche dell’isola del Giglio) e sotto i 40 metri di profondità si trovano rare spugne a candelabro gialle e arancioni e diverse stelle gorgone (Astrospartus mediterraneus). In questa zona è abbastanza facile avvistare il pesce San Pietro, oltre a dentici e tanute. Scendendo lungo le pareti si trovano coloratissime gorgonie gialle e rosse e le margherite di mare, tra i cui rami trovano dimora gamberi e diversi tipi di crostacei.

Il Fenaio è un sito d'immersione fantastico: ad ogni metro c’è qualcosa di interessante da vedere. Qui si possono effettuare due diversi profili di immersione, a secondo del livello dei subacquei e comunque entrambi i punti d’immersione regalano delle bellissime inquadrature con splendidi cromatismi che fanno la gioia degli appassionati di video e foto subacquee

La prima immersione, che limitando opportunamente la profondità massima è adatta ai sub meno esperti, si svolge dalla parte del golfo del Campese sul versante sud-ovest della punta ed è caratterizzata da una franata di grossi massi che discende in maniera graduale verso la base della parete che arriva a circa 50 metri di profondità. Scendendo verso il mare aperto seguendo la dolce pendenza del fondale e scegliendo una delle tre creste rocciose che s’incontrano sott’acqua, si trovano spirografi, paguri, anemoni, Paramuricee, rami di Eunicella (gorgonia gialla), Stenopus, Parapandalus, galatee, moltissimi piccoli crostacei e grandi scorfani rossi, mentre tutto intorno nuotano banchi di salpe e di castagnole. Attraversate le tre creste sui 35 metri di profondità si può aggirare lo scoglio sommerso e si possono osservare rintanate nelle fenditure della roccia aragoste, murene e musdee, mentre dei grossi scorfani se ne stanno immobili sullo scoglio. È consigliabile non scendere oltre i 40 metri perché a questa profondità le distese di sabbia bianca tra gli scogli rendono l’ambiente molto luminoso. Il punto più interessante si trova a 36 metri, dove due grandi massi appoggiati l’uno contro l’altro offrono notevoli spunti fotografici.

Il secondo profilo d’immersione, sul versante nord della Punta, nella piccola cala proprio sotto il faro, è invece caratterizzato da una parete molto ripida che raggiunge acque profonde oltre 70 metri, perciò questo punto d'immersione è consigliato soltanto ai sub più esperti. Dopo essere entrati in acqua si nuota in direzione ovest fino a passare la punta verso il Golfo del Campese. Qui si trova una parete che scende in verticale fino ai 50 metri per poi saltare verso quote davvero molto profonde. In profondità il colore predominante è il rosso: vi sono belle madrepore, grandi rami rossi di Paramuricea clavata e anche Corallum rubrum, oltre a bellissimi ricci matita Axinelle, stelle gorgone (Astrospartus mediterraneus), grandi varietà di spugne e tappeti di Parazoanthus. Risalendo sui 50 metri invece la parete cambia aspetto e le gorgonie rosse lasciano il posto a quelle gialle (Eunicella cavolini), mentre sui 30 metri di profondità ci sono anche tante Pinne nobilis.

Scoglio del Corvo

 

26.9.2004 prof. max 46.5 m. tempo 40 min. temp. 14 °C

12.6.2006 prof. max 37 m. tempo 45 min. temp. 13 °C

Lungo il versante occidentale dell’isola del Giglio, nei pressi della Cala del Corvo, affiora un piccolo scoglio di cui in immersione si segue il lato di ponente fino a una parete di roccia che s’allunga in mare aperto e cade ripida in profondità.

La Cala del Corvo è riparata sia dai venti settentrionali che da quelli orientali fino allo scirocco. Bisogna prestare attenzione in condizioni di vento di tramontana e grecale poiché il vento si incanala e rinforza scendendo lungo la vallata che sovrasta la cala.

Il versante sud occidentale dello scoglio del Corvo consente di effettuare una fantastica immersione su di un fondale formato da picchi e guglie ricchi di fauna mediterranea.

Dallo scoglio granitico partono una serie di canyon che si perdono nel blu fino a grandi profondità. Le pareti dei canyon sono spettacolari e fin dai primi metri sono ricoperte di spugne e grandi gorgonie gialle, mentre numerosi anfratti della roccia offrono rifugio a scorfani, murene, gronghi e aragoste. Oltre i 35 metri s’incontrano vere e proprie foreste di gorgonie rosse (Paramuricea clavata), oltre a qualche spugna a candelabro arancione del genere Axinelle.

Intorno ai 50 metri di profondità lo scenario raggiunge il suo massimo splendore con tappeti di rosse Paramuricee, grandi Axinelle arancioni, branchi di Anthias e molte aragoste.

Rivolgendosi verso il blu non è raro assistere al passaggio di ricciole, palamiti, dentici e, nei mesi primaverili anche di grossi pesci luna. Benché talvolta in questa zona la corrente sia forte, l'immersione è adatta anche ai sub meno esperti che, rimanendo a quote contenute, possono ammirare scenari tra i più belli del Giglio.  

Le Scole

 

28.6.2005 prof. max 36 m. tempo 45min. temp. 14 °C

10.6.2006 prof. max 41 m. tempo 40 min. temp. 11 °C

6.5.2007 prof. max 51.5 m. tempo 62 min. temp. 13 °C

15.8.2007 prof max 36 m. tempo 50 min. temp. 16 °C

27.8.2008 prof. max 34 m. tempo 47 min. temp. 17 °C

Si tratta di un gruppo di scogli affioranti che permettono diversi itinerari subacquei e, nonostante la vicinanza al traffico del porticciolo di Giglio Porto, le Scole sono un punto particolarmente interessante per le immersioni. Il punto migliore è rappresentato dallo scoglio più piccolo, dalla forma tondeggiante, proteso verso l’isola di Giannutri e la barca di solito viene ormeggiata tra lo scoglio maggiore e quello più piccolo.

Scendendo sul lato meridionale della “Scola piccola” fino ad una profondità di 40 m. si possono ammirare una serie di belle pareti ricche di gorgonie rosse, ramificazioni di spugne arancioni a candelabro (Axinelle), alcionari, spirografi e qualche ramo di Gerardia savaglia (il falso corallo nero del Mediterraneo).

Ad una profondità di circa 20 metri è situata la statua di marmo di una Madonnina posta all’interno di una nicchia. Essendo una zona di forti correnti, l’acqua di solito è cristallina e sono frequenti gli incontri con varie specie di pesci di passo, come grossi dentici.

La Gabbianara

 

16.7.2007 prof. max 43 m. tempo 46 min. temp. 16 °C

Questo tratto di costa, subito a nord dell’porticciolo di Giglio Porto, presenta le condizioni ideali per fare un’immersione notturna. Si può ormeggiare la barca all’interno della caletta e ci si può dirigere anuoto nel canale che divide lo scoglio dalla Punta della Gabbianara. Qui si può iniziare la discesa e ammirare le pareti ricche di spugne, gorgonie, Parazoanthus, briozoi e moltissimi altri organismi bentonici.

Terminate le pareti, s’incontra una franata di massi ricca di variopinti organismi.

Anche i rami di gorgonie che s’incontrano sui 30 metri sono popolati da gran quantità di organismi, specialmente piccoli e colorati nudibranchi. In risalita è consigliabile ritornare al canale iniziale seguire la parete di terra fino a raggiungere la barca.

Scoglio di Pietrabona

 

26.9.2004 prof. max 45 m. tempo 42 min. temp. 13 °C

Doppiata la Punta di Capel Rosso all’estremità meridionale del Giglio si inizia a risalire il versante occidentale dell’isola costeggiando un tratto roccioso e privo di insenature che sale approssimativamente verso nord-ovest, fino alla massiccia Punta del Serrone. Al largo di questa punta si trova una secca ottima per l’immersione subacquea.

Guardando verso nord si vede uno scoglio allungato e basso sull’acqua: è lo Scoglio di Pietrabona, che prosegue sotto la superficie con una parete bianca e liscia di roccia granitica che scende priva di vita fino ai 20 metri di profondità, dove diventa verticale e fa un salto nel blu fino a 50 metri, con una serie impressionante di ampie spelonche rocciose.

In questo tratto vecchie reti da pesca hanno permesso la crescita di gorgonie e briozoi. Le rocce appaiono ricoperte di gorgonie gialle, tunicati e spirografi, mentre i canyon che si aprono tra le pareti offrono un riparo sicura ad aragoste e pesce stanziale. Qui si può fare una classica immersione in parete, dirigendosi direttamente verso lo strapiombo e scendendo nel blu fino a raggiungere i 45 m. di profondità, per poi ammirarne tutta la bellezza della parete facendo una lenta risalita. Non vale la pena di scendere più profondi, perché più in basso la parete è completamente spoglia. Oltre lo scoglio c’è una piccola cala (la Cala di Pietrabona) che offre un discreto ormeggio, mentre tutto questo tratto di costa è impervio e selvaggio.

I canyon nelle rocce nascondono aragoste ed altri crostacei. Nella zona è abbondante la presenza di pesci pelagici e non è raro l’incontro con bellissimi esemplari di pesce luna.

Punta delle Secche

 

4.8.2004 prof. max 40 m. tempo 43 min. temp. 13 °C

Provenendo dalla Punta del Fenaio e dirigendosi verso il paese di Giglio Campese a poca distanza dalla costa s’innalzano alcune secche visibili dalla superficie, che formano un ampio pianoro di rocce granitiche la cui sommità arriva ad una profondità di circa 2 metri. Facendo molta attenzione, dato che si tratta di un punto di notevole traffico marittimo, ci si immerge dallo spigolo nord occidentale della secca e si scende verso il mare aperto per arrivare fino ai 40 m. di profondità.

Qui c’è una spettacolare franata di grossi massi sovrapposti l’uno all’altro che offre ottimi spunti fotografici. I passaggi tra gli enormi massi di granito sono tappezzati da margherite di mare e la parte esterna degli scogli è colonizzata da gorgonie gialle e rosse e da diverse specie di animali sessili, come spugne, crinoidi, tunicati e anemoni. Inoltre, tra gli scogli sommersi c’è notevole presenza di pesci da tana. L’attrattiva principale di questa immersione è rappresentata da un enorme scoglio isolato a circa 40 metri tappezzato di spugne e di gorgonie rosse.  

Durante un’immersione notturna si possono facilmente vedere le eleganti Alicia mirabilis ola polpessa (Octopus macropus), un polpo dalla livrea rossiccia punteggiata di bianco, mentre  all’interno delle tane si possono scorgere gronghi, murene e grandi musdee.

Torna su all'inizio della pagina