TOP 

                             Io  e  la  subacquea...               

 

LAGO DI GARDA- La parete di San Sivino  

Descrizione dell'immersione

 

Sulla sponda bresciana del basso lago di Garda si trova la Rocca di San Sivino, sotto alla quale si può fare una bella immersione nuotando lungo la parete ad una profondità da che va dai 18 a oltre 50 metri. La profondità consigliata sono i 30 metri che si raggiungono alla base della parete dove si trova una terrazza.

 

Si tratta di un’immersione adatta ai subacquei esperti a causa di una visibilità che è praticamente… nulla fino ai 20 metri di profondità. Da questa quota in poi comincia la bella parete, sulla quale si possono ammirare le spugne e la fauna tipica del lago, comprese le bottatrici, pesci che qui raggiungono dimensioni notevoli.

 

Partendo dalla boa di ormeggio che si trova vicino al pontile dove ci sono dei canneti si scende fino alla profondità di -10 metri e si abbandona la catena andando verso il fondale sabbioso che degrada e si intravede subito il primo piccolo relitto: quello di un motoscafo. Continuando a nuotare verso nord, seguendo il fondale si arriva alla base della boa a -18 metri e si prosegue sino ad incontrare l'inizio della parete. Si segue la parete tenendola sulla sinistra in direzione  nord-ovest e, dopo pochi metri, si incontra il secondo relitto: un motoscafo affondato a -23 metri proprio vicino alla parete. Dopo aver dato un’occhiata al relitto ci si porta sulla base della parete e la si segue degradando lentamente, si incrocia un grosso tubo di scarico, lo si supera e si continua a scendere fino alla profondità di -30 metri, dopodiché si prosegue su questa quota seguendo un terrazzino della roccia.  A un certo punto inizia una spaccatura che si può prendere come punto di riferimento per iniziare la risalita fino a che l’aria e i tempi di decompressione lo permettono. Quindi si sale lentamente tenendo ancora la parete sulla sinistra fino a -15 metri, punto in cui spiana e si inverte la rotta. Risalendo molto lentamente tra i detriti, ci si porta alla quota di -6 metri, punto in cui inizia una zona pianeggiante ricca di vegetazione nella quale si possono incontrare persici reali, lucci e altri pesci, soprattutto nelle immersioni notturne. Infine, lentamente, ci si riporta verso la boa dove si riemerge.

 

Un percorso alternativo ma molto più impegnativo è quello che arrivato sul gradino dei -30 m. porta verso il largo seguendo la parete ed arrivando sino ai -50 metri dove si trova il relitto di un altro piccolo motoscafo e quello di una barca a vela lunga 8 metri, la cui poppa si trova a -54 metri. Volendo si può anche scendere direttamente sulla barca a vela seguendo la cima che la assicura ad un piccolo gavitello bianco in superficie che si trova alcune decine di metri più a nord della boa bianca vicino ai canneti dalla quale inizia l’immersione tradizionale.

 

Soprattutto d’estate occorre fare attenzione al traffico dei natanti in superficie perché ci sono disseminate nella zona parecchie boe d’attracco e quindi la zona è molto trafficata; perciò è meglio farsi accompagnare da una barca d’appoggio in superficie e segnalare opportunamente la propria posizione con un pallone.

Torna su all'inizio della pagina